Capitolo 34

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Non aveva idea di come i giorni fossero riusciti a passare tanto in fretta, ma aveva solo una certezza quel pomeriggio: si sarebbe sposata l'indomani.
E aveva dunque un solo obbiettivo: farsi spiegare nello specifico in che cosa consistesse l'atto coniugale.
Sua madre, giunta da poco in campagna per lo sposalizio, aveva tentato di spiegarle la cosa qualche giorno prima, ma non aveva fatto che confonderle le idee, e lei non aveva intenzione di arrivare alla prima notte di nozze completamente impreparata.
Scese dunque al piano inferiore e si diresse verso il salotto, dove sperava di trovare Juliet.
L'amica era proprio lì, seduta sul divano, con la testa appoggiata sulla spalla del marito e Bastet rannicchiata come una ciambella sul suo ventre.
Sorrise nell'osservare quella scena tanto dolce, poi si schiarì la voce:
"Posso parlarti?" Chiese.
Juliet aggrottò la fronte.
"Certo," rispose, sollevando il gatto, che si lamentò con un forte miagolio, appoggiandolo sulle gambe di Edward "torno subito" aggiunse.
Fece quindi cenno ad Alexandra di seguirla, e salirono, andando a chiudersi nelle stanze della contessa.
"C'è qualche problema?" Domandò quindi Juliet apprensiva.
"No, nessuno problema, avevo solo bisogno di parlarti..." rispose Alexandra, giocherellando nervosamente con un nastro che pendeva dal vestito.
"Qualcosa nello specifico?" Juliet ammiccò con gli occhi.
"Sì."
La ragazza si inumidì le labbra, chiedendosi da dove iniziare, come porre il quesito, perché sapeva che era un argomento tabù, e, per quanto Juliet fosse una donna sposata, non sarebbe stato consono che ne parlassero.
"Ecco, io..." borbottò incerta.
Chiuse gli occhi ed inspirò profondamente.
"Io volevo sapere della prima notte di nozze" buttò fuori tutto d'un fiato, strizzando le palpebre ancora chiuse, timorosa della reazione dell'amica.
"Oh!" Fece Juliet sorpresa, ma di certo non scandalizzata "Non dovrebbe essere tua madre a spiegarti come funziona?"
"L'ha già fatto, ma non è stato molto utile" rispose, scuotendo la testa.
L'altra inclinò il capo verso destra.
"Sì, effettivamente le spiegazioni delle madri non rendono per niente la realtà delle cose" commentò, facendo ondeggiare la mano a destra e a sinistra.
"Suppongo tu voglia sapere nello specifico" aggiunse poi, facendole cenno di sedersi pure sul letto.
Si accomodarono entrambe.
"Non voglio arrivare impreparata, l'ignoranza non è mai una buona cosa" spiegò Alexandra, sospirando.
"Ma certo," disse Juliet "dunque, da dove iniziare..." distolse per qualche istante lo sguardo così da riflettere.
"Be', quello che accade la prima notte di nozze è forse l'atto più intimo che mai condividerai con qualcuno... Vedi, tuo marito ti darà piacere e tu farai lo stesso con lui" iniziò a spiegare.
"Ma... in che modo?" Chiese Alexandra, nella cui mente andava a formarsi sempre più confusione.
"Certo, vuoi l'aspetto tecnico... Sì, suppongo sia una buona cosa sapere come funzioni..." disse "Allora lui..." fece dei gesti con le mani "Tu..." altri gesti simili a quelli precedenti.
Juliet si bloccò aggrottando la fronte.
"Cielo! Non credevo potesse essere tanto complicato da spiegare!" Esclamò, portandosi una mano contro la bocca per riflettere.
"È una cosa complicata dunque?" Chiese Alexandra, che ora iniziava a preoccuparsi.
"No, assolutamente no! Il tuo corpo saprà cosa fare, te lo assicuro... È solo che..." scosse la testa "sarebbe più semplice mostrarti dei disegni, ma non sono per nulla portata per il disegno..."
Sospirarono entrambe.
"Tu hai fatto questa cosa prima del matrimonio, come hai fatto senza che nessuno ti avesse spiegato nulla?!" Continuò Alexandra, mentre Juliet si alzava, dirigendosi verso la porta.
"Qualcosa la sapevo in verità, avevo trovato un libro... e poi, davvero, è una cosa naturale, non servono vere spiegazioni" replicò l'altra.
"Ma non eri terrorizzata?"
"Non lo ero... Sapevo di potermi fidare di Edward, ed era ciò che desideravo, tu non saresti entusiasta di prenderti qualcosa che desideri?"
Appoggiò la mano sul pomello della porta e la spalancò.
"Cosa fai?" Chiese la prima, spalancando gli occhi.
"Edward!" Chiamò Juliet nel mentre, gridando così forte che probabilmente sarebbero riusciti a sentirla anche a Londra.
Alexandra si alzò, avvicinandosi all'amica.
"Juliet..." disse.
"Edward!" Chiamò ancora l'altra, iniziando a spazientirsi.
"Juliet, che fai?"
Non poteva davvero pensare di mettere suo marito di mezzo. Diamine, sarebbe stato mortificante!
"Credo che questa sia una conversazione da donne, perché lo chiami qui?" Le domandò ancora, sapendo che se si fosse messa a parlare di quello con il suo futuro cognato non avrebbe mai più potuto incrociare il suo sguardo.
"Non la chiamerei una conversazione da donne... Un uomo ti servirà di certo per compiere l'atto, per di più credo che lui saprebbe spiegartelo meglio di me, ha di certo più esperienza..." rispose l'amica, sporgendosi nel corridoio per controllare se il marito arrivasse.
Alexandra sbiancò.
Juliet si voltò e nel vedere il viso dell'amica un sorriso divertito, ma anche rassicurante, le si dipinse in viso.
"Tranquilla non lo sto chiamando qui per fartelo spiegare da lui: ci serve un libro di anatomia, e io non saprei dove cercarlo... Sono la padrona di questa casa da troppo poco tempo" spiegò.
Quella conversazione non faceva che assumere una piega sempre più stramba. Un libro di anatomia... Alexandra non capiva in che modo avrebbe potuto aiutare precisamente.
Finalmente Edward apparve sulla soia della porta.
"Eccoti!" Esclamò Juliet.
"Mia cara, di che cosa hai bisogno?" Le domandò sorridendole con una dolcezza tale che Alexandra, al posto dell'amica, si sarebbe sciolta.
"Un libro di anatomia, ce lo abbiamo?"
"Non saprei..."
Juliet spalancò la bocca.
"Non lo sai? È casa tua questa!" Esclamò incredula.
"È anche casa tua."
"Da soli tre mesi, e la prima volta che vi ci ho messo piede come Lady Stamford è stata una settimana fa!"
"A che ti serve, in ogni caso, con tanta urgenza?"
Juliet gli spiegò tutto in un'occhiata: era incredibile quanto bene quei due riuscissero a comunicare senza scambiarsi una parola.
"Oh..." fece lui "Vado a controllare."
"Grazie, Edward."
Juliet gli posò un veloce bacio sull'angolo della bocca, prima che lui si dileguasse alla ricerca del fantomatico libro d'anatomia.
L'amica si voltò verso di lei:
"Che ne dici di una tazza di tè nel mentre?"

Ciò che accade all'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora