TENTACOLI DI TENEBRA (Pov Lily)

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Possiedo un cuore dunque invidio,

possiedo un cuore dunque divoro,

possiedo un cuore dunque depredo,

possiedo un cuore dunque sono pigro,

possiedo un cuore dunque sono superbo,

possiedo un cuore dunque mi adiro,

possiedo un cuore dunque desidero tutto di te.

(Bleach)

Lily's POV

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Lily's POV

La casa di Elisabetta è una piccola villetta a schiera bianca, rispetto agli altri cloni della via possiede un giardino orientale con tanto di vasca con le carpe e canne di bambù. Potrei rimanere a fissarlo per ore. Trovo il cancelletto socchiuso, faccio un profondo respiro e decido di entrare e suonare direttamente il campanello della porta. 

Sento qualcuno muoversi all'interno, il rumore di una sedia spostata, riconosco la voce di Elisabetta che parla ad un'altra persona. 

"Non capisco il problema, lei è come te!" Mi pare di udire.

La porta si apre, faccio un piccolo passo indietro d'istinto, stavo origliando e mi sento colta in flagrante. 

Mi ritrovo davanti un ragazzo spettinato, con due stupende occhiaie da notte insonne, una maglietta verde tutta stropicciata e jeans lisi «E tu cosa fai qui?» con la sua altezza troneggia su di me. 

Allora sai fare solo questo genere di domande? E tu cosa fa qui Marco? Penso di dire e invece balbetto un timido «s-sono venuta a trovare Elisabetta».

«Non sono affari tuoi» la voce è tagliente come un rasoio e ferisce.

Come si permette questo cafone! Inspira ed espira. Calmati Lily «Visto che si è fatta male e mi ha chiesto un favore la cosa mi riguarda» cerco di mantenere un tono neutro. Fallisco miseramente.

«È meglio se te ne vai» i suoi occhi si riducono a due fessure.

Mi odia così tanto? Oppure col suo atteggiamento vuole solamente tenere nascosta la sua seconda vita da malfattore? 

Sento un fuoco divampare nello stomaco. «Incredibile! Adesso me ne devo andare? La cosa non mi riguarda? Ieri mi ha spedito fino a Pisa! Vi vado bene per fare i vostri porci comodi e stop eh?» sto urlando, questo mio lato aggressivo prima di incontrare Marco non lo avevo mai esternato.

«Smettila!» mi zittisce gridando a sua volta.

Rimango pietrificata, sento salire agli occhi lacrime di rabbia e frustrazione.

«Credimi» il tono all'improvviso dolce mi destabilizza «Per il tuo bene è meglio che dimentichi tutto quanto» così dicendo mi chiude la porta sul naso.

I Messaggeri di Hermes (Sempiternus vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora