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La mattina successiva Regulus si svegliò stranamente presto per essere sabato, non fraintendetemi, non era uno che dormiva fino alle 12 ma almeno il sabato e la domenica si permetteva il lusso di dormire fino alle 9, anche le 9.30 se era stanco. Quella mattina però, i suoi occhi si aprirono alle 7.45 e aveva sempre trovato stupido rimettersi a dormire quando il suo cervello decideva di svegliarsi. Quindi, con molta tranquillità, andò a farsi la doccia, si lavò faccia e denti, si vestì e decise che era il giorno giusto per andare al bar del campus a fare colazione, da quando era arrivato non ci era ancora passato perché durante la settimana preferiva fare le cose con calma senza rischiare di dover aspettare in fila al bar arrivando in ritardo a lezione. Il weekend, invece, si svegliava, appunto, sempre verso le 9 e se c'era una cosa di cui era convinto era che al bar si andasse entro le 8.30 se no il cibo non era più buono.

Arrivato al bar, entrò, felice di non trovare fila, e si avvicinò al bancone stranamente vuoto, fece suonare il campanello poggiato davanti alla cassa per attirare l'attenzione e una voce familiare urlo dall'altra stanza che stava arrivando.

Due scatole, talmente grandi da coprire il ragazzo che le trasportava, apparsero da una porta e poi vennero posate per terra, quando il barista riemerse da dietro al bancone un sorriso si stampò sul suo volto alla vista del cliente.

"Niño, non ti facevo così mattiniero"

"Non ti facevo barista"

"Sono pieno di sorprese visto? Allora, cosa prendi? Tea? Caffè? Ginseng? Mi sembri più un tipo da tea"

"James, chéri stai parlando troppo e io non ho ancora fatto colazione dammi tregua"

Il ragazzo rise, chiedendo scusa e lasciandolo pensare, mentre arrossiva appena per il soprannome che, Regulus, neanche si era reso conto di aver utilizzato.

"Un caffè con un goccio di latte di soia e una spruzzata di cannella e cacao"

James si mise subito all'opera chiedendogli anche se volesse qualcosa da mangiare e Regulus ordinò un pain au chocolat andandosi a sedere.

"Ti disturbo se vengo a fare colazione con te? Non c'è nessuno e sto davvero morendo di fame ma non voglio infastidirti ulteriormente"

"Se tieni la bocca chiusa fino a quando non sono almeno a metà caffè sei il benvenuto"

Il ragazzo arrivò subito con un vassoio al seguito, posò il caffè e il pain au chocolat davanti a lui e prese per se stesso quello che sembrava a tutti gli effetti un semplicissimo latte al cioccolato e un donut ricoperto di glassa rosa, poi si sedette restando in silenzio facendo sorridere il più piccolo. Arrivato a metà caffè fu proprio lui ad iniziare la conversazione.

"Hai ragione comunque"

"Riguardo cosa?"

"Sono un tipo da tea, possibilmente Earl Grey o Yorkshire Tea con i Sandwich Snack di Cadbury che si comprano da Tesco, certo quest'ultima informazione non la devono assolutamente sapere i miei genitori"

James sorrise, adorava sentirlo parlare e davvero non riusciva a comprendere i suoi genitori, aveva conosciuto Sirius e Cassiopea solo l'anno prima ma li amava con tutto se stesso, erano due ragazzi meravigliosi e Regulus, beh non era da meno, non conosceva nessun altro così brillantemente astuto e il suo sarcasmo pungente lo faceva uscire di testa.

"Però lo preferisco il pomeriggio mentre studio o a metà mattinata per riprendermi dalle lezioni, la mattina ho bisogno del caffè o divento intrattabile tutto il resto della giornata"

Il più grande gli indicò il dolce che aveva in mano e Regulus ghignò ammettendo che si stava concedendo di peccare di gola qui e la dopo una vita a seguire la dieta ferrea imposta dai genitori.

"Tu invece? È latte e cioccolato quello giusto? Niente caffè?"

"Nope, quando il tuo cervello corre più di te il caffè non ti è amico, se il mio psichiatra scoprisse che ho bevuto anche solo un dito di caffè o di qualsiasi bevanda eccitante mi ucciderebbe, il che esclude anche il tea purtroppo. Vado matto per gli infusi e le tisane però"

Allo sguardo incuriosito di Regulus, James si affrettò a spiegare.

"A 6 anni mi hanno diagnosticato l'ADHD anche se dubito che tu già non lo sospettassi, o sbaglio?"

Regulus annuì, non poteva esserne certo ma il modo sempre frenetico di comportarsi del ragazzo l'aveva insospettito. La porta si spalancò interrompendo il riccio che stava per parlare costringendolo ad alzarsi per servire il cliente. Il più piccolo lo prese come un segnale per tornare in camera a studiare. Quando la ragazza che era appena entrata si andò a sedere, lui si avvicinò al bancone.

"Quanto ti devo James?"

"Offro io per oggi"

Regulus lo guardo storto facendolo ridere mentre finiva di preparare l'ordine della ragazza.

"Davvero, mi hai fatto compagnia e ho scoperto qualcosa in più di te, sono pagamenti più che sufficienti per oggi, torna a farmi compagnia e ti prometto che ti lascio pagare, ti devo avvisare però, se vuoi venire in settimana conviene arrivare sempre prima delle 8.30 se no il bar si riempie"

Detto quello uscì da dietro al bancone col vassoio in mano ma prima di avvicinarsi all'unico tavolo occupato gli sussurrò nell'orecchio.

"E poi dopo le 8.30 il cibo non è più così buono, i pain au chocolat in particolare, si raffreddano troppo"

Regulus uscì con la conferma di ciò che pensava sui bar, l'occhiolino del ragazzo impresso nella memoria, i brividi che ancora gli percorrevano la schiena per la vicinanza ed una certezza, poteva svegliarsi prima per fare colazione al bar tutte le mattine se il barista era James Potter.

Eh eh Regulus, tutti saremmo disposti a svegliarci presto per James Potter, non sei solo fratello

Se oggi avevo la prova di italiano e potevo cavarmela (insomma, scrivo Fanfiction, scrivere un tema non è poi così difficile) domani ho la prova di economia e faccio letteralmente schifo...

UCCIDETEMI GRAZIE :')

With love

Cassy <3

Las Palabras de Amor | band!auDove le storie prendono vita. Scoprilo ora