Grace
L'istinto è una cosa meravigliosa
Non può essere spiegato,
nè dev'essere ignorato.
Agatha Christie
6 anni prima...
Maggio
Nell'esatto momento, in cui mio padre aveva deciso di lasciare la nostra casa, di lasciare mia madre, di lasciare me, nonostante la profonda speranza che nutrissi e che ancora nutrivo, sapevo in cuor mio, nonostante i miei dodici anni e la fase di pre-adolescenza in corso, che le cose sarebbero potute precipitare e che in un modo o in un altro la mia vita sarebbe inevitabilmente cambiata.
Il viaggio con la mamma era stato bellissimo, indimenticabile, ma il nostro ritorno si era rivelato l'inizio di un qualcosa di inaspettato, qualcosa che mi spaventava più di quanto avrebbe dovuto; non era gelosia la mia, nei confronti di Richard, l'uomo che era diventato ufficialmente il compagno di mia madre, ne disprezzo generato dalla mancanza di mio padre e dalla figura paterna che lui avrebbe voluto ricoprire, la verità era che non sapevo nemmeno io cosa non andasse con lui, ma se i primi tempi pensavo che quella sensazione sarebbe sparita con il passare dei giorni, a più di un anno dal nostro primo incontro, la mia sensazione continuava ad abitare fissa nel mio stomaco.
Io e mia madre non discutevamo spesso, lei mi capiva, mi comprendeva e allo stesso modo io comprendevo lei eppure in quel caso, non riuscivo a comprenderla; non era il suo sentimento che negavo, ma la rapidità con la quale le cose stessero andando.
<<Grace il caffè del tavolo 6>> alzai di scatto gli occhi verso quella voce da qualche tempo familiare, che aveva iniziato a tenermi compagnia a lavoro e al di fuori; incrociai i suoi occhi verdi, accompagnati da una folta chioma di riccioli biondi <<scusami, lo preparo subito>> dissi, voltandomi verso la macchinetta ed iniziando a preparare il caffè.
<<E' tutto ok Grace>>
<<si, tutto perfetto>> risposi, rimanendo di spalle, intenta a preparare il caffè; Edward era l'unica cosa che realmente andava bene in quel momento nella mia vita. La scuola continuava ad essere un disastro, la mamma era stata licenziata dalla fabbrica, io e la nonna avevamo sempre meno tempo per cucinare insieme e come se non bastasse, c'era un nuovo inquilino in casa mia, nel posto che ritenevo essere sacro, quello in cui erano racchiusi tutti i ricordi della mia infanzia, belli e brutti, ma comunque miei ed insostituibili.
Dopo il licenziamento della mamma avevo cercato subito un lavoro, nonostante i suoi continui no e le raccomandazioni sulla scuola, ma la disoccupazione e l'aiuto della nonna non sarebbero bastati in eterno e finchè la mamma non avrebbe trovato un altro lavoro dovevamo per forza trovare dei soldi e da quel che avevo constatato le bariste erano super richieste ad Ann Arbor, soprattutto se giovani e con una gonna nera a sostenerti il culo, così da invogliare i clienti ad entrare.
Per i primi mesi lo avevo odiato, nonostante sapessi quanto fosse importante, poi avevo iniziato a vederla in un altro modo, a considerare il fatto che quei soldi, prima o poi, sarebbero serviti per l'accademia di cucina e così avevo iniziato a lavorare più volentieri, finchè quell'uomo non è arrivato a casa mia, dicendomi di amare immensamente mia madre e che da quel momento si sarebbe fatto carico lui di tutto; in quell'esatto momento lavorare era diventato un bene di prima necessità, in primis per vederlo il meno possibile, tra la scuola la mattina e il lavoro fino alle 20, ci riuscivo alla perfezione, ma soprattutto perchè avrei iniziato a mettere da parte quei soldi, anche se mi domandavo se davvero li avrei utilizzati per l'accademia di cucina o per scappare da lì.
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Skyfall: Secrets and Lies
RomanceVivere o morire... Quando perdi tutto la prima domanda che ti poni è questa...vivere o morire? Senza sapere che in realtà c'è una scelta ancora peggiore...sopravvivere. Grace ha 22 anni e sopravvive già da un po', abbandonata nel suo inferno persona...