"Il Paolo Magico? Sei sicuro di avere abbastanza soldi per quello? Posso prestartene un po' se vuoi. Non mi dispiacerebbe, soprattutto perché è anche me."
"Ho tutto ciò di cui abbiamo bisogno e mi rifiuto di lasciarti pagare qualsiasi cosa. Ho il diritto di rendere felice il mio ragazzo."
Vedendo quanto ci tenesse, Harry arrossì e acconsentì, ma si promise di viziare Tom allô stesso modo. Gli strinse più forte la mano mentre entravano nel pub che offriva stanze al secondo piano.
Sebbene il locandiere li guardasse in modo strano, la vista del denaro gli fece reprimere ogni commento.
Entrando nella loro stanza, Harry trovò difficile credere che il suo ragazzo avesse risparmiato tutti quei soldi solo per lui, il che significava che lo avesse pianificando da molto tempo.
"Metti giù le tue cose. Andiamo a fare una passeggiata."
"Dove?"
Tom si mise semplicemente un dito sulle labbra, sorridendo.
"Devo solo passare alla Gringott e possiamo andarci."
Questo fu tutto ciò che gli disse mentre uscivano. Il numero di persone, significativamente maggiore rispetto al loro arrivo, che si accavallacavano per Diagon Alley gli impedì di fare altre domande.
Il più grande non gli disse nemmeno il motivo per cui doveva andare alla Gringott e gli chiese di aspettarlo all'ingresso, promettendogli che non avrebbe tardato. Harry aspettò tutto il tempo necessario. Finché i suoi capelli nascondevano la cicatrice, non tutti lo avrebbero riconosciuto. Si guardò intorno e, pensando che a quell'ora normalmente sarebbe stato all'orfanotrofio a fare i lavori domestici o nascosto nella loro stanza per avere un po' di pace, provò una profonda gratitudine verso il suo amico. Aveva avuto davvero una buona idea. Non ci aveva mai pensato, eppure aveva i soldi.
Quando Tom tornò, quest'ultimo aveva temuto di aver impiegato troppo tempo. Harry gli afferrò la mano, sorridendo e scuotendo la testa, spazzandogli via ogni dubbio.
Osservando la folla da cui stavano scomparendo completamente, comprese quale fosse la loro destinazione solo quando si trovarono proprio di fronte a essa.
Harry aggrottò la fronte mentre osservava il muro che nascondeva il Paiolo Magico. Stavano uscendo dal Mondo Magico. Tom aveva dimenticato qualcosa? Tuttavia, non lo condusse verso le scale, ma verso l'uscita. Stavano forse andando verso gli alloggi dei Babbani?
"Avremo il resto dell'estate per esplorare Diagon Alley e c'è una cosa che vorrei fare qui."
Il suo ragazzo aveva mostrato il suo disgusto per i Babbani sin da quando avevano scoperto che erano maghi, quindi la sua decisione di andare nella loro parte della città lo sorprese, ma ciò non fece altro che aumentare la sua curiosità.
L'odore lo raggiunse ancora prima di vedere l'edificio. Il profumo gli fece venire l'acquolina in bocca e la vista della facciata lo stupì. Si voltò verso Tom, commosso. I due anni trascorsi a Hogwarts gli avevano quasi fatto dimenticare l'esistenza di quel ristorante.
"Te l'avevo promesso, no?"
***
Come ogni domenica, i due ragazzi erano riusciti a fuggire dall'orfanotrofio per la giornata. Tom aveva mantenuto la promessa e non avevano più messo piede in chiesa dalla messa di Natale. Tuttavia, per fare ciò, avevano dovuto trovare un modo per evitare la scuola domenicale e avevano trovato la soluzione fuggendo.
Non avendo soldi, vagavano semplicemente per le strade di Londra, facendo spuntini con ciò che riuscivano a rubare dalle cucine. Certi giorni erano fortunati, tuttavia quel giorno era riusciti a trovare solo un piccolo pezzo di pane per loro due.
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𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐧𝐨
FanficHarry Potter è nato più o meno nello stesso periodo di Tom Riddle. Abbandonato nello stesso orfanotrofio di quest'ultimo dallo zio, lui e Tom si ritroveranno uniti dal loro passato. Insieme non si fermeranno davanti a nulla per raggiungere il futur...
