𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟑 - 𝐋𝐨 𝐒𝐦𝐢𝐬𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨

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"Eh... Tom. Ti rendi conto che è un muro... di mattoni?" sussurrò Harry, mentre guardava il suo amico con la coda dell'occhio.

Tom sorrise.

"Sì, avevo pensato la stessa cosa. Corri veloce, chiudi gli occhi se vuoi. Ti tengo."

Il più giovane gli rivolse un'ultima occhiata preoccupata prima di chiudere gli occhi. Con una mano gli strinse la mano, mentre con l'altra spingeva il baule. Facendo lo stesso, il più grande iniziò a correre e Harry lo seguì automaticamente. 
Questa volta Tom osò tenere gli occhi aperti, sapendo per certo che non si sarebbe schiantato contro il muro. 
Il più giovane aprì gli occhi dall'altra parte solo quando si furono fermati. 
Il Serpeverde era orgoglioso della fiducia che era stata riposta in lui e felice per il fatto che il suo amico era stato pronto senza esitazione, appoggiandosi a lui quando necessario.

Avevano parlato molto quest'estate e si erano ripromessi che non avrebbero più avuto segreti tra loro, anche se pensavano di proteggere l'altro nascondendo le informazioni.

Salirono sul treno.
Harry aveva avuto problemi a portare con sé il suo baule e Tom aveva fatto di tutto per prenderglielo e portarlo per lui nonostante l'incantesimo che lo rendeva più leggero. 
Harry era comunque riuscito a vincere, sgattaiolando davanti al più grande e riprendendosi il baule.

Tom prese rapidamente posto al suo fianco, guidandolo verso lo spazio riservato al Serpeverde. 
Anche se Harry non era stato ancora smistato, era sicuro che nessuno si sarebbe lamentato. 
Dopotutto, il corvino era una celebrità e gli altri sarebbero stati felici di potersi vantare di poter sedersi accanto a lui. 
D'altronde, visto che era quello che voleva Tom, non avrebbero osato tenergli testa.

"Tom! Finalmente ci hai raggiunti!"

Walburga aveva mantenuto il suo lato beffardo, ma le sue frecciatine non erano più così provocatorie. 
Tom spesso le ignorava e basta. 
Lei si comportava allo stesso modo con tutti, quindi lui aveva smesso di preoccuparsene. 
Finché le sue prese in giro non si trasformavano in insubordinazione, la lasciava fare.

"Questa volta ho compagnia. Vi presento Harry Potter. Sarà al primo anno."

Lo sguardo dei Serpeverde si posò su Harry. 
I loro occhi si spalancarono leggermente, non potevano credere ai loro occhi. Naturalmente ora tutti sapevano che Tom era amico di Harry Potter, ma vederlo di persona era diverso.

Mentre si precipitavano a salutarlo, Harry tirò leggermente la manica di Tom, prima di indicargli la gola con un piccolo gesto. Lo studente del secondo anno annuì.

"Voglio avvisarvi prima che facciate delle brutte figuracce che Harry è muto."

A quella affermazione tutti sembravano sorpresi, mentre l'oggetto della conversazione si limitò a annuire, confermando le parole del principe di Serpeverde e sedendosi accanto a lui.

"Spero che questo non sia un problema per voi." disse Tom, quasi minacciandoli.

"Certo che no."

La risposta fu pronunciata da tutto il gruppo, permettendo a Tom di rilassarsi.
Quest'ultimo sapeva cosa avevano fatto passare i bambini dell'orfanotrofio a Harry a causa della sua disabilità e non avrebbe permesso che accadesse di nuovo.

"Bene, Harry. Spero che ti unirai a noi a Serpeverde." disse Abraxas con la sua eterna calma che, in altre circostanze, poteva sembrare altezzosa.

Lo studente del primo anno annuì, sorridendo.

"Non essere troppo nervoso per lo Smistamento. Non è praticamente niente. Entri, ti mettono un cappello orribile in testa e è finita. Non dirlo a nessuno però. Quegli idioti dei Grifondoro stanno facendo credere ai nuovi arrivati che per poter entrare dovranno combattere contro un troll e devo ammettere che è fonte di distrazione vederli andare nel panico." ammise Walburga, facendo l'occhiolino a Harry al quale si allargò il sorriso.

𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐧𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora