DOLORE CONDIVISO (Pov Simone e Pov Marco)

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È davvero sorprendente, abbiamo caratteri e gusti completamente diversi, eppure... 

forse l'espressione "spiriti affini" significa proprio questo

(Nana)

Simone's Pov

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Simone's Pov

Sono giorni che Jemina cerca di tranquillizzarmi dicendo che va tutto bene, che Lily era solamente disidratata e avevano deciso di farla ricoverare per sicurezza. Nulla di grave.

Allora perché non riesco a parlarle? Se è solamente sdraiata su una brandina con la flebo, perché non può rispondere al cellulare? Qualcosa non va e non posso tornare a casa. Non posso mollare tutto e correre da lei.

Devo darmi una regolata. Non è da sola. Anche Elisabetta ha telefonato per aggiornarmi sul suo stato di salute. Mi hanno persino fatto parlare con un medico, a quanto pare Dozineth è gentilmente intervenuto e l'ha fatta ricoverare in una clinica privata. La dottoressa  è stata molto professionale e mi ha comunicato solo quanto potevo sapere non essendo sua parente.

Questa cosa è ridicola: Lily non ha più alcun familiare in vita, a chi volete comunicare il suo stato di salute? Ad un fantasma? Facciamo una seduta spiritica con l'aldilà e prendiamo un tè con sua mamma?

Sospiro rumorosamente mentre scarto l'ennesima foto che non mi soddisfa. Probabilmente oggi sono più critica del solito.

«Vuoi fare una pausa?» Davide mi porge un caffè freddo che agguanto con un sorriso carico di gratitudine.

«Forse è il caso, non sono obiettiva in questo momento. Credo che dovrò rivedere gli scarti» sorseggio la bevanda e mi sento rinascere «i ragazzi si stanno rilassando?»

Davide sposta la sedia e si accomoda al tavolino. Dalla terrazza, che ho scelto come base operativa fin dal primo giorno, posso ammirare l'immensità dell'oceano che si fonde col cielo. Giunge una piacevole brezza.  «Sono nella piscina, tranne Alberto che è andato a fare un provino»

«Bravo ragazzo, così si fa. Gioca bene le sue carte»

«Sì, non è uno che sta fermo. Come te del resto» prende la pigna degli scarti e inizia a guardare ogni singola foto creando a sua volta altre due pile separate «riguarda solo queste» mi avvicina quelle che ha selezionato. Sono certa del suo gusto, Davide non solo si è rivelato un ottimo manager ma ha anche talento nel selezionare ciò che può generare profitto.

«Come sta Lily?» mi chiede a bruciapelo inchiodandomi coi suoi occhi di ghiaccio.   

Aggiungiamo come punto a suo favore che è anche un bel ragazzo. Devo iniziare a cercare qualche difetto.

«Sembra meglio, ma non sono ancora riuscita a parlarle» l'angoscia riaffiora. Sono consapevole che  questo mio attaccamento esula da un normale rapporto di amicizia, è un sentimento indomito e non riesco ad ingabbiarlo con la razionalità. 

«Siamo ormai in partenza. Presto potrai rivederla, inoltre anche Dozineth si è interessato. Vedrai che si sarà già ripresa ora del nostro rientro»

«Hai ragione. Sono apprensiva come una mamma, vero?» 

Davide ride «abbastanza, ma è un lato di te che mi piace molto»

Sorrido compiaciuta.

Sorrido compiaciuta

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Marco's Pov

«Marco come stai? Ti ho portato qualcosa da mangiare» Elisabetta entra dalla porta d'ingresso, mi supera diretta in cucina carica di borse, senza nemmeno darmi il tempo di dirle ciao. Le appoggia sulla penisola e si volta per osservarmi con attenzione. Immagino di avere terribili occhiaie.

Mi sento in colpa per aver abbandonato Lily da Anubis, avrei dovuto restare con lei. L'ho lasciata sola esattamente come quando eravamo piccoli.  È vero che ci hanno separato contro la nostra volontà, ma in tutti questi anni perché non l'ho cercata? Perché sono stato così stupido da respingerla quando è arrivata? Dopotutto desideravo così tanto riaverla con me, è parte della mia vita. Anche senza legami di sangue lei è la mia famiglia, molto più di Dozenith che mi ha adottato. È la mia sorellina. La mia metà.

Perché non sono stato abbastanza forte da assorbire il suo dolore e farlo mio fino in fondo?

«Sto meglio» fingo un sorriso.

«Bugiardo» prende un piatto dalla lavastoviglie e lo mette in tavola «Hai cercato di assorbire il dolore del suo corpo in trasformazione, l'ho capito perciò non negarlo» appoggia un bicchiere e le posate «Ora siediti e mangia»

Le ubbidisco senza controbattere. Ha ragione.

Fin da piccolo sono in grado assorbire il dolore fisico, ma solo con lei ho questo legame speciale. Soffrivo al suo posto quando si sbucciava le ginocchia, lei sorrideva convinta di essere indistruttibile e io le baciavo la fronte facendole i complimenti.

Vorrei che si ricordasse del me bambino, del tempo passato a giocare tra le dimensioni, o semplicemente di quando guardavamo la tv insieme sul divano, abbracciati sotto la coperta, mentre attendavamo il ritorno dei nostri genitori. Purtroppo ora sono l'unico custode del tempo passato.

Elisabetta toglie la lasagna dal microonde. Le sorrido grato per non avermi lasciato solo a deprimermi.

 Le sorrido grato per non avermi lasciato solo a deprimermi

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