La ragazza dunque spinse in avanti il mento, muovendo qualche passo verso l'uomo con cui le pareva di aver condiviso tutto e nulla.
"Io vi amo, signore, con tutta me stessa... Vi ho dato tutto di me e ora vorreste abbandonarmi così?"
Lui scrollò le spalle e in un movimento lento si voltò per guardarla, gli occhi velati da lacrime.
"Il mio cuore mi grida di amarvi, ma la mia mente continua a combattere, vuole impormi di essere razionale, e non credo di poter sfuggire alle convenzioni" le rispose, la voce tremante, abbassando lo sguardo non riuscendo a sostenere quello duro di lei.
"Al diavolo le convenzioni! Sono stupide regole inventate dagli esseri umani che cambiano di anno in anno, non hanno nessun valore, non ve ne rendete conto? Se deciderete di vivere come loro servo allora sarete il nulla..." replicò la donna, afferrandogli una mano "L'amore invece, l'amore è il nutrimento di ogni cosa... Credete che al mondo potrebbe esistere tanta bellezza se non ci fosse questo nobile sentimento? No... sarebbe tutto grigio: l'amore è il colore."
"L'amore..." mormorò lui "Vorrei davvero che potesse bastare solo questo al mondo..."
"Ma può bastare!" Esclamò la donna con ardore "Voi mi amate?
"Certo, certo che vi amo, fin nel profondo dell'anima."
"E io amo voi, e questo basterà, basterà lo so."
L'uomo annuì e, avvolgendola in un abbraccio, le sfiorò le labbra con un bacio.
Lei non sapeva che cosa sarebbe successo l'indomani, se ancora avrebbe avuto qualcosa o meno, se sarebbero stati in grado di mantenere le loro promesse o se sarebbero fuggiti, come due codardi, sapeva però di avere l'amore, lo sentiva in ogni fibra del suo essere, e se anche quell'amore le fosse stato strappato via sarebbe bastato il ricordo a farle battere il cuore, a darle una ragione di vivere.Be', sì, alla fine Howard era riuscito ad ottenere il consenso della moglie per leggere alcuni dei suoi lavori.
"È bellissima" le disse, porgendole il taccuino su cui era scribacchiata la storia che lui aveva appena terminato di leggere.
Alexandra si voltò verso di lui, gli occhi verdi furono illuminati dal primo raggio di sole di quel nuovo giorno.
Gli rivolse un sorriso, stringendosi il libricino al petto.
"Ne sono felice" rispose dopo un momento, andando poi ad appoggiare la testa sulla spalla di lui, attendendo che il sole si facesse più alto nel cielo.
Poco dopo questo fece capolino dalle fronde verdeggianti degli alberi, colorando d'oro le acque del lago davanti a cui i due innamorati se ne stavano seduti ad ammirare quello spettacolo della natura: avevano passeggiato per tutta la notte prima di giungere lì per vedere l'aurora.
"Dolce è l'alba che illumina gli amanti" Alexandra citò Shakespeare, dopo aver emesso un lungo sospiro.
Howard sorrise, posandole un bacio fra i capelli profumati di frutti di bosco, che parevano assorbire, nei loro riflessi, tutti i magnifici colori di quell'alba.
"Il mio meraviglioso sole nascente" mormorò lui.
Lei sollevò il viso e così il marito poté appoggiare la fronte contro la sua.
Alexandra spostò poi lo sguardo sulla natura che si stagliava in tutta la sua grandezza davanti a lei, negli alberi alti e profumati di fiori, nelle milioni di sfumature che il cielo assumeva, che non restavano uguali per più di una manciata di secondi, nei due cigni che nuotavano eleganti nelle acque serene del lago.
Sorrise, nel guardare quei due animali che procedevano insieme fianco a fianco lungo il sentiero della loro vita.
"Sai che quando i cigni scelgono un compagno è per la vita?" Domandò al marito, seguendo con gli occhi le piccole onde mosse dalle zampette che i crespavano l'acqua. Non si ricordava nemmeno dove avesse letto quell'informazione, ma l'era rimasta impressa nel cuore. "Quando poi uno dei due muore spesso l'altro si lascia morire pur di non continuare a vivere con un simile dolore..."
