Grace
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa
(Inferno, canto III, v. 51)
In quella sala cadde completamente il gelo, avrei giurato di aver visto dei pinguini sedersi sulle sedie...
Tata...sei troppo impulsiva, dovresti contare fino a dieci prima di agire...
Mia nonna me lo ripeteva di continuo quando ero bambina; avevo sempre avuto un caratteraccio e crescendo la situazione non era affatto migliorata...odiavo le ingiustizie e cosa ben più grande, odiavo subirle.
L'aggettivo impulsiva, mi aveva perseguitato tutta la vita, probabilmente lo usavano da ancora prima che nascessi, era diventato un po' il mio marchio di fabbrica
Grace conta fino a dieci...
Grace pensa prima di agire...
Grace non essere precipitosa e rifletti...
Beh tutti questi consigli, rimproveri, non erano serviti mai a un cazzo, perchè a me, di contare fino a dieci, non fregava proprio nulla.
La vita non era mai stata gentile nei miei confronti, ma nonostante questo, avevo sempre cercato di non lasciarmi intimorire da niente e nessuno, avevo sempre cercato anche sbagliando di prendere la decisione giusta e nonostante tante cose fossero cambiate, la mia impulsività non era cambiata, il mio carattere non era cambiato.
Quegli occhi scuri continuarono a scrutarmi, senza però lasciar trasparire nulla, sembravano fatti di ghiaccio, privi di qualunque emozione, così come la sua voce...probabilmente era furioso, ma la cosa che non sapeva era che io lo ero più di lui...probabilmente facendo ciò avrei mandato tutto a fanculo, ma occasione in più occasione in meno...mi dicevo
<<A casa tua non ti hanno insegnato come ci si comporta>> la sua voce fu tagliente, fredda e priva di emozioni, non c'era sarcasmo in quella frase, ma pura freddezza; avrei dovuto abbassare la testa, chiedere scusa, andar via e pregare che non succedesse altro...ma quella non ero io, io non contavo mai fino a dieci
<<a lei invece non hanno insegnato cosa sia il rispetto verso gli altri>> ribattei sicura, non accennando nemmeno per un secondo ad un tentennamento; continuai a tenere i miei occhi azzurri fissi nei suoi.
Aspettai che rispondesse, che mi inveisse contro con quella voce gelida, invece rimase in silenzio ad osservarmi; non riuscivo a capire se fosse dovuto alla mia risposta inaspettata o al fatto che stesse pensando a come uccidermi nella maniera più lenta e dolorosa che potesse esistere...ecco in quel preciso momento avrei dovuto nuovamente contare fino a dieci, anzi sarebbe stato meglio fino a cento, ma ovviamente non lo feci
<<capisco che sia pieno di soldi e di conseguenza questo la autorizzi ad avere tutti ai suoi piedi, ma questo non vuol dire non avere rispetto per le persone e soprattutto, cosa ben più importante, il cibo non si spreca, visto che ci sono milioni di persone che non hanno da mangiare o non possono permetterselo>> avrebbe dovuto essere lui ad inveirmi contro per essere entrata in quel modo in casa sua senza permesso, invece la furia in quella stanza ero io e se fino a poco prima sentivo il gelo dell'Alaska intorno a me...beh, in quel momento mi sentivo di essere in una camera vulcanica, pronta ad eruttare.
Silbergh rimase in piedi per qualche secondo, senza parlare, ma continuando ad osservarmi, finchè con molta calma e tranquillità, si accomodò a capo tavola, deviando il suo sguardo dal mio e concentrandolo sull'altro uomo seduto al tavolo.
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Skyfall: Secrets and Lies
RomanceVivere o morire... Quando perdi tutto la prima domanda che ti poni è questa...vivere o morire? Senza sapere che in realtà c'è una scelta ancora peggiore...sopravvivere. Grace ha 22 anni e sopravvive già da un po', abbandonata nel suo inferno persona...