Capitolo 5

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Grace



Accetta i compromessi dove puoi.

Dove non puoi, non farlo.

Anche se tutti ti diranno che è una cosa sbagliata, è una cosa giusta.

Anche se tutto il mondo ti inviterà a spostarti

è tuo dovere stare piantato come un albero, guardarli negli  occhi e dire no.

Spostati tu.

Capitan America Civil War




10 anni prima...


Il suono della campanella mise definitivamente fine a quell'agonia e segnò l'inizio del mio pomeriggio, che come tutti i precedenti si prospettava essere incredibile.

Non mi era mai piaciuta la scuola e dopo aver iniziato le medie, la situazione era solo peggiorata, perciò, non osavo pensare a cosa sarebbe potuto succedere una volta iniziate le superiori...sempre che non mi bocciassero prima, in quel caso mia madre mi avrebbe uccisa.

<<Tu hai capito qualcosa di matematica>> chiese Arya, la mia migliore amica, appena messo piede fuori dall'aula, dirette fuori dalla scuola;

<<assolutamente nulla, come al solito, ma tu la sai già che la matematica non è il mio forte>> Arya sospirò pesantemente...la matematica non piaceva neanche a lei

<<vieni a studiare da me più tardi>> chiese; scossi velocemente il capo

<<vado a pranzo da mia nonna, il che vuol dire che scroccherò lezioni di cucina tutto il pomeriggio con la mia faccia d'angelo>> Arya scosse la testa

<<sei terribile>> disse per poi proseguire <<lo sai che se tua madre scopre che stai andando così male non ti farà fare il corso di cucina>> ne ero consapevole, ma il problema di fondo non era la mi volontà, ma le mie capacità...stare in cucina era la cosa che mi piaceva di più, la scuola era invece la cosa che odiavo di più

<<sta tranquilla, ho il mio supereroe>> dissi facendole l'occhiolino, chiaramente riferita a mio padre.

Appena uscite dall'enorme edificio scolastico, vidi il viso di mia nonna, pronta a recuperarmi, vicino alla sua piccola auto blu; salutai Arya e poi i suoi genitori in lontananza, per poi salire in auto

<<ciao nonna>> mia nonna salì e si allacciò la cintura, per poi mettere in moto

<<ciao Tata>> notai un velo di tristezza nella sua voce, il che non era normale, la mia nonna era sempre allegra

<<c'è qualcosa che non va>> chiesi per poi appoggiare i piedi sul cruscotto

<<no tesoro, sta tranquilla, piuttosto, com'è andata la giornata>> domandò continuando a tenere gli occhi sulla strada

<<tutto bene>> mentii, come del resto stava facendo lei; c'era qualcosa che non andava, qualcosa di cui non voleva parlarmi e il fatto che non fosse allegra e che non avesse detto nulla riguardo ai piedi sul cruscotto ne era la prova.

Skyfall: Secrets and LiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora