Tom tracciò delle figure sulla finestra gelata. Come ogni anno, in quella data precisa, si svegliava all'alba.
Era il suo compleanno e il giorno in cui sua madre lo aveva abbandonato.
Non la biasimava veramente. Era abbastanza sicuro che se fosse stata ancora viva, lo avrebbe tenuto con sé... O almeno gli piaceva crederlo.
Tuttavia, lei morì poco dopo il parto.
La direttrice gli aveva raccontato che la donna lo aveva partorito nell'orfanotrofio che, all'epoca, aveva un reparto affinché le donne incinte senza una famiglia che le sostenesse potessero partorire con tutto l'aiuto necessario.
Sfortunatamente, nel caso di sua madre, ciò non era stato sufficiente. Era già molto debole, suo marito l'aveva abbandonata e lei aveva vissuto per un periodo in totale povertà prima di arrivare all'orfanotrofio. Durante il parto aveva perso molto sangue e non era stata abbastanza forte per riprendersi.
La direttrice sembrò quasi dispiaciuta quando gli aveva raccontato tutta la storia.
Normalmente preferiva non pensarci, ma il giorno del suo compleanno gli faceva sempre riaffiorare quei pensieri oscuri: il giorno del suo compleanno non era mai stato molto felice per lui.
Il letto di fronte al suo cominciò a scricchiolare mentre la figura che era sdraiata su di esso cominciava a muoversi. Tom vide il suo compagno di stanza aprire lentamente gli occhi, per poi strofinarli con una mano con un gesto meccanico, mentre era ancora mezzo addormentato.
Tom sorrise dolcemente alla vista offerta dal suo protetto: forse quel compleanno sarebbe diverso. Non era più solo.
La prima cosa che Harry vide quando aprì gli occhi fu il viso triste di Tom, prima che quest'ultimo gli accennasse un sorriso. Il corvino si era chiesto cosa potesse averlo reso così triste, quando notò il debole bagliore dell'alba di fine anno che illuminava la finestra, nascosto dietro le nuvole, mentre la neve cadeva.
Egli saltò giù dal letto e avvolse Tom in un abbraccio. Dopotutto era il suo compleanno e non aveva il diritto di essere triste. La direttrice organizzava sempre qualcosa quando era il suo compleanno.
Tom abbracciò dolcemente il corvino, stringendolo a sé. Non era abituato a quel contatto fisico così affettuoso, ma aveva iniziato a piacergli. La semplice presenza di Harry gli feceva stare bene. Non aveva mai ricevuto affetto da nessuno prima del suo arrivo.
I dipendenti dell'orfanotrofio facevano semplicemente il loro lavoro e gli altri bambini lo odiavano.
Ascoltò il suono dolce del respiro del più piccolo, l'unico suono che poteva produrre.
Lo strinse un po' di più a sé, questa volta sorrise, mostrando un sorriso privo di tristezza. Non gli importava quanti anni di miseria avesse dovuto sopportato, se quello fosse stato il prezzo da pagare per incontrare Harry e poter vegliare su di lui, ne sarebbe valsa la pena. Ciò però non diminuì l'odio che provava verso coloro che gli avevano reso la vita un inferno, ma almeno gli impediva di sprofondare completamente nella rabbia.
Tom aveva iniziato a solleticare il più piccolo che cercava di sfuggire dalle sue braccia, senza successo, almeno finché lui non lo lasciò andare volontariamente.
Tom rise quando vide Harry sorridere orgogliosamente, come se fosse riuscito a scappare dalle sue braccia da solo.
"Vestiti, piccolo moccioso."
Harry gli fece la linguaccia e Tom capì come al solito cosa volesse intendere: "No, non sono un piccolo moccioso. Sono grande."
Il corvino si alzò in punta di piedi e cercò di restare in equilibrio il più a lungo possibile. Facendo anche così, però, arrivava solo alle spalle di Tom.
"Non funziona così. Dovrai crescere ancora di più se vuoi superarmi."
Harry gli fece di nuovo la linguaccia e poi cominciò a vestirsi senza più preoccuparsi di quella storia, come aveva sempre fatto. Non importava quanto lui si divertisse a prenderlo in giro, Harry non si arrabbiava mai. Sembrava sapere che si trattava di uno scherzo e lo considerava un gioco al quale stava partecipando. Quando il gioco finiva, se lo dimenticava.
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𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐧𝐨
FanficHarry Potter è nato più o meno nello stesso periodo di Tom Riddle. Abbandonato nello stesso orfanotrofio di quest'ultimo dallo zio, lui e Tom si ritroveranno uniti dal loro passato. Insieme non si fermeranno davanti a nulla per raggiungere il futur...
