Yuki«Da quando ti predi cura di me?» ridacchiò quando gli misi un fazzoletto nella narice sanguinante.
«Dovevo fermarti in qualche modo» sussurrai, eravamo l'uno a pochi centimetri dall'altra e mi sarei voluta allontanare se solo lui non mi avesse avvinghiato i fianchi.
«Devo dirti una cosa» disse a testa bassa «Scusa» la mia bocca si spalancò e i miei occhi si incatenarono ai suoi.
Poi si alzò, si portò una mano nei capelli e, nervoso, si voltò verso di me.«Non avrei dovuto baciarti»
«Già, non avresti dovuto» alzai un sopracciglio e mi stesi sul letto guardandolo fare di tutto pur di non perdere di nuovo le staffe.
«Non avrei dovuto e ti chiedo scusa per questo, spero potremmo andare avanti senza ignorarci. Per il bene di Kirishima»
Sorrisi accendendomi una sigaretta «Già, per Kiri» soffiai via il fumo osservando la sigaretta racchiusa fra le mie dita e mi ricordai di quanto lui odiasse il mio vizio.
«Senti, Kirishima è il mio migliore amico e... Ti prego spegni quella cosa» si portò l'orlo della maglietta sopra il naso mettendo in mostra i suoi addominali scolpiti.
«Tu che preghi? E da quando?» aprii la finestra e spensi la sigaretta, potevo essere stronza se lo volevo ma Bakugo sembrava sinceramente schifato dall'odore del fumo.
«Senti, Kirishima è il mio migliore amico e non posso fargli del male, lo capisci questo, no?»
«Già, ma ti dimentici di un piccolo dettaglio» mi avvicinai al biondo che, piccato, mi guardava dall'alto «Tu mi hai baciata, tu mi stai chiedendo scusa e, sempre tu, non ti stai chiedendo se a me sia piaciuto baciarti e se voglio scegliere te o Kirishima»
Si abbassò al mio livello e mi penetrò con i suoi occhi color rubino, belli, troppo belli, ci si sarebbe potuti bruciare con quegli occhi.
«Tu mi vuoi?» soffiò a pochi centimetri da mio viso.Afferrai il colletto della sua maglia e avvicinai ancora di più il mio viso dal suo.
«Assolutamento no» sussurrai lasciandolo ed allontanandomi.«Per quanto mi riguarda hai fatto tutto da solo» ridacchiai stendendomi nuovamente sul letto.
«Io ti ammazzerei se solo non fosse reato» mormorò strofinandosi nervosamente le mani sul volto.
«Potrei denuncirti per questo» piegai la testa di lato e sorrisi provocatoria.«Io ti ho capita, lo sai?»
«Ah davvero?» lo provocai ancora e lui si voltò verso il letto.
«Tu non sei come gli altri»«Ma davvero? Non me n'ero accorta» pronunciai acida e lui scosse il capo con sguardo basso.
«No, non hai capito, di diverso tu hai il cuore. Non lo hai a sinistra, come tutti, tu lo hai a destra»Non capii e lo incitai a continuare.
«Tu non provi i cazzo di sentimenti, hai il cuore a destra»«Che ipotesi stupida» sibilai incazzata. Per lui non avevo solo la testa sbagliata ora anche il cuore. Ma che cazzo voleva? Perché non correva dalle sue multeplici amichette e se le fotteva una per una?
«Ma è la verità, per esempio, se ti baciassi, in questo momento, non sentiresti nulla»
«Giusto» alzai gli occhi al cielo, la voglia di accendermi un'altra sigaretta mi consumava, tuttavia non potevo perché sentirlo nelle orecchie non era un'opzione.
«Senti, inizio ad annoiarmi, puoi aprire la porta?» iniziò a farsi vento con la maglia e a sudare in modo eccessivo.
«Perché?» gli domandai, ma sembrò che la mia domanda non fosse arrivata alle sue orecchie, lo vidi tremare e appoggiarsi al muro.
«Bakugo?» nessuna risposta, ora, non è che fossi un'esperta, ma era abbastanza ovvio che stesse avendo un attacco di panico.
«Bakugo!» corsi verso di lui quando cadde a terra tutto tremante e in lacrime «Hey, Bakugo, guardami» gli sorrisi ma no ricevetti risposta.
Allora lo abbracciai e lo fece lui a sua volta, piantò il viso nell'incavo nel mio collo e sentii il suo respiro sfiorare la mia pelle.
«Va tutto bene» sussurrai, feci per rialzarmi, ma Bakugo mi spinse per i polpacci e mi ritrovai con le cosce strette attorno la sua vita.
«Non andare» mormorò stringendomi ancora di più.
«Hai avuto un attacco di panico» sussurrai, di solito mi sarei fatta prendere anche io dall'ansia e saremo scoppiati entrambi, ma con lui fu diverso, volevo che stesse bene.
«Non mi piacciono gli spazi chiusi» mi confessò e probabilmente quello fu il momento più intimo che avessimo mai avuto, ancora di più del nostro bacio, perché Bakugo non si era mai esposto davvero con me, ed ora mi parlava di ciò di cui aveva paura.
«Mi dispiace, non ne avevo idea» mi allontanai leggermente, il tanto per riuscire a guardarlo negli occhi.
Sbuffò e si alzò, era tornato come prima, con l'espressione incazzata e l'attitudine da sotuttoio.
Mi avvicinai alla porta, estrassi la chiave dal reggiseno aprendola finalmente.
Stavo per aprirla ma sentii il suo corpo premere contro il mio spingendomi contro la porta.«Bakugo-»
«Ti prego stai zitta cinque secondi» mormorò incantato, aveva gli occhi chiusi e mi annusava il collo «Hai un odore buonissimo»
La sensazione della sua pelle contro la mia mi provocò un fremito, ma il colpo di grazia arrivò quando aprì gli occhi, mi sentii bruciare, mi abbandonai contro di lui e le sue mani mi accarezzarono la pancia, entrambe si stavano per dirigere altrove ma -non so dire se purtroppo o per fortuna- bussarono alla porta.
Il biondo mi si allontanò ed io aprii la porta ritrovandomi davanti gli occhi il mio rosso preferito. Kirishima attraversò la mia figura con gli occhi e vide Bakugo.
E non so dirvi cosa scattò, ma Kirishima si fece spazio nella stanza, chiuse la porta a chiave e mi baciò, in un modo fin troppo passionale per lui.
E mi stupì la sua prontezza, l'avevo sempre considerato un tipo timido, ma in realtà mi afferrò per la testa e mi baciò con la stessa fame con cui guardava il budino a mensa.
E non so perché, ma corrisposi a quel bacio affamato, avvinghiando le braccia intorno al suo collo e stringendomi di più contro di lui.
Purtroppo avevamo dimenticato una cosa: Bakugo era lì e non sembrava voler stare a guardare.

STAI LEGGENDO
Qualcuno (Bakugo x Oc)
Fanfic"Scusa, se ti dico certe cose, ma a qualcuno devo dirle e l'unico qualcuno che conosco sei tu" Yuki non ha mai avuto paura ed è convinta di non riuscire a provarla, inoltre è convinta che nulla possa essere peggio di quello che ha passato. Quando la...