Harry sorrise quando riuscì, al primo tentativo, a lanciare l'incantesimo che stavano imparare in classe: l'Incantesimo Incendiario.
Ultimamente stava facendo progressi eccezionali e aveva già guadagnato molti punti per la sua Casa.
"Molto bene, signor Potter. Dieci punti per Serpeverde."
Ringraziò l'insegnante di Difesa Contro le Arti con un cenno del capo, prima di ritornare dagli altri studenti. Marlene gli si avvicinò immediatamente.
"Come ci riesci? Io riesco solo a creare un po' di fumo."
Harry si accigliò, chiedendosi come avrebbe potuto spiegarlo. Si rammaricava di non potersi esprimere a alta voce, soprattutto in quei tempi.
Andò a prendere il suo quaderno e scrisse velocemente: volontà.
"Ma io ce l'ho già."
Stava per scrivere altro quando la sua amica lo fermò.
"Ci si arriva con la pratica, giusto?"
Lui annuì.
"Bene. Dovremo semplicemente aggiungerla alle nostre sessioni di studio."
In effetti, ora svolgeva il proprio con Marlene, sia nella biblioteca che in un angolo della Sala Comune. A dire il vero, adesso passava molto tempo con lei. Era molto gentile ed era piacevole di lavorare con lei, ma... non era Tom.
In effetti, il motivo per cui era diventato più forte e trascorreva tanto tempo con Marlene a allenarsi era perché Tom lo stava evitando.
Tutto era iniziato dalla loro visita ai Riddle e nulla era cambiato nonostante i suoi sforzi.
Tutto era peggiorato parecchio e adesso si sedevano a malapena insieme per mangiare.
Era per distogliere la mente che si era allenato così tanto, a volte ricercando incantesimi superiori a quelli del suo anno.
Durante le sue ultime disavventure, era sempre stato Tom a salvarlo, ma ora non sapeva più se poteva fidarsi del suo amico per una cosa del genere.
Non sapeva se si sarebbe accorto se scomparisse come l'ultima volta.
Temeva di no e questo gli faceva molto male.
Allo stesso tempo si era reso conto di quanto avesse fatto affidamento su Tom in passato.
Tuttavia, se fosse riuscito a metterlo da parte, continuando senza di lui, allora anche lui sarebbe stato capace di badare a se stesso.
Ciò non significava che gli piacesse.
Aveva bisogno del suo amico.
Non per difenderlo, visto che ormai era più che fiducioso nelle sue capacità, essendo diventato il migliore del suo anno, ma solo per chiacchierare.
Anche se passava molto tempo con Marlene, non riusciva a parlare con lei o con chiunque altro.
Aveva solo Tom e ora non lo aveva più.
Ciò che lo irritava di più era che non sapeva perché.
Spesso notavo lo sguardo di Tom mentre lo guardava come se morisse dalla voglia di unirsi a lui, ma non lo faceva mai.
Piuttosto era stato Harry stesso a avvicinarsi a lui e a trascorrere il resto del tempo al suo fianco finché non dovettero muoversi.
Tuttavia non si parlavano più: ormai era raro che si vedessero da soli per più di un minuto.
Era tutta colpa di Tom Senior.
Lui e tutta la sua famiglia avevano fatto qualcosa al suo amico.
L'avevano... rotto.
Prima Tom aveva avuto speranza.
Aveva creduto che forse un giorno sarebbe stato possibile per lui avere una famiglia amorevole, ma la realtà era stata ben diversa e lo aveva colpito in faccia.
Comprendeva il dolore e la rabbia di Tom.
Quest'ultimo li avrebbe uccisi e non avrebbe nemmeno battuto ciglio.
Sarebbe stato anche pronto a proteggerlo dagli Auror se avessero dovuto fargli delle domande.
Quindi il fatto che il suo amico lo stesse respingendo in quel modo...
Harry si afferrò l'estremità della manica, cercando di concentrarsi su quello che stava facendo.
Dato che si era immerso nei suoi pensieri, la lezione aveva avuto il tempo di finire e la maggior parte della gente se n'era già andata. Marlene stava solo aspettando che lui facesse lo stesso.
STAI LEGGENDO
𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐧𝐨
FanfictionHarry Potter è nato più o meno nello stesso periodo di Tom Riddle. Abbandonato nello stesso orfanotrofio di quest'ultimo dallo zio, lui e Tom si ritroveranno uniti dal loro passato. Insieme non si fermeranno davanti a nulla per raggiungere il futur...
