Grace
Cerchiamo di fare del nostro meglio
e a volte il meglio che possiamo fare
è ricominciare da capo.
Capitan America: The Winter Soldier
7 anni prima...
Emisi l'ennesimo sospirone, annoiata dalla situazione e consapevole della strigliata che mi aspettava, ma...una in più una in meno, non faceva differenza.
Accavallai la gamba, muovendola avanti e indietro, in attesa che la porta si aprisse e mia madre facesse il suo ingresso, per poi iniziare a scusarsi con il preside...e di cosa poi, non era lui che avevo insultato e se fosse stato più attento prima di assumere degli incompetenti sarebbe andato tutto a meraviglia.
Neanche un minuto dopo, mia madre bussò, per poi fare il suo ingresso nell'ufficio del preside, i suoi capelli rossicci rilasciarono un profumo di balsamo al cocco ormai inconfondibile...erano due mesi che lo usava, dalla settimana dopo essere tornate da Chicago; avevamo fatto il nostro primo viaggio insieme e per di più a Chicago, la città dove avrei sempre voluto vivere e dove un giorno avrei aperto il mio ristorante insieme alla nonna.
<<Salve Signora Thompson, prego si accomodi>> le disse il preside; mi madre mi lanciò un'occhiataccia, per poi accomodarsi sulla poltrona accanto alla mia
<<cos'ha combinato stavolta>> il preside sospirò, ormai anche lui abituato alla mia presenza in quell'ufficio
<<ha insultato e minacciato la professoressa di fisica>> quell'arpia maledetta...<<quello che vorrei capire Gracel è perchè>>
<<mi chiamo Grace, pensavo di averglielo ripetuto già almeno una ventina di volte ed ho avuto le mie buone ragioni>> dissi seccata da quella conversazione
<<Grace>> mi ammonì mia madre, ma la ignorai; la amavo più di ogni altra cosa, ma in quel momento non poteva capirmi; il preside scosse la testa, consapevole che non avrei detto altro
<<due giorni di sospensione>> detto quello, mi alzai, senza dire altro, presi lo zaino ed uscii, diretta verso l'auto di mia madre.
Una volta nell'abitacolo lo stesso profumo di cocco dei capelli mi inondò le narici...cazzo aveva fatto il bagno nel cocco...mia madre arrivò in auto poco dopo, ma non arrabbiata come mi aspettavo, bensì dispiaciuta, come se sapesse la verità e una volta dentro me lo disse
<<ha parlato di tuo padre vero>> il mio tasto dolente...colui che aveva reso la mia vita quello che era...mi aveva abbandonata, lui che diceva di essere il mio supereroe mi aveva abbandonata, ma nonostante ciò io continuavo a confidare nel suo ritorno e non accettavo che niente e nessuno avesse da ridire su di lui
<<mi dispiace mamma, ma papà sarà sempre papà per me e anche se è andato via, anche se muoio dalla voglia di sapere dove sia, per correre ad abbracciarlo e dirgli che nonostante tutto gli voglio bene, lui non c'è, e qualunque cosa dica la gente non può difendersi, giusta o sbagliata che sia ed io>> mia madre non mi lasciò finire e mi abbracciò
<<lo so quanto ti manca e mi dispiace...ti amo da morire Grace, sei il mio cielo e farei di tutto per renderti felice...ti chiedo solo una cosa...ti prego, sforzati solo un po' affinchè tu possa terminare la scuola, una volta fuori farai ciò che vorrai, ma ti prego, fallo per me>> annuii tra le sue braccia
<<anche tu sei il mio cielo mamma>>
Sciogliemmo quell'abbraccio ed io mi allacciai la cintura pronta a tornare a casa, ma prima di qualsiasi cosa dovevo chiederglielo, avevo bisogno di sapere se i miei sospetti fossero reali o meno...ero sempre stata attenta ai dettagli, non mi sfuggiva nulla, anche se, in quel caso, speravo di sbagliarmi
<<mamma>> la richiamai; mia madre si allacciò la cintura per poi voltare lo sguardo nella mia direzione
<<dimmi tesoro>>
<<cosa devi dirmi>> le dissi di getto; notai il suo viso stranirsi, anche se...sotto sotto, notai un velo di preoccupazione, il che mi fece capire che purtroppo non mi sbagliavo
<<di cosa parli Grace>> mi chiese, tendando forse di nascondere ciò che io avevo già capito da un po'
<<stai vedendo qualcuno, vero>> mi madre mi guardò negli occhi, consapevole di non potermi più mentire; emise un enorme sospiro <<sei sempre stata fin troppo intelligente>> avrei voluto essere stupida e non capirlo da sola...mi dissi
<<si chiama Richard, ci siamo conosciuti qualche giorno dopo il nostro ritorno da Chicago...lui è...è davvero una bellissima persona, è gentile e si preoccupa per me Grace>>
<<lo conosci appena>> la interruppi
<<lo so, ma forse, anche se alla mia età, mi è ancora concesso di sognare un po'>> su questo non aveva tutti i torti, dopotutto la maggior parte delle persone sognava il vero amore e nonostante il mio carattere ribelle e la mia impulsività lo sognavo anche io e nonostante io fossi convinta che mio padre prima o poi sarebbe tornato, il loro matrimonio era finito da tempo, avevano passato un lungo periodo da separati in casa, perciò non c'era da stupirsi se mia madre volesse rifarsi una vita, arrivati a quel punto sarebbe stato più che corretto
<<voglio solo che tu sia felice e se quest'uomo può farlo ok...però, sta attenta ti prego>> mia madre mi fece una carezza per poi mettere in moto l'auto
<<vorrei fartelo conoscere>> mi voltai di scatto
<<cosa>> mia madre tenne gli occhi fissi sulla strada
<<quando io e tuo padre iniziammo ad uscire insieme, la prima persona a saperlo fu la nonna, che in seguito lo disse al nonno e poi sai come andò tutta la storia...in questo caso voglio che sia tu la prima a conoscerlo>> non mi sentivo per nulla pronta a quel passo, dopotutto si conoscevano da quanto...due mesi e stavano insieme da quanto...chi lo sa...in genere ci vuole un bel po' di tempo prima di un passo del genere eppure...non la vedevo così felice da tanto tempo
<<ad una condizione>> chiarii
<<quale>>
<<lo conoscerò fuori da casa nostra>>
<<affare fatto>> disse e così acconsentii a quella scelta, acconsentii a conoscere Richard, colui che sarebbe entrato nelle nostre vite per travolgerle, colui che mi avrebbe unito e allontanato da mia madre in modi impensabili...colui che avrebbe distrutto le nostre vite, trasformando tutto ciò che circondasse in un inferno.
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Skyfall: Secrets and Lies
RomanceVivere o morire... Quando perdi tutto la prima domanda che ti poni è questa...vivere o morire? Senza sapere che in realtà c'è una scelta ancora peggiore...sopravvivere. Grace ha 22 anni e sopravvive già da un po', abbandonata nel suo inferno persona...