Strazio e amore come sempre andavano a braccetto, ed era giusto che così fosse: era probabilmente proprio questo, quella possibilità che solo l'amore aveva di distruggere e costruire, a renderlo un sentimento tanto magnifico, tanto raro e unico.
"Io ho scelto te" bisbigliò Howard, osservando a sua volta i due eleganti animali.
Strinse la moglie a sé, sapendo che lei sarebbe per sempre stata l'unica.
"E io ho scelto te," replicò con un sorriso dolce lei "ma comunque preferirei che tu non ti lasciassi morire se mai dovesse succedermi qualcosa..."
"Credo che sarebbe difficile per me fare altrimenti, come potrei vivere senza la donna che ha portato il sole nella mia vita?"
"Oh, Howard" disse lei, sentendo che sarebbe scoppiata a piangere.
Aveva sempre creduto nell'amore, e aveva sempre lottato per non farselo scappare via, ma di trovare un amore sincero e intenso come quello non si era mai nemmeno azzardata ad immaginarlo, perché sarebbe stato chiedere troppo e poi tornare alla realtà avrebbe fatto troppo male in quel caso. Ora invece aveva tutto quello che aveva sognato e anche di più.
Camminavano in due ora su quel sentiero, e non dover percorrere più la strada da sola, sentirsi sostenuta, era meraviglioso.
Be', forse presto non sarebbero più stati solo in due... Non poteva ancora esserne sicura, ma c'era una certa probabilità.
Sollevò lo sguardo sul marito, che osservava con attenzione il cielo, come a voler imprimere, su una tela di memoria, ogni singola sfumatura del firmamento.
"È un momento così magico l'alba..." mormorò poi lui, stringendo un po' di più a sé la moglie "L'unico momento dove sogni e realtà si mischiano, in cui sono così strettamente intrecciati da essere inscindibili, dove tutto pare essere concesso..."
Alexandra sorrise.
"Lo sapevo che anche tu avevi una vena poetica" commentò annuendo, rimirando quell'alba che presto sarebbe stata giorno, trascinando via con sé tutta la magia che sarebbe riapparsa solo quando la notte avrebbe di nuovo steso il suo manto vellutato sul mondo.
"Sei tu a ispirarmi, Piccola Shakespeare" rispose Howard, dandole un buffetto sul naso.
Lei rise, rise così forte da trascinarli per terra entrambi: si ritrovarono stesi sulla coperta su cui si erano seduti, lo sguardo rivolto verso il cielo ancora colorato di una tinta violetta.
Alexandra andò a stringersi contro il petto di lui.
"Oh, Howard, grazie di esistere" sussurrò, sentendosi avvolta dal profumo tanto familiare di caffè, che di certo ormai doveva essersi attaccato anche lei.
"Prego? Suppongo..." Replicò Howard leggermente confuso.
Alexandra fallì nel tentativo di soffocare una risatina.
"Grazie" ripetette lei.
Grazie per essere stato lì a leggere Shakespeare quel giorno, grazie per aver accettato l'assurdo accordo di tua sorella, grazie per avermi fatta ridere, per avermi fatta sentire vista, per avermi fatto capire che ho una luce, grazie per esserti fatto amare da me e per avermi amata in cambio, grazie per avermi fatto capire che le fiabe possono esistere anche nella vita vera.
Tutto questo avrebbe voluto dirgli, eppure non lo fece, non seppe nemmeno per quale motivo.
Avvertì però, senza doverlo guardare, che Howard aveva increspato le labbra in un sorriso: aveva capito, n'era certa, come se le avesse letto nella mente.
Le accarezzò per qualche momento i capelli.
"Credo comunque che il ringraziamento più grande spetti a me, amore mio..." disse, chiudendo per un momento gli occhi quando un raggio di sole lo colpì diritto in volto, scaldandogli dolcemente la pelle "E lo sai perché?"
Alexandra scosse la testa, in un movimento impercettibile, e attese con il cuore a batterle a mille: le parole di Howard erano in grado di farla sciogliere e lei, ogni volta, non vedeva l'ora che lui le pronunciasse, che la facesse sentire amata.
"Perché tu Alexandra sei stata il sole e il suo calore, che nemmeno mi ero accorto di necessitare... Vivevo in una specie di perenne inverno prima, dominato da nubi e sterpaglie, poi sei arrivata tu e ora è tutto rigoglioso, il cielo è di un blu intenso..." spiegò, arrotolandosi una ciocca di capelli intorno a un dito "Tu sei stata in grado di farmi commettere follie, di tirarmi fuori da quella vita tutta onore e regole che mi ero imposto, tu mi hai fatto ritrovare un lato di me che credevo di aver perso per sempre. Tu mi hai fatto conoscere l'amore, ed hai colorato ogni mia giornata con esso. Quindi grazie, grazie di cuore, amore mio."
"Howard" sillabò lei con un filo di voce, non sapendo come replicare. Sapeva solo di sentirsi commossa nel profondo dell'animo.
Perché quelle, decise, quelle erano le parole più belle che qualcuno le avesse mai rivolto, parole che voleva ricordare per tutta la vita, parole che voleva potessero essere ascoltate anche in futuro.
"Il mio quadernino, passamelo per favore" disse, e subito il marito allungò un braccio, porgendole quanto richiesto.
Subito Alexandra prese a scrivere, con una calligrafia storta a causa della mancanza di un appoggio vero e proprio, le parole che le erano appena state dedicate, mentre Howard la osservava incuriosito.
"Così resteranno per sempre" dichiarò quando ebbe messo l'ultimo punto, chiudendo poi il taccuino e stringendoselo al petto come se in quel modo immaginasse di poter marchiare anche il suo cuore con quelle stesse frasi.
Con un sorriso sospirò, poi alzò lo sguardo verso il cielo, osservandone tutti i bei colori: ora alla sfumatura di rosso, arancione e viola aveva iniziato ad aggiungersi anche dell'azzurro.
Howard le accarezzò il fianco, scendendo poi lungo la coscia con un movimento lento e famelico allo stesso tempo. Disegnando piccole onde con i polpastrelli si mosse fino a raggiungere l'inguine e strinse piano la pelle morbida e delicata.
"Se ora ti chiedessi ti fare l'amore proprio qui, lo riterresti scandaloso?" Le domandò, sfiorandole l'orecchio con le labbra.
Alexandra si sentì arrossire.
Socchiuse le labbra e lasciò uscire un fiotto d'aria.
"Lo riterrei terribilmente scandaloso," rispose, alzando il mento per incontrare lo sguardo del marito "ma non per questo ti direi di no."
Allora Howard la baciò, la baciò con tutto l'amore, la passione e la tenerezza che possedeva, e intanto, sopra di loro, il cielo apriva le sue braccia per accogliere il nuovo giorno.Spazio autore ☀️
Ciao ragazzi, eccomi qui con il nuovo capitolo, che pur essendo il penultimo, è la vera e propria conclusione della storia, spero vi sia piaciuto 🩷
Quello che uscirà mercoledì sarà un capitolo bonus che si svolgerà, ve lo anticipo già, un po' di anni dopo la fine di questa storia, e spero vi farà piacere leggerlo (perché sinceramente a me è piaciuto tantissimo scriverlo) 🙃
La citazione in questo capitolo dovrebbe essere di Shakespeare, anche se non sono riuscita a capire da dove provenga, se qualcuno di voi lo sa me lo faccia sapere.
Vi riservo il mio papiro di ringraziamenti per il prossimo aggiornamento, ma se siete arrivati fino a questo punto davvero grazie mille: senza di voi tutto questo non esisterebbe 🫶
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Ciò che accade all'alba
Historical Fiction"Credo che vi bacerò" mormorò quindi, rendendosi conto solo dopo di aver espresso i suoi pensieri ad alta voce. "Cosa?" Esclamò Alexandra, arrossendo all'istante, la bocca spalancata dalla sorpresa, e ad Howard parve quanto di più divino potesse esi...