𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟔 - 𝐒𝐜𝐨𝐩𝐞𝐫𝐭𝐞

78 16 1
                                    

Tom si trattenne dal stropicciare i fogli e si passò con rabbia le mani tra i capelli.
Era più di un anno che cercava tracce di suo padre e non aveva ancora nulla!
Semplicemente non capiva.
Però doveva aver frequentato Hogwarts!
Del resto, essendo della stirpe di uno dei fondatori, doveva essere passato tra le mura del castello.

Harry aveva proposto di effettuare una ricerca nei registri di altre scuole in Europa, ma per il momento aveva rifiutato di farlo.
Era ancora desideroso di controllare il materiale degli studenti degli anni precedenti finché non avrebbe esaurito le risorse della biblioteca.

Sospirò e ritornò ai vecchi libri.
Aveva già sfogliato le liste degli studenti degli ultimi tre decenni.
Quanti anni poteva avere suo padre quando lo aveva avuto?
Era vero che i maghi avevano una vita più lunga, ma d'altra parte a cosa serviva cercare qualcuno che forse era già morto di vecchiaia?

Scacciò dalla testa i suoi pensieri pessimistici.
No, non poteva essere così vecchio... giusto?
Doveva solo proseguire e alla fine lo avrebbe trovato.
Mentre ricominciava a sfogliare i registri, qualcuno si avvicinò e si sedette accanto a lui, chinandosi per vedere cosa stesse facendo.

Tom non aveva bisogno di guardare per sapere a chi appartenesse quel ciuffo di capelli neri che vedeva con la coda dell'occhio e che gli solleticava leggermente la guancia.
Solo Harry avrebbe osato sedersi accanto a lui in quel modo senza chiedere il permesso.
Gli altri tendevano a sedersi di fronte a lui.
Non aveva quindi cercato di nascondere la sua ricerca personale.

Harry lo guardò con curiosità, ma l'altro scosse la testa.
Il corvuno sorrise in segno di scusa e lo lasciò continuare in silenzio, tirando fuori i compiti da fare.

Quando si avvicinò l'ora della cena, il più giovane lo costrinse a chiudere i quaderni e a scendere a mangiare con tutti.
Tom dovette ammettere che aveva bisogno di una pausa.
Un'altra ora ancora e sarebbe stato pronto a stracciare tutte quelle liste per la frustrazione.
Un'emicrania aveva cominciato a tormentarlo e sperava che un po' di cibo potesse scacciarla.

Sfortunatamente, ebbe l'impressione che la baldoria nella Sala Grande lo stesso facendo star peggio e si ritirò rapidamente, seguito da Harry, il quale era preoccupato per il suo amico che aveva sorpreso a fare una smorfia mentre nessuno lo guardava.

Tom si lasciò seguire nel dormitorio dove si sdraiò sul letto, ansimando per la stanchezza.
Harry si mise dietro di lui, appoggiandogli la testa sulle ginocchia e cominciò a far scorrere delicatamente le mani tra i capelli del più grande, massaggiandogli delicatamente le tempie, ricordandosi di ciò che la direttrice gli aveva fatto quando aveva avuto mal di testa.

Il suo compagno, apparentemente godendosi l'attenzione, chiuse gli occhi e si rilassò completamente.
Un silenzio confortevole li circondò per qualche minuto e nessuno dei due aveva voglia di muoversi e di interrompere il momento.

Aprendo lentamente gli occhi, Tom guardò il più giovane che sembrava assorbire la vista del lago attraverso la finestra.
Fu sorpreso di trovarlo bello sotto i raggi del sole al tramonto.
Non che lo considerasse brutto, tutt'altro, ma oggi quella constatazione gli provocò un dolce calore allo stomaco di cui non ne capiva il significato.
Distolse lo sguardo dal più giovane quando quest'ultimo si era voltato per guardarlo.

"Non hai ancora fatto alcun progresso nella tua ricerca."

Era più un fatto che una domanda, ma Tom rispose lo stesso.

"No, non so più cosa fare. Tuttavia, se necessario, sono pronto a guardare le liste degli ultimi cinquant'anni. Non dovrebbe però essere così difficile trovare un cognome così semplice!"

𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐧𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora