Da sempre il genere umano ha creduto di essere in cima alla catena alimentare ma se non fosse realmente così?
E se le nostre emozioni negative prendessero forma?
Vi siete mai chiesti che sapore abbia il rancore?
Il fato è stato sempre crudele con L...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Lily's Pov
«Non possiamo continuare così, ci distruggeranno» Bastet si inchina per aiutare Sabbath a sollevare un ferito sulla brandina.
Sabbath ha scelto di aiutarci allestendo delle tende per i feriti, e occupandosi poi della loro guarigione. Non può combattere, non è la sua natura, ma ha deciso di intervenire per salvare la dimensione. Garantire un luogo sicuro dove far nascere le anime è uno dei compiti dei Creatori. Ogni volta che l'etere si incrina lui interviene risaldandolo, mentre noi dissolviamo la nube. Un ciclo continuo di distruzione e creazione. Non si può essere ovunque nello stesso tempo. Sabbath saltella tra le dimensioni per curare i feriti. Ho scoperto che a causa della stanchezza il suo corpo perde materialità, diviene evanescente. Gli osservo le mani che svaniscono lentamente. Un Creatore se diventa totalmente invisibile muore?
Una stretta al petto. Cerco di distrarmi e non aggiungere altra cupezza alla situazione.
Siamo al campo. Depressi. Stanchi. Sporchi.
Ho i capelli incrostati di fango, sangue, erba, e desidero ardentemente farmi una doccia. Trovo assurdo pensare a una cosa del genere in questo momento, però ho bisogno di un attimo di normalità. Di tranquillità. Di pensieri leggeri.
«Bisognerebbe intervenire all'origine, recarsi dove nasce la nube. Dove tutto si crea» Anubis sospira afflitto e mi passa un pezzo di pane, ricorda molto quello egiziano del nostro mondo. Accetto volentieri.
Sonia si siede accanto a me con mia enorme sorpresa. La osservo con la coda dell'occhio mentre assaggia un frutto simile ad una fragola, ma grande quanto una mela e tondo. Ha i leggins azzurri coperti di fango e strappati in vari punti, del sangue incrostato le sporca la maglietta, i capelli sono un nodo aggrovigliato legato in cima al capo, eppure anche così, riesce ad apparire bella. Persino in questo squallore non posso che ammirare quanto siano perfetti i suoi lineamenti.
Improvvisamente mi accorgo di essermi persa nei pensieri e di non ascoltare la riunione «Come facciamo a bloccarla, Anubis?» chiedo con un filo di voce mentre bevo un po' d'acqua e passo la borraccia a Marco seduto alla mia destra. Ho la gola che brucia.
«La Nube non ha una vera e propria dimensione di origine. La sua vera natura sarebbe quella di un uomo in nero. Ma è incompleta, o meglio menomata...fatico a spiegarmi meglio, scusate»
Marco incrocia le gambe cercando una posizione che non gli ricordi quanto dolore ha alla schiena. Hanno cercato di strappargli le ali, non pensavo che fosse possibile una cosa del genere, essendo fatte di quella strana sostanza luminosa. Eppure quei mostri lo avevano accerchiato, prendendolo ognuno per un'ala, e avevano iniziato a tirare in direzioni opposte. Avevo dissolto i due oltraggiatori, con le sue ali potevo giocarci solo io.