love

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Faceva tutto schifo, a Michael. Ma quando Rikki lo aveva baciato, wow. Non era mai stato così bene. Erano passati due fottuti giorni, e Rikki non si era più vista in giro. Non era nemmeno tornata a casa, quelle due sere. Chissà dove stava. La prima volta che era sparita, la avevano ritrovata su un albero,ma questa volta qualcosa diceva a Michael che era tutto diverso. Che doveva cercare Rikki, che doveva schiaffargli in faccia ciò che provava per lei e aspettare una fottuta reazione. Quella sera anche Michael adottò il metodo Rikki scavalcando dalla finestra. Un gesto semplice e veloce che gli ricordava troppo la ragazza che amava. In realtà, tutto le ricordava Rikki. Il verde dei prati, i suoi occhi; un giorno aveva visto un abito in un negozio e aveva pensato a come le sarebbe stato bene addosso. Le dita affusolate di una pianista in un pub le ricordavano quelle di Rikki, che in quel momento avrebbe davvero voluto stringere fra le sue. Passava davanti ad un negozio di piercing e non poteva fare altro che pensare a quello che spaccava il sopracciglio della bionda. E Michael era così maledettamente innamorato che la avrebbe lasciata andare, se lei poi sarebbe stata felice. Ma questo non avrebbe mai avuto il coraggio di dirglielo.
Corse per tutto il viale intenzionato a setacciare tutta Sydney pur di trovarla, quando andò a sbattere contro qualcosa, contro qualcuno. Era lei, era Rikki. Si guardarono per tanto tempo, e Michael, che sostanzialmente era un casinista, pensò che quel silenzio fosse oro. Gli piaceva condividere quel silenzio con Rikki. Poi "Sei tutto spettinato" sussurrò la bionda, mettendogli una mano sui capelli, occhi di tormento, e sistemandoglieli, senza mai spezzare il contatto visivo che si era formato tra i due. Verde nel verde. Poi Rikki percorse il viso di lui con il dorso della mano, la carezza data da chi non ne aveva mai ricevuta una. Era leggero il tocco della sua pelle liscia, sul viso di Michael, che aveva un leggero accenno di barba. Michael aveva la pelle d'oca. Voleva dirglielo, dirle quanto cazzo la amava, come si era innamorato di lei, e che voleva che il tormento che viveva nei suoi occhi, parassita, sparisse. E forse era proprio l'insicurezza che il ragazzo dai capelli colorati aveva a spingerlo a parlare. Togliersi un peso, dire la verità, non nascondere più nulla, l'incapacità di accettare il fatto di sentirsi affranto ed insicuro. Ma, qualunque fosse il motivo, Michael prese un respiro e "Cristo Rikki, dov'eri? Che cazzo hai fatto tutto questo tempo? Mi sono preoccupato un casino, non puoi capire quanto ero in pensiero! E se ti fosse successo qualcosa?" Non era quello che voleva dire Michael, ma quando aveva iniziato a parlare, quello era tutto ciò che era riuscito a dire.
Fanculo all'amore.
Rikki lo guardò, sorridendo. "Anche tu mi piaci, Michael, se è quello che stai cercando di dirmi." Le sue labbra. Lo avevano detto. Lui le piaceva.
Ma piacere non è amare. Michael accennò un sorriso. "E se ti dicessi che ti amo,davvero?" Domandò e "ti risponderei anche io." Rikki guardò giù. Dopo averlo detto si sentì tale e quale ad una merda vivente.
Fredde. Fu la prima cosa che pensò quando due dita di Michael si posarono sotto il suo mento, alzandole il volto, obbigandola a fissarlo. E Rikki non riusciva a non sentirsi una stronza.
Ma una volta tanto aveva deciso di pensare solo a se stessa.
E così fece.
