Thoughts out the window

206 13 1
                                    

Quando si era svegliata, Rikki stava in un comodo letto caldo. Ma non era il suo. Appena cercò di tirarsi su fu travolta dal peso della cugina, Aileen. Ricambiò l'abbraccio con un sorriso, poi chiese dove si trovavano e "Oh.. questa è Karen" fu la risposta della mora dagli occhi di ghiaccio. Aileen stava indicando una donna sulla quarantina coi capelli biondo scuro e gli occhi verdi. Karen le offrì un sorriso. "Diciamo che Karen ci sta salvando la pelle.." proseguì Aileen. E le spiegò tutta la faccenda. Erano le tre di notte, il loro aereo era partito da tre ore. Il treno per Sidney sarebbe partito alle sette di mattino. Rikki si sarebbe sentita sempre in debito con Karen. Le due ragazze e la donna decisero di rimettersi a dormire, o meglio, Rikki si rimise a dormire, Aileen e Karen andarono a dormire. Rikki voleva bene alla cugina. E anche a Karen, anche se la conosceva da si e no un quarto d'ora. Le aveva aiutate, la donna. Appena rimise la testa sul cuscino si riaddormentò, sprofondando in un profondo sonno popolato da fantasmi.

La scogliera dava sul mare adriatico, in Italia. Il cielo al tramonto aveva sfumature giallastre e arancioni. E anche un po' rosee. Rikki sorrideva. Era bello stare li. Era bello stare li con lui. Dylan stava seduto accanto a lei, le cingeva la vita con un braccio, mormorando amorevoli frasi che fcevano venire il diabete solo a pensarle. Che cosa bella, l'amore. Che cosa bella stare a vedere il tramonto su una scogliera italiana con quello che si pensa sia l'amore della sua vita, ascoltando musiche romatiche al calar della sera, mangiando marshmellows. E che cosa bella è ballare abbracciati l'un l'altra, con la luce del sole basso all'orizzonte che dava sfumature ramate ai capelli biondi di lei e un poco violacee ai capelli color del carbone di lui. Eppure, in tutta questa dolcezza vi era qualcosa di oscuramente insano che cercava di sbucar fuori. 1,2,3... Rikki contava il tempo dei movimenti da compiere, Dylan seguiva le sue indicazioni. 1,2,3... un sorso di birra di troppo? 1,2,3.... E a Rikki sembrava di cadere nel vuoto, il respiro pesante, quando anche l'ultimo suo dito si staccò dalla mano sudata del ragazzo che aveva volutamente lasciato la presa. Che la osservava sprofondare nel vuoto, mentre calava il buio. E poi l'acqua la inghiottì, facendo di lei un altra vittima dell'amore. Trasformando il suo dolce cuore in una pietra, proprio come gli scogli da cui cadeva. E cadeva, cadeva, cadeva, sempre più in basso, sempre più in profondità, inghiottita dall'odio e dalla tristezza che creavano attorno a lei una barriera che nessuno era in grado di oltrepassare, eccetto Aileen. E anche gli ultimi riflessi di luce del sole scomparvero nella più profonda oscurità del mare, nelle più profonde paure di Rikki, quella ragazza che nemmeno sapeva se il suo cuore era ancora in grado di provare un sentimento diverso dalla tristezza e dall'odio. E poi fu il nero.

Si svegliò al suono della sveglia. Nel sogno aveva continuato a sprofondare, e quando aveva toccato il fondo, la sveglia aveva suonato. erano le 6.00 a.m. alle sette il treno sarebbe partito. E sul treno ci sarebbero state Rikki, Aileen e Karen. Destinazione: Sidney.
Per tutto il viaggio in treno non aveva potuto fare a meno di pensare a cosa sarebbe successo dopo. Karen aveva parlato loro di suo figlio, annunciando fiera che avesse la stessa età delle due ragazze, e comunicando anche che si sarebbe presa lei cura di loro, le avrebbe iscritte a scuola e  dato una casa. Ne Rikki ne Aileen avevano osato obbiettare. Sapevano che quella donna era buona, ma era come se l'amore che ella cercava di dare a quelle due ragazze rimbalzasse addosso alle corazze che si erano create con il tempo. Era brutta la solitudine, e anche l'emarginazione, il tradimento, la tristezza. Eppure, quelle due cugine erano due guerriere.
Karen raccontò degli amici di suo figlio, dei momenti divertenti di quando era più piccolo. Cercava di intrattenerle e di dare loro affetto.
Quella mattina Aileen aveva preso dalla borsa dei pantaloni neri strappati e una maglia nera, con la scritta 'Nowhere' bianca nel mezzo. Era affascinate quella parola.
Nowhere.
No
Where.
Nessun dove.
A Rikki tremava la gamba. Era come un tic. Le succedeva spesso quando era ansiosa. Rikki aveva una camicia a quadri sopra ad una canottiera degli Iron Maiden, i jeans scuri le fasciavano le gambe decisamente troppo magre. La suola di gomma delle AllStars nere batteva ripetutamentea terra.
Le suole delle Vans di Aileen sfregavano nervosamente tra loro. Karen sembrò notare tutto ciò, perchè chiese loro se erano nervose, ed un "No... siamo solo stanche" ricevette come risposta da parte di Aileen. Era una ragazza schietta ed intelligente quella, pensò Karen. Rikki tirò fuori dalla borsa un libro e si immerse nella lettura. Sul suo volto si erano create delle piccole rughe, dovute alla fronte corrugata, per via della concentrazione.
Aileen invece guardò per tutto il viaggio fuori dal finestrino, riflettendo su una frase che aveva letto una volta su un libro: 'Sei quel tipo di persona a cui si pensa guardando fuori dal finestrino'. Ma a chi pensava lei?
Osservò incosciamente come il paesaggio cambiava e registrò tutto nella mente, come se quelle fossero state importantissime informazioni.
Karen invece fece un po' di telefonate. Inviò messaggi e poi si mise a scrivere qualcosa a computer. Da quello che aveva raccontato, lavorava in un giornale. Doveva essere bello, da come ne parlava. Doveva essere bella Sidney da quello che raccontava. Doveva essere una bella vita, quella di Karen.
Il treno frenò bruscamente dopo quattro ore di viaggio circa. Tempo di recuperare i bagagli e le borse che si era fatta ora di pranzo. Karen offrì a Rikki e Aileen un buon salutare pranzo da Mc Donald's, promettendo loro che la sera le avrebbe preparato una delle sue specialità.
Il vialetto che portava a casa di Karen era davvero carino: vi erano giardinetti ordinati e puliti per ogni villetta. fiorellini colorati pendavano da vasetti sui balconi di ognuna di esse. Karen si fermò davanti ad una villetta giallina, molto carina e grande."Benvenute ragazze. Mio figlio dovrebbe essere in casa" esclamò la donna.
"E questo è mio figlio Michael. " e quattro paia di occhi si posaronosubito sulle due ragazze, che si guardarono, sconcertate. Era strano per loro irrompere a casa di qualcuno mentre giocava a fifa13.

____
Spero vi sia piaciuto, scusate per gli errori, li correggerò.

Dove potete trovarmi:
Twitter kilamclary
Instagram lukevxice_ & marty.is.a.penguin
Efp lukevxice
Allego in seguito il link per il trailer di "in the middle of nowhere"

https://youtu.be/L08vrrV7hs4

Il sequel di questa storia si chiamerà "the long way home" e la trovate sul mio profilo :)

In The Middle Of Nowhere //5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora