2 - Sorry

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Scordati che mi conosci, ora è tardi anche se piangi
È inutile che mi angosci, mi mandi cento messaggi
A cui non risponderò, oh, non ne sono più capace
Sono diventato tutto ciò che odiavo, e ti assicuro non mi piace
Dimmelo se te ne accorgi, siamo diventati grandi
Anche se ho dieci orologi, non recupererò gli anni
Scusa se non tornerò, oh, non sai quanto mi dispiace
Che abbiamo fatto la guerra, ma non sapevamo come fare pace

100 messaggi. - Lazza

🪻 ALALULA 💋

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🪻 ALALULA 💋

Il mio incontro è filato liscio, come sempre gli investitori non hanno avuto nulla da obiettare, ora devo solo recarmi da questo notaio per capire il motivo della mia convocazione.
Sono riuscita a rientrare a Sacramento giusto in tempo per il mio compleanno, di festeggiare lontano da casa non mi andava tanto, le cose con Logan ultimamente sono un po' tese. Lui dice sia colpa dei preparativi per il nostro matrimonio, ma io sono certa che sotto ci sia ben altro.
Messaggi cancellati, non letti, risposte che discordano con il nostro modo di comunicare. Non ho le prove che mi stia tradendo, ma sento puzza di bruciato già da molto tempo, e non ho la ben che minima voglia di sposarmi agghindata come un cervo a primavera.

L'autista si ferma sotto ad un palazzo signorile, probabilmente dell'epoca pre coloniale, nulla di così affascinante, sembra di aver fatto un tutto nel passato.
Fuori fa caldissimo, nonostante siano le 11:30 del mattino, la colonnina dice che ci siano già più di 32 gradi. Spero di metterci poco e tornare a casa, ho bisogno di una doccia e di godermi il mio compleanno in santa pace con Mad.
Appena entro una ragazza mora alza gli occhi su di me, dopo essermi presentata scompare rapidamente in un ufficio, per ricomparire poco dopo con quello che scopro essere il Notaio David Cooper.

"Buongiorno signorina Reyes, la ringrazio per essere venuta, prego si accomodi."
Mi lascia spazio per avanzare nel suo studio dove, una miriade di volumi giuridici e fascicoli ben organizzati, occupano la stragrande maggioranza della libreria dietro di lui.
Mr Cooper deve essere un accanito fumatore perché, sopra di me, aleggia una nuvola grigia che, sono sicura, si impregnerà nei miei vestiti.
"Posso sapere il motivo per cui sono stata convocata? Non mi sembra che sia venuto a mancare qualcuno della famiglia." - Spiego per fargli comprendere la mia curiosità.
"Infatti questo è il testamento di sua madre, Moesha." - Il suo sorriso rugoso mi mette un po' di malinconia.

"La conosceva?" - Chiedo. Sono sempre ingorda di aneddoti su di lei, me la sono potuta godere talmente poco che, chiunque parli di lei, contribuisce a mantenere in vita il mio ricordo. A conoscerla un po' di più.
"Sì, e spero non le dispiaccia se le dico, con assoluta certezza, che lei è la sua fotocopia. Era una ragazza molto bella e solare. Lo è stato fino alla fine." - Estrae un fazzoletto della giacca e si tampona gli occhi. - "Mi scusi. Mi emoziono sempre quando la ricordo."
"Vorrei potermela ricordare anch'io, ma purtroppo ero molto piccola." - Ammetto con dolore.

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