Questo mondo è pieno di cose che non vanno come noi vorremmo.
Più a lungo vivi, più ti accorgi che la realtà è fatta solo da dolore, sofferenza e vuoto.
(Naruto)
Marco's Pov
Lei era la vergogna del nostro popolo.
Una creatura nata corrotta. Non doveva esistere.
Vagavo da così tanto tempo che ormai le ali dolevano. L'avevo cercata in lungo e in largo, come poteva nascondersi? Il suo aspetto era bizzarro, diverso da tutti gli abitanti, dove poteva aver trovato rifugio?
Giunsi ad un villaggio dove demoni e umani convivevano pacificamente. Camminavo come un normale umano, con la spanda nel fodero. Due bimbi piangevano accanto ad un pozzo dove il secchio e la corda erano spariti. Il più piccolo aveva i capelli così chiari da sembrare bianchi, stringeva con forza la maglia del maggiore. Ad uno primo sguardo sembravano umani normali, solo avvicinandomi ne percepii la differenza. Demoni.
«Su adesso ci penso io a recuperarla» una voce femminile attira l'attenzione dei piccoli «Sem, sei quello più grande. Dovresti consolare Kaveq invece che piangere!»
Nascosto dalla vegetazione non posso scorgere chiaramente la figura che si avvicina, finché con un balzo non è sul bordo del pozzo.
Le sue ali sono completamente spiumate. Lo stomaco si contorce nel vedere la membrana cutanea viola che si tende mentre le sbatte nervosamente. Al posto dei piedi vi sono due zampe nere, pelose. I capelli sono del colore delle fiamme, un cespuglio che non viene lavato da giorni. Non indossa vestiti, non ha pudore questo disgustoso essere.
Sguaino la spada e silenziosamente mi avvicino di spalle. Fa sparire quelle imitazioni di ali, e si butta nel pozzo tra i gridolini di stupore dei bambini. Attendo la sua risalita. Il secchio ricompare come per magia e la sua testa sbuca dalla pietra, questa volta mi vede e rimane immobile. I suoi occhi ricordano quelli di un felino, i bambini seguono il suo sguardo e posano gli stessi identici occhi su di me.
Non sa cosa fare. È giovane, poco più che una fanciulla.
Mi sveglio col senso di colpa e il cuore oppresso.
Ho sognato nuovamente quel giorno.
Non ho idea di quanti secoli siano trascorsi da allora. Mi era stato ordinato di trovarla ed eliminarla. Ancora adesso ricordo il suo sguardo impaurito nel vedermi con la spada in mano, pronto ad ucciderla.
Forse ha ragione Sabbath, in quella vita non l'ho protetta come avrei dovuto. La voce nella mia testa è come un pungolo, ripete incessantemente che la devo eliminare. Può essere che allora abbia ceduto e l'ho spinta in braccio alla morte?
Ero così sfinito ieri notte che mi sono addormentato sul divano. La mia schiena si lamenta con scricchiolii indignati, tra qualche ora ho appuntamento per un articolo. Faccio una doccia gelata combattendo sia la voce che il desiderio di vederla.
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I Messaggeri di Hermes (Sempiternus vol. 1)
FantasyDa sempre il genere umano ha creduto di essere in cima alla catena alimentare ma se non fosse realmente così? E se le nostre emozioni negative prendessero forma? Vi siete mai chiesti che sapore abbia il rancore? Il fato è stato sempre crudele con L...