Harry si svegliò come al solito all'alba e scese prima a fare colazione. Era stato Tom a dargli quella abitudine e, nonostante non fosse più con lui, aveva mantenuto quel ritmo: gli dava l'impressione che tutto fosse come prima e che Tom lo avrebbe raggiunto per mangiare.
Tuttavia finiva sempre il pasto da solo anche dopo che gli altri lo raggiungevano al piano di sotto.
D'altronde gli altri ragazzi non avevano mai osato venire a mangiare al tavolo dei 'mostri' per paura di ritorsioni da parte di Tom.
Non dava fastidio a Harry se qualcuno si avvicinasse a lui.
Era Tom la persona che voleva al suo fianco. Un'altra persona non sarebbe bastata per sostituirlo.
Dopo tornò nella sua stanza.
A volte, dopo pranzo, uscivano per prendere una boccata d'aria fresca prima che tutti si precipitassero lì, ma quel giorno, nonostante il bel sole, non ne aveva voglia.
Preferiva sedersi sul letto di Tom con un libro in mano.
Anche se il più grande non era più lì a insegnargli, ciò non gli impediva di continuare ad imparare.
Sapeva che Tom sarebbe stato orgoglioso di lui visto che non trascurava mai i suoi studi.
La campanella della classe suonò e Harry continuò a leggere come aveva sempre fatto.
Non aveva mai messo piede nella scuola dell'orfanotrofio poiché Tom gli aveva sempre insegnato personalmente.
In effetti, lui era così diligente che Harry probabilmente era già più avanti rispetto ai suoi coetanei e anche ai ragazzi più grandi.
Quindi non si aspettava che la sua assenza avrebbe causato un problema quel giorno.
Tuttavia, un'ora dopo l'inizio delle lezioni, fu interrotto nella lettura dall'apertura violenta della sua porta.
"Cosa ci fai ancora qui?"
Il direttore era appena entrato furiosamente nella stanza, con le guance rosse di rabbia.
Harry balzò in piedi, spaventato dall'uomo che si avvicinava a lui. Di cosa era stato accusato? Non aveva fatto niente di diverso né niente di straordinario.
"Perché non sei in classe con gli altri? Spiega!"
Comprendendo l'errore, Harry finse di andare a prendere carta e matita per scrivere il motivo.
Dato lo stato di agitazione dell'uomo, sarebbe stato sorprendente se avesse compreso il linguaggio dei segni del ragazzo, quindi non aveva altra scelta. Il direttore però non sembrava comprendere le sue intenzioni.
"Non muoverti di qui e rispondimi! Perché non sei a lezione, pigrone? Pensi di essere così migliore degli altri da non preoccuparti nemmeno di presentarti a lezione?"
Harry scosse la testa, usando i segni come ultima risorsa per spiegare, ma, come si era aspettato, il direttore non capì assolutamente nulla.
Al contrario, ciò sembrava provocare la sua rabbia (anche se stava già ribollendo di rabbia).
"Basta con queste sciocchezze! Non hai niente da dire in tua difesa?"
'Avrei delle cose da dirti, ma sei troppo testardo per capire.' borbottò mentalmente Harry.
Assottigliò gli occhi. Non si sarebbe lasciato accusare ingiustamente. Se almeno l'uomo avesse cercato di capire! Tecnicamente era vero che aveva saltato le lezioni, ma poiché non c'era mai stato prima, non aveva alcuna colpa, quindi non poteva essere incolpato.
Incrociando le braccia davanti al petto, alzò la testa, con gli occhi ancora socchiusi, non lasciandosi intimidire poiché era perfettamente innocente di ciò di cui era accusato.
Apparentemente quella non era la cosa giusta da fare.
Harry quasi pensò di vedere il fumo uscire dalle orecchie del direttore mentre camminava verso di lui.
Non voleva sembrare spaventato, ma, a essere onesto, ammetteva che stava cominciando a avere paura.
"Qui non tollererò le persone insolenti o pigre! Teste forti le ho battute velocemente, credimi! Non sprecherò le risorse dell'orfanotrofio per un bambino che non sa nemmeno leggere e non fa alcuno sforzo!"
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𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐧𝐨
FanficHarry Potter è nato più o meno nello stesso periodo di Tom Riddle. Abbandonato nello stesso orfanotrofio di quest'ultimo dallo zio, lui e Tom si ritroveranno uniti dal loro passato. Insieme non si fermeranno davanti a nulla per raggiungere il futur...
