Red Light

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❤️❤️❤️
Storia: Red Light, cap Invidia
Autrice: SuperRB88

Arrossata e ancora un po' unta di panna ti richiudi meglio la vestaglia portandoti davanti alla porta della terza stanza, questa volta la scritta sulla targhetta è "Invidia".
Il tuo timore è sparito totalmente già dall'uscita della prima stanza, ora dentro di te accresce solo la curiosità e l'eccitazione.
Preghi di arrivare fino alla fine mentre apri la porta.
Davanti a te ti trovi un ragazzo alto, castano e longilineo, i muscoli sono evidenti ma non predominanti, indossa un boxer zebrato attillato.
Ti cade l'occhio lì, e tra bellezza e rigonfiamento tutti sono messi decisamente bene.
Riporti lo sguardo sul suo viso, ti sorride, il suo sorriso è ammaliante, poco dopo però si trasforma in un mezzo ghigno.

Lui è Hoseok.

"Dovresti spogliarti, voglio vedere ogni centimetro del tuo corpo".
Ti dice facendo scorrere gli occhi dall'alto al basso.

Ti abbassi la vestaglia che ricade ai tuoi piedi, si avvicina a te, ti scruta, fa scorrere le sue dita sulla tua pelle, sono fredde, è un piacevole contrasto con il tuo calore.
Sussulti un po' e lui ti gira attorno continuando a sfiorarti.

"Pelle candida, liscia, ma mai quanto la mia".
Si ferma davanti a te prende una tua mano e la fa scorrere lungo il suo petto unto di olio, avresti voluto arrivare fin giù ma lui lascia la presa.

"Distenditi a pancia in giù, ho un ottima resistenza al calore, vediamo com'è la tua".
Ghigna mentre tu esegui la sua richiesta.

Volti lo sguardo verso di lui, lo vedi prendere una candela rossa e un accendino, la cosa ti fa spaventare un attimo ma non avresti mollato, vuoi andare oltre.
Con quelli oggetti in mano sale sopra di te, si posiziona sedendosi sopra le tue natiche.
Senti il rumore dell'accensione dell'accendino, lo sfrigolio della fiamma della candela.

"3…..2.....1".
Dice ghignando, subito dopo fa scendere la prima goccia di cera sulla tua schiena.
Stringi le lenzuola e urli per il bruciore che sorprendendoti dura poco, ma poi ne susseguono altre accompagnate dai tuoi urli e dalle tue mani strette sempre di più.

La cera si solidifica.
"Io urlo di meno, sono più bravo ma non te la sei cavata male".
Ti sussurra all'orecchio, succhia il lobo e ti sorprende infilando un dito dentro di te, inizia a muoverlo velocemente.
Inizi a gemere, è così bella quella sensazione, il suo dito così lungo.
"Meritavi un premio".
Ti sussurra infilandone un'altro, sforbiciandoli dentro di te.

Scende dal letto e si avvicina al tuo viso, ti guarda e si lecca le dita che aveva appena sfilato dal tuo corpo.

"Mmm non male".
Ghigna, ti pulisce la cera con una salviettina umida e ti appoggia la vestaglia sulla schiena.

Scendi dal letto sentendoti vuota, sentendo la mancanza delle sue dita, ti alzi e alla soglia della porta prima che esci ti dice.

"La prossima volta sarà qualcosa di più grosso".

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