IV I Costruttori

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Iluminati solo da una fioca lampadina che penzolava dal basso soffitto di uno scantinato, i volenterosi studenti di Iano ascoltavano con avido interesse la sua lezione sulla Rivoluzione d'Ottobre.

L'aula improvvisata in cui lui teneva ogni settimana le sue lezioni apparteneva ad un piccolo condominio di tre piani, non poco lontano dalla caserma dei pompieri. Un tempo Massimiliano faceva da tuttofare in quello stabile, occupandosi di piccole riparazioni e pulizie.

Tuttavia, a poco a poco gli inquilini se n'erano andati via da Ragusa, altri nel frattempo erano deceduti, finchè quel palazzo non rimase vuoto. Nessuno reclamó mai le chiavi dello scantinato, rimaste in dote a Massimiliano. Fu proprio lui a reputarlo dunque un luogo abbastanza sicuro per le loro riunioni clandestine.

Le persone come Iano le chiamavano Costruttori. Si trattava di un'organizzazione illegale di insegnanti che cercava di preservare una cultura libera ed indipendente.

A quel tempo i libri non esistevano più, e con essi erano spariti tutti i supporti analogici, come i dischi, i dvd, le cassette. Dapprima la digitalizzazione sembrava il futuro. Smaterializzare il sapere umano realizzava il sogno di renderlo disponibile a chiunque e ovunque.

Ben presto peró si capì che, in quel modo, la cultura era molto più prona al controllo e alla distorsione. Tutto ció che contraddiva la versione ufficiale spariva infatti dalle piattaforme ospitanti e dalla rete intera, senza possibilità di recupero. L'utopia di un accesso illimitato alla conoscenza si era trasformato in una prigione invisibile, dove solo ciò che era approvato poteva esistere. Il sogno si riveló quindi essere un incubo, ma a quel punto il risveglio fu tardivo.

Il mondo era infatti ormai costantemente bersagliato da crisi senza precedenti. La penuria di materie prime aveva raggiunto livelli critici a causa di conflitti internazionali, crisi economiche e disastri ambientali che avevano devastato le risorse naturali: l'industria faticava quindi a trovare i materiali essenziali per produrre beni per le truppe impegnate sui vari fronti della Guerra Grande.

Gli appelli governativi a sbarazzarsi del materiale analogico divennero così un imperativo, sostenuto da una massiccia campagna propagandistica e da sanzioni severe. Ovunque, manifesti e spot televisivi esortavano i cittadini a donare per l'alleanza: " Ogni libro donato è un passo in avanti per difendere la nostra libertà! Ogni disco consegnato è metallo per costruire il futuro!"

La motivazione ufficiale era che tutto andasse donato alla nazione per compensare la penuria di materie prime e supportare l'esercito e le sue necessità. Il governo sosteneva che il riciclo dei materiali contenuti nei libri, nei dischi e negli altri supporti fisici avrebbe fornito le risorse indispensabili per la produzione di armi, veicoli e infrastrutture militari. le sanzioni per chi non si conformava erano spietate. Se scoperti in possesso di un libro o di un CD Rom, si rischiava una multa devastante che poteva mandare sul lastrico intere famiglie; nei casi peggiori persino l'arresto con l'accusa di tradimento o sabotaggio. Le perquisizioni domiciliari diventavano sempre più frequenti, e la delazione tra vicini era incoraggiata dalle autorità con promesse di ricompense.

Molti cittadini, impauriti e convinti dalla propaganda, si sbarazzarono di intere biblioteche e collezioni musicali, spesso ereditate da generazioni precedenti. Le strade si riempirono di camion carichi di libri, mentre le fonderie lavoravano giorno e notte per trasformare quei tesori culturali in materie prime.

Dietro questa imponente mobilitazione, però, si celava un disegno ben più sinistro. Eliminando i supporti analogici, il governo poteva controllare completamente l'informazione e la cultura. Con tutto il sapere concentrato in forma digitale su piattaforme centralizzate e monitorate, diventava facile alterare o cancellare contenuti scomodi, riscrivendo la storia e plasmando la realtà secondo i propri scopi. Per questa ragione nacquero i Costruttori, una rete segreta che cercava di preservare una vera conoscenza tramite il recupero di libri e strumenti analogici.

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