Capitolo 8- Abbinamenti

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Ayden's pov

Avevo appena lasciato la piccola a casa ed ora stavo tornando nella mia.
Nel pomeriggio a causa di alcuni imprevisti lavorativi avevo fatto ritardo ma per fortuna la scusa del traffico funziona sempre.

Ecco, incidenti come questo sono i primi a non dover accadere.

Ethan mi aveva chiamato impanicato, dicendomi che avrei dovuto uccidere un ragazzo al più presto possibile. Era talmente surreale quella situazione che mi chiesi immediatamente chi sarebbe stato espulso per non aver compiuto il proprio dovere.
Perché tra tutti proprio io, doveva essere una situazione veramente urgente considerando che il capo sapeva l'incarico pesante che dovevo portare a termine.

Senza fare domande andai e mi appostai in uno dei palazzi vicini, dove potevo avere la perfetta inquadratura della vittima ma soprattutto una precisione millimetrica della mira.
Come se nulla fosse premetti il grilletto e boom, fuori.

Rimasi ad assistere per qualche minuto alla scena che mi ritrovavo praticamente di fronte, sempre stando attento a non farmi vedere dietro la tenda.
Avevo mirato dritto in testa quindi di sicuro non era un bel vedersi: il corpo giaceva ormai a terra ed il suo cranio perforato continuava a far sgorgare litri e litri di un sangue un rosso acceso.

Dopo qualche minuto decisi che si era fatta l'ora di andare, considerando che ormai il morto stava anche per essere portato via. Corsi in macchina evitando la polizia e mi diressi verso l'università, per far poi accadere quello che è accaduto.

Dopo tanti giri di parole mi aveva invitato ad una festa che già immaginavo piena di ragazzini ubriachi. Non mi allettava molto l'idea di parteciparvi ma che io avessi o meno la voglia non fregava un cazzo a nessuno.

Quasi nessuno.

Forse veramente a Delilah interessava la mia presenza lì con lei e magari le sarebbe anche dispiaciuto il fatto che invece di trascorrere del tempo con lei me ne fossi rimasto a casa, accompagnandola e venendola a riprendere.

Avevo comunque già accettato quindi dopo un po' non mi restava che iniziare a preparami. Non avevo idea di cosa mettere, non sapevo in che modo quei ragazzi si sarebbero vestiti e per un momento mi balzò in mente di chiamare la ragazzina per chiederle di più ma esclusi subito l'idea. In effetti però non mi aveva neanche detto dove fosse questa festa, si era limitata a dirmi che avrebbe dovuto invitare più gente possibile.

Bugia.

Non era vero, un rincoglionito era l'unico che davvero avrebbe potuto credere alle sue parole. Voleva semplicemente invitarmi ma non sapeva come dirmelo, questo è tutto. Considerando poi il fatto che deve fare la mocciosetta orgogliosa e acida di certo non me lo avrebbe chiesto direttamente. Prima o poi lo avrebbe capito che avrebbe fatto meglio a non mentirmi.

Optai alla fine per una camicia nera aperta sui primi bottoni con dei jeans del medesimo colore. Si, un total black per una festa e allora? Gli unici vestiti che avevo erano con colori basati sulla tonalità dello scuro per lavoro e se fossi andato a sparare alla gente vestito di giallo, verde o chissà quale altro colore mi avrebbero preso per psicopatico.
Non che quasi non lo fossi.

Ero molto curioso invece di vedere come si sarebbe vestita lei o come si sarebbe acchittata. Sapevo che lo avrebbe fatto e non vedevo l'ora di veder tingere le sue guance di rosso ad ogni complimento fuori luogo.
Stasera avevo proprio intenzione di giocarci a modo mio.

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