XIII

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Yuki

Mi aveva vista.
L'ultima persona al mondo che avrebbe dovuto vedermi l'aveva fatto.

E probabilmente questo non fece altro che peggiorare la situazione, nonostante mi avesse impedito di... be' ammazzarmi.

«Yuki, ascoltami, dobbiamo trovare qualcuno che ti aiuti» mi disse Kirishima. Eravamo in camera mia, dopo le lezioni.

C'era stata la lezione di matematica con Ectoplasm e fu per me un vero e proprio suicidio.
Per quanto riguardava il resto delle materie, mi era stato semplice mettermi alla pari.

Cioè, avevo letto tutti quei romanzi che mi avevano detto di recuperare. Oppure, per quanto riguardava le lingue straniere, avevo sempre avuto l'orecchio per le lingue.

Ma la matematica, per una che si era fermata alle medie, era piuttosto complicata.

«Senti Kiri, ho troppe cose a cui pensare» borbottai dando dei pugni al sacco. Lui era steso sul mio letto e giocava con una pallina che rimbalzava. Non so nemmeno io come facevo ad averla.

«Sei hai bisogno, con lo studio posso...»
«Non se ne parla» assestai un forte colpo al sacco, per indicargli che se avesse continuato probabilmente avrei messo da parte il sacco ed utilizzato la sua faccia.

«Non puoi dire sempre di no» mormorò guardandomi.
Non gli risposi, continuai a dare pugni al sacco. La mia mente era affollata da fin troppi pensieri per concentrarmi sulle mie crisi psicotiche.

Sarei potuta diventare pericolosa? Sì.
Me ne importava qualcosa? Assolutamente no.

Inoltre c'era la boxe, dovevo semplicemente trovare il modo di uscire da quella scuola di merda e avrei potuto continuare la mia vita.

Mi sarei lasciata alle spalle quelle ragazzine ormonate e anche quel biondino scassacazzo.

Probabilmente avrei lasciato il mio indirizzo a Kirishima e Kaminari, gli unici con qui avessi allacciato un rapporto più intenso di: «Kamitsu come va oggi?» «Bene, grazie, tu?» queste conversazioni, purtroppo, erano all'ordine del giorno ed io non le sopportavo.

«Forse dovremmo considerare di dirlo ad Aizawa» proposi asciugandomi il sudore.

Indossavo solo un top sportivo e dei pantaloni, e al collo era attorcigliato l'asciugamano bianco. Ma Kirishima non sembrò importarsene.

Appena dissi quella parole si alzò di scatto.
«Non se ne parla, potrebbe...»

«Ora mi spiegate che succede» disse Bakugo entrando senza bussare. Come sempre, la situazione in cui ci trovò, non era delle più convenzionali.

Kirishima a pochi centimetri da me ed io mezza nuda.

Già le tue compagne dicono che sei una troia, cerca almeno di smentirle.

«Cazzo, Capelli di Merda, non mi dire che ti scopi una pazza»
«Ora lo ammazzo» borbottai facendo un passo avanti. Kirishima mi fermò e sorrise in modo nervoso a Bakugo.

«Io non mi scopo proprio nessuno, amico, e non abbiamo nulla da spiegarti»
«Ne avete di cose da spiegarmi, invece. Perché ieri quella ha fatto la pazza?» mi indicò e la mia voglia di staccargli quel dito a morsi aumentò.

Kirishima mi guardò, come per chiedermi il consenso di raccontargli la verità.
La mia risposta sarebbe stata no, perché quel biondino ficcanaso avrebbe dovuto sapere che soffrivo di depressione bipolare?

Ma poi mi resi conto che ormai mi aveva vista e che non ci sarebbe stata balla che avrebbe potuto abbindolarlo.
Allora sospirai abbassando il capo, Kirishima mi cinse le spalle con il suo braccio possente e poi si rivolse e Bakugo.

«Yuki soffre di depressione bipolare e quello a cui hai assistito è stato un episodio psicotico. Ne soffre da quando ha dodici anni, giusto?» annuii e Kirishima continuò: «Ma solo nell'ultimo periodo sono diventati così frequenti. Devi sapere che quando ti ho chiamato per venire in bagno, l'altro giorno, era per essere aiutato con lei. Comunque ora stiamo cercando di risolvere questa situazione»

«Allora dovremmo dirlo ad Aizawa»
«Non se ne parla, quello la caccia e Yuki non ha un posto dove stare»

Sbuffai «Ti ho detto che c'è questa biblioteca che...»
«Tu non dormirai in un biblioteca» m'interruppe Bakugo, i suoi occhi color cremisi s'impossessarono presto dei miei.

Sentii una scossa attraversarmi la colonna vertebrale e mi chiesi se me ne sarei dovuta preoccupare.

«Io faccio quello che mi pare, brutto pallone gonfiato» ruggii.
Presto, Bakugo, fu a pochi centimetri dal mio viso.
«Senti, Tigrotta, è mio dovere, da futuro hero, protegge chi è in difficoltà. Per ciò è meglio come dice Capelli di Merda»

«Mi spieghi perché mi chiami così?» sbilai a denti stretti, sempre con il suo respiro sul viso, sempre con gli occhi incatenati e, soprattutto, sempre facendo come se Kirishima non stesse assistendo alla scena.

Mi afferrò il mento diminuendo così le distanze e sentii il suo naso sfiorare il mio, ma lui sembrava perso, talmente tanto da non accorgersi della poca vicinanza tra di noi.

«Perché in questi occhi c'è la stessa freddezza di quelli di una tigre a caccia, ed io voglio capire cos'è che brami tanto da non poter esprimere le tue emozioni» per un attimo, un millisecondo, il mio viso fu squarciato dalla consapevolezza che quel ragazzo, quell'uomo, aveva capito tutto.

Anzi, gli mancava un solo tassello per scoprire cosa mi fosse successo.

«Ehm... Ragazzi? Io sono ancora qui» mi allontanai immediatamente da lui e Bakugo grugnì infastidito.

«Allora che facciamo?»
«Forse conosco qualcuno che può aiutarci» borbottò Bakugo uscendo dalla porta, noi lo seguimmo e Kirishima mi sussurrò all'orecchio: «Forse non è stata un'idea così brutta dirglielo»

«Potrete amoreggiare più tardi, ora seguitemi» sbuffai e ci avviammo dietro di lui.

Ci portò in un'area della scuola che non avevo mai visto, più nascosta, più popolata, più... adatta a me.

Dove c'eravamo noi della sezione hero, era pieno di ricconi presuntuosi.
Qui, invece, c'erano ragazzi e ragazze delle mie stesse origini, con tatuaggi, pearcing, c'era chi fumava e gli si rollava qualche canna e, in qualche modo, mi sentii a casa.

Arrivammo davanti alla porta dei dormitori maschili.
Bakugo si voltò verso di me.
«Non allontanarti mai, per nessun motivo al mondo, da me e Kirishima»

Mi misi dritta sul posto e mi posai una mano sulla fronte, a mo' di saluto militare «Come vuol signor capitano»

«Non scherzo, Yuki»

Qualcuno (Bakugo x Oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora