PREOCCUPAZIONE

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"Come stai, Loki?"

Frigga studiò suo figlio mentre evitava il suo sguardo, tenendo gli occhi fissi sul corridoio fuori dalla sua cella. Frigga sospirò per il suo atteggiamento distante, ma scrollò le spalle.

"Vedo che hai letto i libri che ti ho mandato," continuò, tracciando con le mani le copertine dei libri sparsi sulla scrivania.

"Aiutano a passare il tempo," commentò Loki, la sua voce era calma ma continuava a distogliere lo sguardo da lei.

Frigga gli sorrise: "Bene. Ho sentito che Lady Kiya ti visita ogni giorno."

Il suo commento fu accolto dal silenzio: "Spero che tu sia stato gentile con lei".

Loki si voltò leggermente verso Frigga, guardandola con la coda dell'occhio: "Sì. Lei è... tollerabile."

Frigga sorrise: "Tollerabile? Trovo che sia una persona con cui mi piace passare del tempo con me stessa. È eccentrica a modo suo ma molto curiosa."

Loki annuì, senza preoccuparsi di voltare le spalle a Frigga.

"È vivace, piena di fuoco e, da quanto ho capito riguardo alla sua vita a Midguard, dispettosa. Mi ricorda parecchio te, Loki," disse Frigga, avvicinandosi a Loki.

Loki sorrise, soffocando una piccola risata che minacciava di uscire, "Dispettosa potrebbe essere un eufemismo."

Frigga sospirò, avvicinandosi per mettersi di fronte a suo figlio. Mentre guardava Loki, il pensiero di Kiya le balenò in testa. I due erano molto simili ma in qualche modo erano opposti. Erano entrambi dispettosi, intelligenti, rapidi, testardi ed entrambi potevano essere molto carismatici. Fisicamente erano opposti. Loki era alto, snello, con i capelli corvini e posato mentre Kiya era basso, di corporatura atletica, con i capelli bianchi come la neve e aveva la tendenza ad essere un po' goffa. Loki era diventato più serio, realista e perfino negativo. Kiya era spensierata, una sognatrice ad occhi aperti e sembrava sempre positiva.

"Lei parla molto bene di te, Loki," affermò Frigga, con la voce abbassata fino a poco più di un sussurro.

Loki finalmente guardò Frigga e la guardò dritto negli occhi. Il silenzio li consumò entrambi mentre si studiavano a vicenda. Passò un momento prima che Loki finalmente si alzasse, senza mai lasciare gli occhi di Frigga.

"Allora sicuramente deve essere cieca," mormorò Loki mentre si avvicinava alla scrivania, riordinando i libri.

Frigga sorrise: "Ci tieni a lei."

Loki lo derise: "Stai scherzando, madre."

"Loki," la sua voce era severa e catturò la sua attenzione, "Sei soprattutto mio figlio. Ti ho cresciuto da quando eri solo un bambino... mi sono presa cura di te come se fossi mio, e lo sei. Una madre lo sa."

"E come fai a conoscere i miei sentimenti per la ragazza?" chiese Loki.

Frigga sorrise: "Questo è un segreto, figlio mio."

Loki la fissò per un momento prima di avvicinarsi e posarle un bacio sulla guancia. Frigga sorrise mentre uno scintillio dorato cominciò ad incresparsi nel suo aspetto. Loki la osservò mentre cominciava a svanire davanti ai suoi occhi. Loki alzò la mano, allungandola e agitando delicatamente il braccio attraverso l'apparizione. Frigga sorrise l'ultima volta prima di scomparire completamente dalla vista di Loki.

"Mi conosci troppo bene, mamma," sussurrò Loki.

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"Ancora."

Gemetti, lasciando ricadere la testa all'indietro mentre la sensazione di stanchezza prendeva il sopravvento. Il sudore cominciò a imperlarmi la fronte, scendendo lentamente lungo la tempia. Il mio respiro era pesante, affannoso dopo tutto il lavoro che avevo fatto. Odino mantenne la sua parola e si assicurò che fossi messa in allenamento quasi immediatamente dopo la nostra breve conversazione. Ma devo dire che da allora la tensione tra me e Odino si è attenuata.

Mischief Managed | LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora