Ogni persona ha almeno una ferita che non può ignorare,
un terreno sacro che gli altri non devono calpestare.
(Trigun)
Lily's POV
Elisabetta ci accoglie e la cosa non mi stupisce, alla fine sono tutti complici. Eppure avrei preferito continuare ad illudermi che lei non ne fosse coinvolta. Se penso a come rifiuta con garbo ed educazione il proprietario dell'edicola accanto, che le fa una corte spietata e a volte cade anche nel volgare, posso intuire che sia abituata a depistare dai propri veri intenti con un amorevole sorriso pur di ottenere ciò che vuole.
«Vi stavamo aspettando. C'è anche Anubis» dice facendoci strada.
L'uomo cane. Non può essere la divinità egiziana, è certamente un cosplayer.
La seguiamo in un lungo corridoio, alla fine riesco a visitare quest'immensa villa che tanto mi ha attratto. Sul soffitto scorgo degli affreschi raffiguranti piante di agrumi ricche di frutti e le pareti sono ricoperte da carta da parati verde antico. Entriamo in un salone d'altri tempi con arazzi ai muri e scaffali pieni di libri. Al centro esatto della camera un tavolino tondo con delle poltrone verde oliva, una scrivania intarsiata con motivi floreali è posizionata sotto la grande vetrata e su di essa vi è un moderno computer che stona tra i mobili d'antiquariato. Stranamente mi sento a mio agio in quest'ambiente come se ci fossi già stata.
Sono seduti a cerchio attenti a sorseggiare un tè. Se non fossi spaventata per la situazione assurda troverei tutto questo affascinante. Un uomo brizzolato si alza e si presenta stringendomi la mano: è il famoso Dozenith. Il capo villaggio. Il padrone dell'agenzia. Vorrei scusarmi per il mio comportamento sconsiderato ma non escono le parole, arrossisco di vergogna e abbasso lo sguardo. Assomiglia moltissimo all'uomo della foto in bianco e nero a casa di Marco, forse era lui da giovane.
Jemina fa un cenno di saluto col capo, accanto a lei vi è seduto il dio egiziano Anubis. L'originale, non un uomo in costume. Non può essere un effetto speciale è troppo realistico. Si alza e mi stringe la mano. Il naso umido si muove fiutando il mio odore. Sorride mostrando due canini affilati. Sono veri.
Ci sono immagini che la nostra mente rifiuta di analizzare e, per quanto siano reali, cerca di catalogarle come allucinazioni. O forse è davvero così, magari sono stata drogata. Quante volte in questi ultimi giorni l'ho pensato?
Marco compare dietro di me e mi dà un colpetto sulla schiena.
«Non saluti?» dice in tono acido. Mi piacerebbe pestargli un piede, ma cerco di contenermi.
«Non ti preoccupare Lilith sarai sconvolta e confusa, siediti con noi» Dozenith indica una poltrona accanto alla sua «Anubis era un caro amico dei tuoi genitori ed è stato il tuo tutore nel periodo successivo la loro morte, prima che venissi affidata a Rose, tua zia»
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I Messaggeri di Hermes (Sempiternus vol. 1)
FantasyDa sempre il genere umano ha creduto di essere in cima alla catena alimentare ma se non fosse realmente così? E se le nostre emozioni negative prendessero forma? Vi siete mai chiesti che sapore abbia il rancore? Il fato è stato sempre crudele con L...