Harry cercò di nascondere la cicatrice dietro i capelli che aveva deliberatamente lasciato crescere.
Vedendo che non attirava alcuna attenzione, sospirò di sollievo.
Tom gli sorrise e gli afferrò la mano, per poi condurlo alla banca di Diagon Alley.
I Goblin li ignorarono mentre li superavano e successivamente si diressero verso l'ufficio principale situato di fronte all'ingresso.
Una volta lì, Tom attirò l'attenzione della creatura seduta.
Il riflesso di Harry fu quello di rannicchiarsi davanti allo sguardo calcolatore del Goblin, ma si riprese quando vide la calma dell'amico.
"Cosa desidera il signore?"
"Vorrebbe accedere alla sua Camera Blindata. Il suo nome è Harry Potter."
Lo sguardo scuro si posò dapprima su Harry poi nuovamente su Tom.
"Perché non lo dice lui stesso in questo caso?"
"Non può. È muto."
Harry annuì.
Sorprendentemente, lo sguardo precedentemente minaccioso sembrava più gentile.
Ma forse era un'illusione?
"Presumo che conosce il linguaggio dei segni."
Harry fece un segno per rispondere.
«Sì»
Il Goblin rispose allo stesso modo.
«Deve solo dirci cosa vuole chiederci in questo modo. Pochi lo sanno, ma qui tutti conoscono la lingua dei segni. Non è il nostro primo cliente che non è in grado di comunicarci le sue richieste a alta voce. Inoltre, non possiamo rischiare di obbedire alle richieste di qualcun altro quando si tratta dei suoi soldi.»
«Mi fido di Tom.»
Il Goblin guardò l'altro ragazzo.
«Non tradirò mai Harry.»
«Almeno vedo che è ben accompagnato. Molti dei maghi muti che ho incontrato sono stati manipolati presumibilmente per il loro bene, come se la loro disabilità li rendesse meno intelligenti.»
L'odio traspariva dai suoi movimenti bruschi e Tom si avvicinò a Harry, rimanendogli dietro come per dimostrare che lo avrebbe sempre protetto.
«Ha la chiave, vero?»
Harry gli porse quello che aveva trovato nella sua busta.
"Unci-Unci la accompagnerà alla Camera Blindata. Lo accompagna?" chiese a Tom.
Egli annuì e poco dopo i due seguirono l'uomo chiamato Unci-Unci in un corridoio adiacente. Tom guardò tutto con interesse. Avendo già con sé la borsa di studio, non aveva dovuto andare lì l'anno precedente. In ogni caso, nulla lo aspettava in quei corridoi, finché non avesse saputo qualcosa di più su suo padre.
Guardò il vecchio carrello con sospetto mentre Harry vi saliva in fretta, con un sorriso sulle labbra. Vedendo che apparentemente non aveva altra scelta, fece lo stesso, ma istintivamente afferrò la mano del più giovane quando il carrello improvvisamente si mosse, attraversando di corsa molteplici curve e ripidi pendii. Tom rimase teso per tutta la discesa a alta velocità, mentre Harry aveva mantenuto il sorriso che si era allargato quando notò lo stato dell'amico.
Fortunatamente per Tom e purtroppo per il più giovane, il viaggio non durò a lungo. Unci-Unci li aveva portati direttamente davanti alla Camera Blindata in questione. Dopo averla aperta, restituì la chiave a Harry e si fece da parte, lasciandoli passare.
Gli occhi dei due ragazzi si spalancarono quando videro le montagne di galeoni contenute nella Camera Blindata del più giovane.
Harry si guardò alle spalle, assicurandosi che il Goblin fosse troppo lontano per sentire, poi sussurrò: "Prendili anche tu."
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𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐧𝐨
FanfictionHarry Potter è nato più o meno nello stesso periodo di Tom Riddle. Abbandonato nello stesso orfanotrofio di quest'ultimo dallo zio, lui e Tom si ritroveranno uniti dal loro passato. Insieme non si fermeranno davanti a nulla per raggiungere il futur...