***
Aileen arrivò in anticipo a scuola. Ascoltava la musica. Si era seduta su un muretto in muratura li vicino. Era troppo impegnata a osservare le sue converse nere per accorgersi del ragazzo che le si era seduto accanto, fino a che egli non le avesse sfiorato la mano. Aileen alzò la testa di scatto. Capelli biondi, occhi azzurri. "Luke" esclamò. Era sorpresa, ma anche arrabbiata. "Aileen. Io devo chiederti scusa. E poi... non è colpa tua, ma solo mia è colpa di una ragazza che insomma, lei mi piace." Aileen rise sonoramente "Lucas innamorato!! E dimmi, chi è questa ragazza?" Luke alzò un sopracciglio, in un modo che Aileen avrebbe per sempre ricordato, in un modo che solo lui sapeva fare. "Ma quindi mi perdoni?" Aileen rise ancora. " sei un idiota, certo che ti perdono. Ma non pensare che io sia sempre cosi. Ora dimmi il suo nome." Luke sospirò "Noel." "Noel la sorella di Liam?" Luke annuì. "Vuoi che ci parlo?"chiese Aileen. Era contenta di potere aiutare il suo amico, il suo migliore amico. "Si ma no. Cioè, io con Noel sono uscito qualche giorno fa, un gelato ecco. Ma solo perchè mi ha salvato le palle, da Liam" sussurrò Luke, come se non volesse che qualcuno sentisse, benchè non ci fosse nessuno nei dintorni. "Owh. Ecco Luke, c'è una cosa che dovresti sapere di Noel." Aileen aveva promesso a Noel che non lo avrebbe mai detto a nessuno. Ma di Luke poteva fidarsi, e conosceva quel ragazzo, era sincero. "Lei, ecco... soffre di atti di bullismo." Aileen chiuse gli occhi. Quando li riaprì realizzò quello che aveva detto, e si sentì una traditrice nei confronti di Noel.
Non la conosceva bene, Noel, ma la aveva vista una volta in bagno, che piangeva. E si erano parlate. Poi le aveva chiesto, implorato di non dire niente a nessuno, a Luke soprattutto. E "Ti piace Luke?" Le aveva chiesto Aileen "Un po'. M mi fa un po'di paura." Le aveva risposto Noel. E ora Aileen era li ad infrangere la promessa fatta a Noel, raccontando tutto all'ultima persona che doveva saperlo.
"Non dovevo dirlo." Disse Aileen alla fine. E Luke la ringraziò perchè ora sapeva come fare con Noel. E poi Aileen si sentì in dovere di dirglielo, a Luke. "Luke" il ragazzo si voltò a guardarla. "L'altro giorno Ashton mi ha chiesto di essere la sua ragazza" Luke sorrise "Alli ha fatto colpo! No okay, che gli hai risposto?" Chiese curioso il biondo. "Si." Aileen sorrise, un sorriso bello, un sorriso vero. E Luke era contento della felicità di Aileen.
La gente cominciava ad arrivare, una nuova giornata scolastica sarebbe iniziata da li a poco,e Luke doveva vedere Noel. Parlarle. Vedere come stava. Trovare i coglioni che la facevano stare male. Farle capire che lui l'amava.
***
C'è chi dice che l'amore vero è uno solo.
Anche per Ashton era cosi. E per lui il vero amore aveva i capelli neri e gli occhi azzurri. Era timido e intelligente. Era bello, perchè era semplicemente se stesso. Per Ashton il vero amore si chiamava Aileen.
E per Aileen si chiamava Ashton.
Erano una cosa spettacolare, quei due. Non avevano bisogno di rubarsi baci di continuo, bastava che l'uno ci fosse per l'altra, e viceversa.
Era pomeriggio ed erano al parco. Aileen leggeva ranncicchiata su una panchina, e Ashton, seduto accanto a lei, le circondava le spalle con il braccio, seguendo più o meno la trama del libro it di Stephen King. Glielo aveva regalato lui. Ashton passava le sue mani nei capelli di lei, ogni tanto le lasciava qualche bacio sulla testa, e sentiva le labbra di Aileen incurvarsi in un sorriso.
