Capitolo 31

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"Verde smeraldo o verde malva?" Borbottò la contessa sollevando due pezzi di stoffa dei medesimi colori.
Era quello il dilemma di quella mattina di agosto, a due mesi dalle nozze: il colore dell'abito da sposa di Alexandra.
Essendo indecisa fra quelle due tinte aveva pensato di chiedere consiglio alla famiglia, ma non era più tanto convinta che fosse stata una buona idea: la cosa pareva essersi trasformata in una questione di Stato!
"Il verde malva è più delicato, più adatto a un matrimonio" intervenne una delle zie di Howard.
"Ma il verde smeraldo è della stessa tonalità dei suoi occhi" ribattette Selene, facendo scorrere lo sguardo tra il viso di Alexandra e il pezzo di tessuto.
"Forse il verde malva sarebbe meglio..." intervenne la diretta interessata, con un filo di voce: il verde smeraldo le pareva troppo scuro per una sposa.
"Allora ha giudicato, dovremo recarci dalla sarta questo stesso pomeriggio..." replicò Raphaela, passando i due pezzi di stoffa ad una cameriera, riprendendo quindi la sua colazione.
Alexandra sospirò, e riprese a spalmare il burro e la marmellata di fragole all'interno di uno scones.
Ne prese un morso e masticò lentamente, socchiudendo gli occhi: si sentiva stanca, i preparativi del matrimonio la stavano spossando. Cominciava a capire perché la luna di miele fosse tanto importante: dopo più di due mesi passati ad organizzare ogni più minimo dettaglio, perdendo ogni energia, due settimane rinchiusi in casa ad oziare erano d'obbligo.
All'improvviso Frederick sbattette il giornale che stava leggendo sopra la tavola, facendo voltare tutti verso di sé, e rimase a fissarlo con la bocca aperta e gli occhi lucidi.
La giovane spalancò gli occhi, e la stanchezza parve di colpo scivolarle via di dosso.
"Che c'è? Chi è stato sta volta?" Domandò Daniel, il che faceva presumere che non fosse la prima volta che si ritrovavano davanti a una scena simile.
Be', con tutte le cronache scandalistiche che quel ragazzo leggeva non c'era da sorprendersi.
Tutti si girarono, fissando Howard, che mise avanti le mani.
"Questa volta io non ho fatto nulla, l'unica notizia che mai potrebbe essere stampata sul mio conto in questo momento è il mio fidanzamento, e di certo non reagirebbe così" disse, indicando il cugino con un cenno del capo "Raphael?" Si rivolse poi al fratello.
"Perché io?" Chiese questo oltraggiato, spalancando gli occhi.
Howard alzò le sopracciglia e in qualche modo quel gesto parve essere estremamente esplicativo per l'altro.
"Io ho studiato e basta negli ultimi mesi, non ho di certo il tempo di andare in giro a creare scandali" si difese, indicandolo con il coltello che stava usando per stendere il burro sul pane "E poi chi ti dice che invece non sia Daniel, che fa tanto l'innocente?"
"Scusami!" Esclamò il diretto interessato guardandolo come se fosse impazzito.
In effetti ad Alexandra pareva che Daniel fosse l'unico a non causare mai problemi.
"Nostra cugina..." si riscosse finalmente Frederick, e tutti tornarono a concentrarsi su di lui "Juliet si è appena conquistata la sua pagina sui libri di storia."
"Che ha combinato?" Domandò Howard, aggrottando la fronte come se non fosse sicuro di voler sentire la risposta.
Frederick scosse la testa.
"Vorresti dire cosa ha scoperto semmai..."
L'intera famiglia rimase per un'istante con il fiato sospeso, pareva che nessuno volesse azzardarsi anche solo a sbattere le palpebre.
"Ha trovato qualcosa?" Si decise a chiedere Alexandra, dopo essersi inumidita le labbra, rompendo finalmente il silenzio.
Frederick sorrise.
"Un tesoro nascosto," dichiarò infine "ha scovato un passaggio segreto nell'ultima tomba scoperta da nostro nonno, quella di Giza, e vi ha ritrovato l'intero corredo funebre, un tesoro che vale di certo milioni di sterline."
Un parlottio eccitato si diffuse per la sala.
"Leggete, è tutto scritto qui" disse il ragazzo, gettando quindi il giornale a Daniel, seduto di fronte a lui, che subito si mise a leggere l'articolo, come se quelle parole fossero un pasto delizioso e lui un affamato.
"Ci è riuscita! Santo cielo, ci è riuscita!" Esclamò Howard, alzandosi in piedi, probabilmente sarebbe salito sulla sedia se avesse avuto un po' meno contegno. Si sentiva talmente fiero della sua sorellina, che riusciva a realizzare i sogni per cui tanto aveva lottato.
"Qui dice che in quella camera segreta era stipata ogni genere di meraviglia, e che è stata una fortuna che una donna con tali conoscenze abbia potuto studiare il luogo: era l'unica che potesse capire davvero" disse Daniel, con lo sguardo carico d'orgoglio.
Raphael strappò il giornale di mano al cugino.
"Certo che era l'unica che potesse riuscirci, era la tomba scoperta da suo nonno, ha studiato gli scritti da lui lasciati per tutta la vita, era il suo destino questo" commentò la madre di Juliet, andando a stringere le mani del marito, scambiandosi con lui un'occhiata carica di gioia.
"Credo volessero far ricadere il merito su Lord Stamford, ma lui ha sottolineato per bene che il merito fosse tutto di nostra sorella" fece Raphael, dopo aver leggiucchiato qualche parte dell'articolo, andando dunque a passare il giornale ai suoi genitori.
"Non le avrebbe mai rubato questo momento, lo sa quanto sia importante per lei" replicò Howard.
"E alla faccia di quelli che dicono che le donne siano solo dei begli oggettini da esporre nei salotti!" Esclamò decisa Alexandra, sbattendo un pugno sul tavolo, attirandosi gli occhi di tutti addosso.
Per un momento temette di aver parlato troppo e arrossì.
"Ben detto, mia futura cugina!" Concordò con lei Frederick, e insieme a lui tutti gli altri le rivolsero cenni d'assenso.
"Hai pienamente ragione, mia Piccola Shakespeare, spero che un giorno tutte le vostre qualità vi siano riconosciute, ma fino a quel momento io lotterò al vostro fianco, sempre" le sussurrò Howard all'orecchio, lei si voltò per poterlo guardare e seppe che sposare quell'uomo era la cosa migliore che mai potesse capitarle.
Gli posò un veloce bacio nell'angolo sinistro della bocca, e in tutta quella confusione nessuno lo notò.
Il giornale fece il giro del tavolo e giunse infine nelle mani di Raphaela, che lesse con attenzione.
"Ha davvero fatto grandi cose" mormorò poi quest'ultima, e una lacrima di commozione le scese veloce giù per la guancia, cadendo sulla carta.

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