X Rivelazioni Notturne

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Fatto ritorno in casa, Iano chiamó subito Farah a sé.
"Farah, vieni, c'è una sorpresa!" disse a voce alta dalla cucina.

Lui così la osservó entrare nella stanza con un sorriso appena accennato sul volto e subito notó come il suo sguardo cadde sulla cassetta di pomodori posata sul tavolo. La sua espressione di stupore era quasi palpabile, una meraviglia infantile.

"Avanti, prendine uno!" disse Iano, incoraggiandola con un gesto della mano verso i pomodori. Farah si avvicinò, ancora incerta, e con delicatezza ne sollevò uno. Lo esaminó con curiosità, come se fosse un oggetto prezioso, poi lo girò tra le dita, ammirando il suo colore rosso vivo e la superficie liscia al tatto.

Con un'esitazione che si trasformó rapidamente in entusiasmo, Farah portò il pomodoro al naso, inspirando il suo aroma fresco e terroso, poi, incoraggiata dal cenno di approvazione di Iano, ne assaggiò un morso. Il gusto esplosivo, un perfetto equilibrio di dolcezza e acidità, la sorprese piacevolmente, illuminandole il viso di un sorriso radioso.

Iano, vedendo la sua reazione, non poté fare a meno di ridere, contagiato dalla sua gioia genuina. Quella risata condivisa alleggerì l'atmosfera, spazzando via l'ombra dei giorni tristi che avevano appesantito la casa. Per un momento, tutto il peso del mondo sembró dissolversi, lasciando spazio solo alla semplice gioia di un pomodoro fresco e alla compagnia l'uno dell'altro.

"Farah," disse Iano nel momento in cui le loro risate andarono scemando "ora che stai meglio, vorrei invitare degli amici a casa, si tratta delle persone che ti hanno portata qui. Sarebbe un bel modo per passare insieme un po' di tempo e... beh, per ringraziarti di quello che hai fatto per loro. La bambina non ha smesso un solo giorno di parlare di te, sai? Insomma, per te andrebbe bene?"

Farah, colta di sorpresa dalla proposta, rimase per un attimo in silenzio, valutando l'idea. La prospettiva di avere ospiti, soprattutto persone che aveva aiutato in un momento critico, suscitava in lei emozioni contrastanti.

Da una parte, c'era l'ansia di doversi relazionare più apertamente, ma dall'altra sentiva una sorta di curiosità e, forse, anche un desiderio di normalità, di condividere momenti piacevoli con altri.
Infine, con un lieve cenno del capo, Farah accettó l'idea. "Sì, potrebbe essere bello..." rispose con una voce cauta ma cristallina. "Vuoi usare questi per loro?"

"Sì certo, voglio fare il sugo con questi pomodori. Se ti è piaciuto crudo, immaginatelo cotto... è tutta un'altra cosa, vedrai!"

***
L'appartamento di Iano si trovava su un primo piano rialzato sopra il garage. Varcata la soglia del portone di ingresso, bisognava percorrere una rampa di scale prima di essere accolti nella sua dimora.

Quando giunse la sera dell'invito, Massimiliano non era al massimo delle sue forze e l'eco della sua tosse si riverberava dalle scale per tutto l'appartemento. Iano così lasció per un secondo Farah sola in casa e accorse da lui. Attorno a sè, Massimiliano aveva la moglie Giusy e Ilaria che lo guardavano preoccupate.

"Sto bene, sto bene, ogni tanto mi parte la tosse..." disse lui cercando di risollevare gli animi, nonostante la voce strozzata e gli occhi che lacrimavano.

"Massimiliano, te la senti di fare le scale? Se vuoi andiamo da te e ti visito..."

"No, ma scherzi?! La bambina ci tiene cosi tanto! E poi ci hai fatto la pasta al sugo, quando ci ricapita di mangiarla? Giusto, ragazze?" chiese indirizzando uno sguardo complice ai suoi familiari, che risposero sorridendo di fronte all'indomabile resilienza di quell'uomo.

Iano tolse dalle mani un sacchetto che Massimiliano stava trasportando e lo fece appoggiare a sé.
"E allora sbrighiamoci, che la pasta fredda non mi piace! Avanti, saliamo in casa..."

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