Alexandra si immobilizzò e arrossì, quando, nel girare su se stessa, incontrò all'improvviso lo sguardo di Howard.
Rimase ferma, con le gocce d'acqua piovana che andavano ad appoggiarsi sulla sua pelle, ad infradiciarle i vestiti, avrebbe dovuto sentirsi intirizzita e invece le pareva tutto perfetto.
Una leggera nebbiolina si alzava dal terreno, il contrasto fra caldo e freddo che si era improvvisamente creato aveva dato vita a quell'atmosfera surreale.
Lui le venne incontro, era bagnato come lei dalla testa ai piedi.
Le si fermò di fronte, così vicino che Alexandra poté sentire il suo fiato sfiorarle il viso, si sentì avvolta dal suo profumo, e per un momento chiuse gli occhi, inspirando.
Howard con un dito le sfiorò la pelle, seguendo sul suo naso le sue lentiggini, collegandole come quei puntini nei giochi per bambini, le accarezzò quindi la guancia con il dorso della mano, fermandosi poi su di essa, andandoci a premere il palmo contro. La ragazza ci si abbandonò contro.
Si sporse verso di lei, Alexandra si sentì avvampare, i battiti del cuore aumentarono a dismisura, e per poco non si diede un pizzicotto per provare a se stesse che quello non era un sogno.
"Baciatemi" mormorò lui, sfiorandole la bocca con le proprie labbra, prima di andare a premerle, con bisogno, su quelle di lei.
Ed Alexandra ebbe il suo cliché da fiaba, ebbe il suo bacio sotto la pioggia.
Un brivido le partì dalla parte alta della schiena, in mezzo alle scapole, e andò a diramarsi per tutto il corpo. Le parve di non potersi più reggere in piedi e si aggrappò alle spalle di lui, percependo attraverso il tessuto freddo e bagnato della camicia la sua pelle incandescente.
Seguì con naturalezza ogni movimento delle labbra di lui, ricambiandolo con passione, e avrebbe voluto che un bacio potesse durare per sempre.
Fu costretta però a staccarsi, doveva riprendere fiato, e a quel punto si vide come costretta a dover mettere distanza: fece alcuni passi traballanti all'indietro.
"Cosa..." mormorò, sfiorandosi le labbra, sentendosi diversa rispetto a poco prima "Cosa significa questo?"
"Significa che non posso vivere senza di voi... Senza di te, Alexandra" rispose lui, con un tono di voce così colorato di sentimento che credette che sarebbe scoppiata a piangere per la felicità.
Le fiabe forse non erano solo fantasia...
Scosse però la testa.
"Voi mi avevate allontanata... Non mi avete parlato per settimane!" Esclamò indignata, sentendo un piccolo moto di rabbia incendiarle il petto: non l'era piaciuto per niente l'essere trattata in quel modo.
"Sono stato un idiota, me ne rendo conto" disse Howard, e si inginocchiò davanti a lei, pronto a chiederle perdono in ogni modo possibile "Eri così vicina, eppure mi sembravi così lontana, e io avevo paura di provare ad afferrarti... Non credo di essere bravo coi sentimenti, e mi è parso più giusto provare ad ignorare quella morsa che da mesi mi stringeva il petto sperando che passasse da sola, l'amore però è un fuoco che è impossibile spegnere."
Alexandra deglutì: erano parole meravigliose quelle che le venivano rivolte, ma tentò di non darlo a vedere.
"Avete un'amante..." proseguì dunque, e una smorfia di gelosia le si formò sul volto.
"Sì, ma un'amante che ho visto sempre più di rado da quando ci sei stata tu, con cui non sono più riuscito a passare un momento sereno perché non facevo altro che pensare a te."
"Dunque?" Mormorò Alexandra sentendosi bisognosa di sapere con chiarezza quali fossero le ragioni che avevano spinto Howard a baciarla.
"Tu sei l'unica, Alexandra, sei il sole attorno a cui non posso fare a meno di girare, verso il cui sono attratto da una forza a cui mai potrò resistere" le disse, con lo sguardo sollevato per guardarla in viso, come se stesse pregando una dea.
"Howard..." sussurrò lei, e nel rendersi conto di pronunciare quel nome per la prima volta a voce alta si sentì come riscaldata dal fuoco in una fredda giornata d'inverno. Si sentì avvolta da quella magnifica intimità.
"Lasciami camminare al tuo fianco," aggiunse lui "lascia che ti segua dovunque tu decida di condurmi, perdiamoci insieme fra le strade della città addormentata e poi permettimi di aiutarti a ritrovare la via. Lascia che ti posi la mia giacca sulle spalle quando farà troppo freddo e non aver paura di condividere con me ogni tuo pensiero, ogni tua sublime parola, mia Piccola Shakespeare." le rivolse un sorrisino che lei non poté far a meno di ricambiare "Non sei più costretta a camminare tutta sola, ci sono io, se mi vorrai..."
Allungò dunque una mano verso di lei, invitandola ad afferrarla: l'avrebbe sempre stretta se lei avesse deciso di accettare.
"Sai che ogni giorno dovrai fare in modo di essere meritevole della mia fiducia?" Gli domandò, senza però avanzare altre richieste, senza fare una scenata, perché ora le veniva offerto tutto ciò che desiderava, e non avrebbe rifiutato solo per via del proprio orgoglio.
Howard però doveva sapere che, nonostante tutto, avrebbe dovuto dimostrarsi di giorno in giorno degno.
Lui annuì: si era tirato indietro per troppo tempo, e l'amore di quella donna era tutto ciò di cui non sapeva di avere bisogno, ma senza cui non sarebbe riuscito a vivere.
Alexandra allora si inginocchiò, così da essere alla stessa altezza di lui, da pari, e andò a stringere la sua mano senza esitazioni.
"Ti amo" sussurrò Howard, accarezzandole col pollice il dorso della mano, per poi lasciarle un bacio sulle nocche.
Lei arrossì, ma non si sentì intimidita, sentiva che finalmente il suo mondo aveva trovato una sua stabilità.
Sorrise, incrociando gli occhi caldi di lui.
Si sporse poi verso di lui e fu lei a baciarlo per la prima volta, e la cosa la fece sentire così padrona di se stessa, così innamorata e così ricambiata.
Se qualcuno fosse passato di lì in quel momento avrebbe assistito ad uno spettacolo meraviglioso, all'incontro, fra la nebbia e sotto alla pioggia, di due anime che non avevano fatto altro che cercarsi dall'inizio dei tempi, e che ora si sarebbero sempre avvolte l'un l'altra in un dolce abbraccio.
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Ciò che accade all'alba
Narrativa Storica"Credo che vi bacerò" mormorò quindi, rendendosi conto solo dopo di aver espresso i suoi pensieri ad alta voce. "Cosa?" Esclamò Alexandra, arrossendo all'istante, la bocca spalancata dalla sorpresa, e ad Howard parve quanto di più divino potesse esi...