Capitolo 27- Paintball

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Ayden's pov

Arrivai in fretta e furia con la speranza di capitare nel suo stesso gruppo e rimasi sollevato appena la vidi intenta a farsi spiegare le regole e farsi mettere le protezioni da un ragazzo. Era nello stesso gruppo della ragazza a cui l'avevo affidata, in quanto entrambe poste dallo stesso lato. Avevano scelto di di giocare a squadre e, per mia fortuna o sfortuna, se avessi voluto partecipare a quella partita sarei dovuto essere inserito nella squadra avversaria alla loro.
Fu un attimo in cui Delilah alzò gli occhi e mi beccò a guardarla dal vetro e mi mostrò i denti in quello che supposi essere un sorriso nervoso. Oramai l'unica cosa che mi restava da fare era entrare, munirmi di protezioni e farmi spiegare i fatti.

Una volta averle fatto realizzare di essere in due squadre diverse, avremmo il tempo di avvicinarci durante la distribuzione dei fucili marcatori assieme alle palline di vernice per ricaricarla, qualora quelle presenti all'interno fossero finite.

-Ma che ci fai qui? Avevi detto che saresti stato via tutto il giorno!-

-Avevo detto che avresti passato una splendida giornata o sbaglio?-

-E questo comprendeva te?-

-Non lo sarebbe stata, altrimenti-

Le diedi una schicchera in testa prima di farmi vedere dalla riccia bionda, che mi aveva riconosciuto solo ora.

-Ah, ma tu sei-

-Sì, sono io-

-Dio, non la ringrazierò mai abbastanza. Questa ragazza è un portento-

Ammiccò avvolgendole un braccio attorno al collo.

-Puoi darmi del tu...?-

-Lucy, io mi chiamo Lucy-

-Ayden-

Una veloce stretta di mano prima di entrare in campo. Era davvero figo, cazzo. Sembrava un vero e proprio campo di battaglia: in un'ampia area di prato e terreno, erano innalzate diverse strutture per difendersi e poter avere una visuale migliore per attaccare.
Quello si che era il mio posto.
Avrei fatto fuori tutti.
Dopo la storia di Chloe poi, avevo sul serio bisogno di smaltire adrenalina e già mi mostravo dispiaciuto per il povero malcapitato che avrei preso di mira, oltre Delilah. Lei era sicuramente la numero 1. Faceva fatica a tenere l'arma in mano, aveva difficoltà nei movimenti e le braccia cadenti.

Entrati, tutti cercarono il loro punto di riparazione, tranne me. Mentre gli altri si affrettavano a correre dandomi le spalle, io ne approfittavo per accostarmi dietro e sparare. Era divertente, fino a quando non lo hanno fatto a me. Sarà anche vernice ma la potenza del colpo è letale, faceva un male cane. Ringraziasse chiunque sia stato di essere stato fortunato, avermi contro in quel contesto non sarebbe stato facile. Cercai infine anche io un punto di riparo per prendere fiato e fu quando mi affacciai dal buco intagliato nel legno per analizzare il territorio che la vidi.
Era una pecorella smarrita in un campo di predatori, assieme alla sua "amica".
Erano una affianco all'altra, con le armi poggiate sulla parte sporgente per poter attaccare chiunque gli si trovasse davanti. Peccato che il gioco non funzionasse così. Se mi fosse andato, avrei potuto tendergli un attacco con i fiocchi alle spalle. Le avrei sicuramente fatte squalificare entrambe ma se non c'era Delilah per me non c'era gusto. Forse avrei potuto dare ad entrambi un assaggio di quello che sarebbe dovuto accadere in futuro e colpirla in pieno petto, ma mi sembrò troppo brusco.

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