Without you (epilogo)

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Era andata così: era stato il padre di Aileen a fare in modo che Karen le cacciasse via. Era geloso del fatto che sua figlia vivesse con qualcuno che nemmeno conoscesse.
Karen se lo era ritrovato in casa quando era tornato dal lavoro. La aveva minacciata pesantemente per convincerla a cacciarle.
Per quanto riguarda i genitori di Rikki, erano d'accordo con il padre di Aileen. La civiltà non era decisamente cosa per loro, e se ne accorsero troppo tardi.
Ora se ne stavano tranquilli tranquilli in un carcere a Melbourne, accusati di violazione della privacy, incoraggiamento al suicidio e minaccie / violenze.
Ma ad Aileen non importava.

* * *

Faceva caldo. Troppo. C'era aria, per fortuna. Era tutto okay. Si stringevano la mano, perchè era ciò che li rendeva forti. Andava tutto bene. Era riuscita a convincersi di ciò.
Erano calde, le mani di Ashton. E ora, sulla spiaggia, con la sabbia tra la sabbia tra le dita dei piedi, le alghe incollate sui talloni, e un leggero venticello, ad Aileen piaceva il caldo.
La mora strinse di più la mano di lui. Sicurezza. Non c'era bisogno di chiederle 'ti manca?' Perchè lo si vedeva, che le mancava. Era uno spazio vuoto, e vuoto sarebbe sempre rimasto. Ma adesso, bisognava andare avanti. Superare tutto, come sempre. É così che si fa, giusto? Si supera l'ostacolo.
Ashton la aveva abbracciata, e il suo cuore aveva iniziato a battere forte. Come sempre. Sorridevano. Qualcosa si bloccò in lei quando lui si sciolse da quell'abbraccio. Ad un tratto aveva paura di non essere abbastanza, di avere sbagliato qualcosa. Il suo respiro acelerò. Atelofobia la chiamavano. Lui la guardò accigliato, poi "Piacere, mi chiamo Ashton Irwin." Disse, allungando la mano verso di lei. Lei la afferrò "Aileen Black".
"Mi parli di lei, signorina Aileen Balck" fece Ashton. Aileen sorrise "Mi piacciono le parole" disse. Il ragazzo dai ricci ribelli sembrò pensarci su, poi "mi dica qualcosa sull'amore". Aileen chiuse gli occhi. Lo faceva sempre, quando pensava. "Viviamo sotto lo stesso cielo, tutti quanti. Eppure, io ho trovato l'amore in un cretino che abitava a tremila km da me." Disse Aileen, sorridendo. "E chi sarebbe, questo cretino?" Chiese Ashton, accigliato, mentre era intento a raccogliere una conhiglia da terra. Aileen si avvicinò a lui. Ashton le porse la conchiglia. Era biaca, e aveva delle sfumature rossastre su un lato. Aileen avvingò le sue braccia dietro al collo di lui,mentre stringeva la conchiglia fra le mani. "Ashton Fletcher Irwin" sussurrò. Poi, in punta di piedi, gli diede un bacio, e lui, ricambiò.

* * *

Non ne era completamente certo, Calum, di volere lasciarsi tutto alle spalle. Infondo quelle erano cose che non si potevano cancellare. Non voleva dimenticarsi di lei, perchè lei le aveva voluto bene. E lui a lei. Eppure, quando sentì il telefono squillare sorrise, perchè sullo schermo era comparso il nome 'Silvia❤'.
bhe, forse si, Calum era innamorato di lei. Ma chi lo sa, la vita è lunga e varia. Eppure Silvia era qualcosa di inspiegabilmente perfetto. Sentiva che il puzzle combaciava. Poteva ignorare la chiamata, eppure, rispose.

* * *

Noel scese di casa con un gran sorriso. Oramai, di quello che gli diceva Liam, ne cancellava il 99,9%.
Luke ci aveva scherzato su, a Londra, sullo scappare. Ma ora lo facevano davvero. Scappavano seriamente. Da Sidney. Da tutto.
Magari un giorno sarebbero tornati. Si poteva prendere più come un viaggio on the road. Luke era in moto. Noel montò in sella dietro di lui e si allacciò il casco. "Pronta?" Chiese Luke. "Pronta." Affermò Noel, circondando la vita del biondo con le sue braccia magre. Era okay, davvero. Sorrisero. "Ti amo" disse Luke, prima di dare gas.
Sulla moto sembrava di volare. I caplelli che le si scompigliavano con il vento. Il giubbottino aperto che svolazzava da tutte le parti. E poi chissà, dove sarebbero andati.

* * *

Rikki aveva ragione. Lei era bella e simpatica, gentile, intelligente, particolare, timida. Se non fosse stato per Rikki, non se ne sarebbe mai accorto di lei, Michael. Quello che di più amava di lei, erano i suoi occhi. Semplicemente marroni. Eppure così belli. Michael le sorrideva, e anche lei sorrideva, prima di baciarsi. Alla ragazza, Jamila, sembrava un sogno. Eppure, era la relatà.
Era stato prorio Michael ad avvicinarsi a lei, con la scusa del libro di geografia. Michael aveva voluto conoscerla. E poi sbam se ne era innamorato. E quando lo aveva compreso, capì come fosse davvero Rikki. Era intelligentissima, quella .

Erano caduti, si erano fatti male. Ora si erano rialzati, erano cresciuti e più forti. E andava bene cosi.
Strade che si incrociano, che vanno parallele, che si dividono, e che si interrompono a metà. Più corte, più lunghe, alla fine, come tutte le strade portano a Roma, tutte portano anchè alla felicità.
Rikki li guardava dall'alto, i suoi amici, con gli occhi di chi non può avere visione migliore. MC non bruciava più, su di lei.

* * *
Il 9 di aprile era una specie di festa, per loro. Si ritrovavano tutti alla spiaggia, ci stvano fino alla mattina. Organizzarono questa cosa l'anno dopo, e quello successivo ancora, e quello dopo.
Quindici anni dopo erano ancora li, con una chitarra, un vecchio stereo e i dischi degli Irion Maiden, dei Merallica e dei Nirvana, a ricordare pezzi importanti della loro vita.
E credetemi, quando vi dico che anche da vecchi stavano li, con sul viso tante rughe, sulle braccia vecchie cicatrici e negli occhi tanti ricordi, mischiati a tatuaggi sbiaditi e piercing che non si portavano più, seduti in cerchio, coi figli, a ricordare vecchi momenti e ad ascoltare la musica dei depressi, le urla di chi è muto.
Fino alla fine.
La notte scendeva, cambiava il mondo, tutto appariva più scuro e tenebroso, cambiava la visuale sul mare, le strade illuminate dai lampioni. La notte cambiava tutto, ma loro no, loro restavano così. Com sempre. Ed era okay.
Erano caduti, inciampati molte volte, nella loro vita.
Ma si erano rialzati, ed erano più forti.

Fine.

In The Middle Of Nowhere //5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora