1 - Ricordi

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Io lo so che non ho dato rose, solo guai
Tu però mi fai il doppio della dose che mi dai
Guardami senza vento e senz'alberi
Mandami luce in fondo negli inferi
Mi confonderai tra la gente
E mi troverai (Come?)
Malamente
Con i tagli sulla schiena
Gli occhi rossi da fumera
Nella bufera mi troverai, veramente

Malamente - Tedua

Malamente - Tedua

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- 20 anni fa -

🪻 ALALULA 💋

"Mamma, mamma! Sono tornata!" - Sono eccitatissima, è nato un nuovo vitellino e nonno mi ha portato subito a vederlo per potergli dare un nome.
Ho voluto chiamarlo Etu, che nella lingua nativa significa Sole. Nonno è appassionato di questa cultura e ogni volta mi dà alcune alternative, e visto che oggi è una bellissima giornata la scelta è stata rapida.
Con le mie gambine corte e sbucciate, io e Ed siamo caduti mentre scalavamo l'albero in cortile, faccio gli scalini più in fretta possibile.

Entro piano nelle camera di mamma e papà, oggi non sta molto bene, ma il sole che attraversa le tende la illumina e, per quanto sia fragile ora, è sempre la mamma più bella del mondo. Lo dice anche Ed, che è più grande di me e queste cose le sa, che la mia è la più bella di tutte, credo sia innamorato di lei, e la cosa mi fa sorridere.
"Mamy, sei sveglia?" - Sussurro piano.
Lei volta la testa per guardami, un sorriso luminoso compare sul suo viso consumato. Il foulard pieno di cuori che indossa, l'ho colorato io apposta per lei con l'aiuto di nonna, copre la sua testa ormai calva. Il maglione è quasi grande sul suo fisico un tempo bellissimo, e nonostante fuori ci siano 42 gradi, lei ha sempre freddo.

"Amore mio, com'è il vitellino? Hai già trovato il suo nome?" - Mi domanda alzando un po' la schiena affinché io le sistemi il cuscino, per poi mettermi accanto a lei.
"Certo! È bellissimissimo. Nonno me ne ha dati tre!" - Dico tirando su per sbaglio un dito in più.
"Ala, conta le dita, o hai dimenticato un nome, o ce n'è una di troppo." - Dice ridacchiando.
"Ops." - Sistemo il numero e vado avanti - "Etu, cioè sole, Nanta che significa capo e Yoky, come la pioggia." - Dico soddisfatta per essermeli ricordati tutti.
"E cos'hai scelto?" - Mi sposta dolcemente i capelli appiccicaticci dal viso e mi bacia la punta del naso.

"Etu! Anche Ed pensa sia il nome giusto." - Ribatto gonfiando le guance e muovendo solo gli occhi.
"Se lo dice Mignolo, allora non ci sono dubbi." - Ogni volta che ci chiama così mi viene da ridere. Per mamma Edward ed io siamo Mignolo e il Prof, ovvero lui il braccio ed io la mente. Anche se la maggior parte delle volte la colpa se la prende lui,  tutti sanno che l'idea è partita da me.
"Vado a lavarmi, o nonna mi butterà ancora nell'abbeveratoio delle mucche." - Sussurro mentre scendo piano dal letto e mi copro la bocca con la mano - "Torno tra poco, per aiutarti con la cena."

"Ala, non serve. Posso farlo da sola." - Ma io non voglio, so che presto non sarà più qui con me, ed ogni giorno è prezioso.
Alzo le spalle e le mando un bacio. Ho una missione, anzi due: la doccia, o nonna sarà davvero il mio incubo peggiore, e un rametto di lavanda e rosmarino. Ogni giorno mi assicuro di portarle un fiore, che lei sistema sul comodino, per poi metterlo a seccare.
Dalle scale sento nonna che sale, così mi affretto a correre in bagno apro l'acqua della doccia e dopo qualche secondo sono insaponata. Far arrabbiare Taini non è mai una saggia scelta.

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