Non era bellissima, non come le modelle perfette stile Cara Delevingne, ma per Ashton era perfetta. Perchè era Aileen. Perchè era la sua Aileen. Con il suo sorriso, i suoi occhi, la sua timidezza, e tutto il resto.
Quella sera voleva portarla in un bel posto. Voleva darle li il primo bacio, voleva vederla sorridere. Doveva essere tutto perfetto, e così, skinni neri e maglia degli AC DC, che non era altro che un modo per vestirsi elegante, Ashton Irwin si avviò verso casa di Michael, verso casa di Aileen. Sapeva che la sua ragazza era la persona più bella del mondo, ma Ashton non la aveva mai immaginata così.
Un semplice paio di skinni neri, con due strappi alle ginocchia, una camicetta nera e una giacca di jeans chiara, una collanina con un brillante trasparente piccolo, ma luminoso. Niente trucco, solo un poco di matita nera. Gli occhi azzurri erano l'unica fonte di luce in quella ragazza che poteva sembrare dark. E ad Ashton piaceva così.
***
Aileen pensò che posto più bello non esistesse. Era bello stare li, con Ashton.
Lei non voleva niente da lui, e nemmeno lui da lei. Andava bene così, era okay. Il vento che le scompigliava i capelli, le mani calde del ragazzo che amava a sistemarglieli dietro le orecchie. Una carezza sul viso, un sorriso. Erano tante piccole cose, fatte con il cuore. Ashton non era più un ragazzo cattivo, anche se ad Aileen non lo era mai sembrato. Ma Aileen non sapeva.
"Due anni fa, a Sydney vi fu un omicidio. Avevano trovato una ragazza morta." Ashron chiuse gli occhi. "quella ragazza, Lucy Irwin, era mia sorella. Io non so come siano arrivati a me, ma mi accusarono di averla uccisa. Io mi chiedo come posso avere ucciso mia sorella. Non ci riuscirei mai. Per questo mi considerevano cattivo. E poi lo sono diventato,un po'. Ho fatto quattro mesi in carcere, quattro maledetti mesi, e poi si sono accorti di avere sbagliato persona. Ho perso quattro mesi di vita, chiuso in una cazzo di prigione per qualcosa che non ho mai fatto. Quando sono uscito, mia mamma mi ha rifiutato, la mia ex ragazza se ne era trovata un altro. E io ero solo e pieno di rancore. Per questo ti ho chiesto di starmi lontano, a scuola. Per evitare che la gente spari stronzate sul tuo nome. Ma evidentemente sonoio che non riesco a starti lontano." Aileen, vestita di nero, fissava con i suoi grandi occhi blu il ragazzo accanto a lei, mentre camminavano per il centro di Sydney. "Non importa se sei stato in galera. Non la hai uccisa te Lucy. Ed è ciò che conta." Ailen sorrise e Ashton le strinse la mano.
Erano perfetti. Ashton si fermò dvanti alla Sydney Opera House. Era già calato il buio, e le stelle puntinavano il cielo. "Qual è. Il tuo sogno, Aileen?" Le chiese lui. Lei parve pensarci su per un poco. E poi "Penso chemi piacrebbe aiutare gli altri. Vorrei fare la psicologa. E vorrei che questo non finisse mai."
"Questo cosa?" Le domandò Ashton.
"Questo. Io, tu, noi. Il cielo di Sydney. Noi felici. Questo. Questo momento. Vorrei ricordarlo per sempre." Ashton sorrise. Aileen sorrise.
E le loro labbra si scontrarono.

Voi dovete amarmi. Perche di si. Cioè. Oggi sono stata mielosa. XD.
Non voglio rovinare il momento con una delle mie cagate quindi grazie a tutte.✨❤
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