Umpredictable

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Era imprevedibile, Rikki.
Quella sera, Aileen si era addormentata in braccio ad Ashton. A lui faceva paicere poterla stringere a se, sentire l'odore di cannella dei suoi capelli ed osservarla da vicino. Ma, ora, senza Rikki, Aileen era vuota, spenta. Morta.
Lui non voleva vederla soffrire, ma in quel momento, Aileen aveva perso tutto.
Tutto, perchè Rikki era tutto ciò che lei aveva, perchè lui era stato uno stronzo e la aveva abbandonata.
Settantatre.
Le aveva contate, mentre lei dormiva. Probabilmente, molte, erano a causa sua.
Tra Rikki ed Ashton non c'era mai stato nulla, non si parlavano nemmeno molto, ma in quel momento, anche ad Ashton veniva da piangere. E pianse. Sdraiato accanto ad Aileen, che era accovacciata tra le sue braccia. Lei aveva già pianto, quando in realtà, Aileen glielo aveva detto, lei pensava di averle finite, le lacrime.
Ora Aileen stava nel mezzo di qualcosa, perchè era ciò che diceva il suo tatuaggio sul polso. Ma dove stava, nel mezzo di cosa, Aileen questo ancora non lo sapeva. Non era il nulla, perchè il Nulla se ne era andato assieme a Rikki. Aileen era caduta in ginocchio, quando la aveva vista, continuava a sussurrare cose tipo 'è solo svenuta', quando lei era la prima a sapere che era morta. Le era venuto un attacco di panico, si era chiusa in camera sua, stringendo al petto la bandana che Ashton le aveva dato inalandone il profumo. Respirava come una che aveva l'asma, mentre piangeva. Ora un pezzo di lei non c'era più perchè Rikki se lo era portato via. Piangeva di continuo, la sua Aileen. Ashton era sempre li, ad abbracciarla. Aveva gli incubi, sentiva le sirene dell'ambulanza rimbombare nella sue testa, la voce del medico che "non ce la ha fatta" diceva.
E poi c'era Michael, uno dei suoi migliori amici, che era messo peggio di Aileen.
Ashton non aveva mai visto Michael piangere.
Aveva visto quel filo di matita nera che metteva attorno agli occhi sbavarsi lentamente. I suoi occhi di un colore già annacquato diventare quasi invisibili, coperti dalle lacrime.
Il nero regnava.
Michael glielo aveva confessato, ad Ashton, che dentro di lui sentiva il vuoto. Gli aveva fatto leggere ciò che lei gli aveva scritto. Michael, che in certe cose era molto riservato, e che in altre era la strafottenza fatta persona, ora era li, senza una spalla su cui piangere, perchè, Michael lo aveva detto che "Non voglio nessuno che mi consoli. Posso farcela da solo".
Luke e Calum erano arrivati il giorno dopo in treno. Aileen li aveva avvisati.
La piccola casetta di Aileen e Rikki, che ora era solo di Aileen, era piena di gente, e di freddo. Era fredda, quell'appiccicosa e afosa estate australiana. Perchè c'è chi lascia il vuoto, quando va via. E poi c'era Rikki, che oltre al vuoto, lasciava anche il ghiaccio. Ghiaccio, d'ovunque. Freddo. Dentro le ossa. Nonostante si sudasse, si sudava freddo.
ogni lacrima era come un piccolo cubetto di ghiaccio, che cadeva, giù, nel baratro. Nel nulla. Con, il Nulla. Rikki era, il Nulla.
Luke ed Aileen erano qualcosa di inspiegabile. Non parlavano, perchè semplicemente non ce ne era bisogno. Mare e cielo.
Gli occhi azzurro cielo di Luke.
Dio, quelli, Ashton, li avrebbe ricordati per sempre: quando aveva esaminato la piccola siringa a terra nel bagno, e "eroina" aveva sussurrato, i suoi occhi erano diventati scuri e torbidi, da far paura.
L'oceano che Aileen portava negli occhi si era spento.
Michael nemmeno li apriva più, gli occhi. Si era seduto in un angolo del divano, aveva chiuso gli occhi e ci era restato per due giorni. Fino al funerale. Non aveva mangiato, bevuto, dormito. Nulla. Stava li, e basta.

Aileen lo aveva capito, che i funerali fossero stronzate per i vivi. Per farti ricordare che una persona a cui teneva non c'era più.
Dopo il funerale, Michael si era riseduto sul divano, gli occhi chiusi.
Dopo un paio d'ore, Calum gli si era seduto accanto e "ho in mente una cosa… una cosa per Rikki". Calum lo osservò aprire un occhio e poi l'altro, i capelli neri scompigliati. "Dimmi" disse. E Calum gli spiegò la sua idea.

Rikki era imprevedibile, si.
Aveva lasciato un vuoto ghiacciato, si.
Era stata crudele con se stessa, si.
Si era tolta la vita,si.
Era caduta, come una sfera di vetro, si era distrutta, e le sue scheggie erano volate addosso a loro. Li avevano colpiti, feriti. Ma ora erano li, anche se bruciavano, quei tagli.

*  *  *

Era quasi blu, il cielo. Il tramonto era appena sceso. Avevano aspettato quel momento, perchè dopo il tramonto il cielo e il mare diventano neri, poco a poco. A Rikki piaceva il nero, perciò quello era il momento giusto. C'erano anche le stelle, e Michael si immaginò che Rikki fosse una di quelle. Rikki era stata cremata, perchè così voleva lei. Ora era fatta di cenere. Aileen teneva tra le mani quella piccola scatoletta con la cenere dentro. Continuava a mordersi il labbro, come faceva quando era nervosa. Aileen lo senti, in bocca, il sapore del sangue. Chiuse gli occhi, ripensando a quello che Rikki aveva scritto per lei. A come ci era rimasta male, nel leggerlo. Scusa aveva scritto. Solo 'scusa'. Ad Aileen era quasi venuto da ridere. Michael le si affiancò. Aileen aprì la scatoletta, e, insieme, Michael e la mora fecero volare le ceneri. Con il vento, fluttuavano. Volavano.
Aileen e Michael erano le persone più vicine a Rikki. Lo sapeva anche Calum, però, che Rikki voleva volare. Aileen guardò il cielo e si disse che era sempre quello. Poi la vide, una stella cadente. Brillava e volava, come Rikki ora.
Guardò Michael, e si strinsero la mano, perchè Rikki avrebbe voluto così.
Rivalità spenta. Erano una famiglia, ora. Tutti. Volavano nel vento, le ceneri. Si presero per mano tutti, ora. Ashton, Aileen, Michael, Luke, Noel, Calum e Silvia. Una famiglia.
C'era la luna piena, quella sera. Illuminava i loro visi e il mare.
Adesso Rikki volava, senza le ali, come voleva lei.
MC bruciava nell'aria. Solo Calum lo sapeva, che MC voleva dire Michael Calum.
Ma, ora che importava? Rikki stava volando, sussurrava di non piangere. Era come se fosse li con loro, a stringere loro le mani e ad abbracciarli. Era forte, la sua presenza.
Michael pensò al suo sorriso, e una lacrima gli scese dagl occhi, lungo tutto il viso.
Ma ora volava, senza le ali. Come aveva sempre desiderato.

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Non dico che fa schifo altrimenti Noelia si arrabbia, LOL.
Quindi boh, non mi convince molto, ma okay.
Detto ciò, sto ascoltando best song ever enon me la ricordavo cosi secsosa.
-M

In The Middle Of Nowhere //5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora