Yuki«Non mi spaventerai mai» sussurrò a pochi centimetri dal mio viso. Cosa stava cambiando nel nostro rapporto? Perché d'improvviso sembrava voler essere più vicino alla sottoscritta? Perché non si allontanava, scopava con una nuova delle sue conquiste e abbandonava la sporcizia come me.
Mi era capitato, durante il mio percorso in orfanotrofio, di leggere romanzi d'amore per adolescenti perché molte delle mie compagne di stanza ne erano ossessionate e mi spronavano a leggerli. Purtroppo venivano adottate sempre troppo presto ed io puntualmente non finivo il libro.
Ma se avevo capito qualcosa di quei romanzi era che spesso l'anima pura e sincera, quella che stava piano piano marcendo a contatto con la cattiveria e la diversità, era quella della ragazza. La brava la ragazza. Quella di cui tutti si fidano, quella di cui nessuno dubiterebbe.
Ma ora, in questa storia di amore e di guerra, ero io a star contaminando il bravo ragazzo.
Certo, Bakugo si comportava come un Hardin Scott giapponese più bello e muscoloso, ma non aveva passato quello che avevo passato io e non gliene facevo una colpa, la facevo a me. Per star rovinando la prosperosissima carriera di quel ragazzo, quell'uomo, che da tutta la vita non sognava altro che proteggere le persone.«Tu dovresti starmi lontano» forse era arrivato il momento delle confessioni. Non mi è mai piaciuto come momento, nei libri i due protagonisti finivano sempre per allontanarsi -dannato After- ma magari, nella nostra storia priva di cliché, le nostre confessioni ci avrebbero uniti e non dico che saremmo finiti come il principe azzurro e cenerentola, ma di certo non ci sarebbero voluti 5 libri per farci mettere insieme.
«Perché mai?» ridacchiò allontanandosi. Eravamo ancora chiusi in quello sgabuzzino infernale e forse sarei anche potuta scappare se avessi voluto, forse sarei potuta correre via, confessare la mia pazzia e tornare a fare l'esattrice per uno strozzino che non aveva avuto una possibilità di riscatto come me. No, non mi sarei fatta un torto del genere.
«Perché io non faccio altro che renderti marcio e sporco. Tu dovresti essere un eroe. Dovresti salvare vite e firmare autografi ai bambini. Ma da quando mi conosci non fai altro che saltare le lezioni e metterti nei guai ed io non posso farti questo» eccolo, ora si arrabbia, alzò lo sguardo in alto e portò le mani alla vita.
«Allora sporcami, Yuki, fallo finché la mia anima da angelo bianco non diventerà quella rossa di uno sporco demone. Perché preferisco vivere nel peccato con te, che abbandonarmi ad una vita così monogama ed eroica. Il mio lavoro non ha senso se non riesco a salvare te» risi acida, eccoci che ricominciavamo, non c'era nulla da fare per noi. Eravamo una causa persa.
Lui urlava ed io urlavo, poi io mi avvicinavo e lui non riusciva a dirmi di no. Non ci eravamo mai toccati davvero e mai ci eravamo detti che avremmo tanto voluto gettarci l'uno nelle braccia dell'altra finché non ci avrebbero separato, ma i nostri sguardi parlavano più delle nostre bocche e i nostri gesti ci incantavano più di qualsiasi canzone ci saremmo mai potuti dedicare, come nei film romantici.
Ci amavamo talmente tanto da odiarci in modo incondizionato, chiamatelo un bene o un male, ma sono certa che la nostra passione avrebbe potuto abbattere ogni muraglia che ci avrebbe impedito di toccarci. Noi non ci amavamo, ma eravamo pieni di desiderio. Io lo desideravo, troppo, e non potevo rimanere chiusa lì dentro. Dovevo tornare cinica, per il suo bene. Per il mio.
«Senti, Bakugo, se hai bisogno di una scopata c'è la fica della tua ragazza. Non venirmi più a cercare posso vivere benissimo anche senza il tuo aiuto»
«E come vuoi fare con quel piccolo problema del mostriciattolo sotto al letto?» non mi avrebbe messa all'angolo, non in quel momento dove avevo trovato la forza di dirgli di no.
«Sonniferi, mi ci mancava solo la dipendenza dai farmaci, non credi, per diventare una vera e propria tossica?» aprii la porta e mi accesi una sigaretta, poi andai verso la classe. Non avrei più abboccato ai suoi giochetti. Non gli avrei più confidato nulla, questa era diventata una vera e propria guerra a chi avrebbe ceduto per primo ed io non avrei ceduto. Non per prima almeno.
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Una bottiglia di Rosé può fare veramente miracoli, quale aiuto aveva dato a me? Distratto le ragazze della classe dal mio rapimento di quella mattina.
Il mio atto incitava gesti come drogare il drink di una ragazza per portarsela a letto, ma non era quella la mia intenzione, solo virare la loro attenzione da me all'alcol, cioè il più grande alleato delle donne disperate.«Perché, sapete, è davvero stressante avere a che fare con Midoriya» iniziò la sua confessione Uraraka. Neanche lei, con le sue guance paffute e il suo sorriso da suora, era una santa. Lo si vedeva a chilometri di distanza e Deku era il suo svago quando quell'immagine da santarellina le stava stretta.
«Quel ragazzo non pensa altro che al sesso, vuole farlo dappertutto» fece l'ultimo sorso di vino e guardò Yaoyorozu che, anche lei ubriaca marcia, era stravaccata sul divano «Tu puoi capirmi, anche Bakugo era come lui all'inizio, vero?»
Non voglio sentire come andava all'inizio la sua vita sentimentale con Momo, è davvero una cosa schifosa.
«Bakugo è una vera macchina da guerra» dannato alcol. Dovrebbero abolirlo. In quel momento mi resi conto del perché esistesse il limite di età per bere, per evitare situazioni come queste dove le ragazze iniziano a parlare della loro vita sentimentale e sessuale.
«Beate voi che l'avete una vita sessuale, io e Kamitsu non vediamo un cazzo dalla guerra in Vietnam» Dio, hai proprio ragione Mina.
«Ed è davvero un peccato, perché scommetto che voi due a letto siete due belve» quanta sincerità per delle ragazze ubriache, forse è meglio che le lasci sole, anche se potrebbero fare qualcosa di strano da ubriache. Okay, resto, ma solo perché non ho di meglio da fare.
«Potremmo parlare di altro? Perché la mia vita sessuale non è proprio un esempio da seguire» io non avevo bevuto nemmeno un goccio di Rosé eppure, senza volerlo, mi stavo comportando da ubriacona lo stesso.
Prendere nota: mai più cercare di dissuadere le tue compagne con il vino, la prossima volta direttamente tortura cinese.
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Qualcuno (Bakugo x Oc)
Fanfiction"Scusa, se ti dico certe cose, ma a qualcuno devo dirle e l'unico qualcuno che conosco sei tu" Yuki non ha mai avuto paura ed è convinta di non riuscire a provarla, inoltre è convinta che nulla possa essere peggio di quello che ha passato. Quando la...