Alalula ha scoperto che il futuro marito la tradisce con la sua sorellastra, il giorno stesso del suo 25 compleanno. Dopo aver ereditato la gestione del ranch della madre decide di tornare a Boerne, in Texas, ed occuparsi solo degli affari materni...
Tanto lo sai, farò il panico Come sempre, dimmi ora che fai Bevo il solito Sarà tossico e so che non mi farà Più come una volta Due buttafuori mi stanno scortando alla porta Non ho mai avuto un piano, ora ne ho un paio di scorta Per il panico Io sono quello che resta per ultimo A guardare tutti mentre se ne vanno Entro sempre più freddo e più vuoto Sembra Milano il primo dell'anno Sembra che faccio finta di niente Ma ogni giorno mi allego più storie So che lo sai come ci si sente a stare senza un angelo custode
Panico - Lazza
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🎸 LUCAS 🐴
Quando Willa mi ha chiamato dicendomi che Ala stava avendo un attacco di panico nel negozio di Jake, non ci ho messo più di qualche secondo, per pagare, buttare tutto sul pick-up e correre da loro. Quando arrivo la trovo in balia di una crisi bella e buona, il respiro corto e il corpo che trema, mi sembra di rivedere mia nipote a qualche mese dall'incidente dei suoi genitori. Eravamo in macchina e stavamo tornando al ranch dopo la spesa settimanale, quando un automobilista ci ha tagliato la strada obbligandomi a frenare di colpo. Non so cosa si sia immaginata, che tipo di emozioni siano nate in lei, sta di fatto che ha cominciato ad iper ventilare e stare male.
Non avevo mai assistito ad una cosa simile, ma ne sono diventato un esperto in pochissimo tempo, tanto che ho preso appuntamento con una psicologa per aiutarla nel giusto processo di guarigione. Al momento l'idea di imparare a guidare le procura ancora disagio, prima o poi, spero superi anche questo, per lei, per poter essere indipendente e godersi appieno la vita. "Grazie al cielo sei arrivato! Non avrei dovuto portarla qui." - Willa si sente colpevole, ma non credo che sia colpa sua, ne che Ala potesse immaginare cosa questo posto le avrebbe ricordato. La sollevo e me la metto in braccio, e ripeto quei gesti che facevo sempre con mia nipote.
Non sembra cambi nulla, quindi cambio metodo, comincio a parlare nell'orecchio, frasi sempre uguali, quasi ipnotizzanti, devo spostare l'attenzione della sua mente. "Ala, stai calma, respira con me." - Sussurro nel suo orecchio, mentre le appoggio in modo delicato la testa sul mio petto. Il movimento lento che produce il mio respiro aiuta lei a riprogrammare il suo, trema ancora, la sua mano stringe sempre il tessuto della mia camicia, ma ora i respiri sono più lunghi e meno ravvicinati.
Tra le mie braccia è piccola, calda e delicata. Profuma di gelsomino, pesca e sandalo? Non so bene cosa sia, ma su di lei è fottutamente buono. Le accarezzo la testa, con gesti leggeri per tranquillizzarla e non vorrei che si alzasse mai più dalle mie gambe. È benessere e serenità, ma al tempo stesso accende sensazioni che ho sempre tenuto sotto controllo. Un bracciale di cuoio che indossa scende leggermente e mostra qualcosa a cui non ero pronto, una linea bianca, non perfettamente dritta, è visibile sulla sua pelle abbronzata.