CAPITOLO 30

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ADAM

Non appena varchiamo la soglia della mia camera al dormitorio, mi rendo conto che Sam non è mai stata qui. Allungo la mano verso l'interruttore e accendo la luce, la stanza si illumina difronte a noi rivelandoci il disordine che c'è dentro.

Tendo la mano verso l'interno e faccio un cenno con la testa a Sam per farla entrare.

«Scusa il disordine» le dico una volta dentro, dopo essermi richiuso la porta alle spalle.

Lei mi fa un sorriso sufficiente, noto immediatamente che si trova a disagio. La cosa più importante che noto però è che sta tremando dalla testa ai piedi. Si stringe con le braccia, piccole gocce d'acqua cadono dai suoi capelli bagnati per finire dritte sul pavimento.

«Vieni, ti mostro dov'è il bagno così puoi asciugarti». Le poso una mano sulla spalla e la conduco al bagno.

«Fatti una bella doccia calda, vedrai che andrà meglio». Le porgo degli asciugamani ed esco dal bagno.

«Grazie» mi dice lei. Le sorrido, dopodiché chiudo la porta del bagno e mi dirigo verso il mio letto. Mi rendo conto di essere fradicio anch'io, così inizio col togliermi le scarpe.

Le lancio in un angolo della camera. Alle scarpe seguono poi i pantaloni, la maglietta e i boxer, rimanendo così completamente nudo. Apro il cassetto del mio comodino e mi affretto ad indossare un paio di boxer asciutti.

Una volta indossati mi metto a letto e aspetto che lei rientri dal bagno, cosa che succede qualche minuto dopo, quando Sam entra nella mia stanza con solo un asciugamano addosso.

Non appena i suoi occhi si posano sul mio corpo quasi nudo, le sue guance diventano di un rosso fiammeggiante.

«Scusa, è l'abitudine. Se vuoi mi metto qualcosa» mi affretto a dirle, ma lei scuote la testa nervosa e ribatte «No no, non preoccuparti, è la tua stanza in fondo. Vorrei solo qualcosa da mettermi».

«Oh, certo!» esclamo. Apro nuovamente il cassetto e prendo un altro paio di boxer, poi scendo dal letto, mi dirigo all'armadio e afferro una maglietta pulita.

«Ho solo questi, spero che ti stiano».

Sam annuisce. «Puoi voltarti?».

«Si, sicuro». Torno a letto e mi volto a guardare la parete alla mia destra, dove si trova il letto di Parker, il mio inquilino.

Sento l'asciugamano ricadere a terra, segno che in questo momento è completamente nuda.

Una ragazza bellissima, senza vestiti, a pochi centimetri da me.

Mi stupisco immediatamente quando mi rendo conto che questa cosa non mi crea nessun desiderio in particolare, nessuna voglia improvvisa.

Forse perché lei è solo Sam per me.

Solo Sam.

Un'amica e nient'altro.

Un'amica a cui ho imparato a voler bene.

Un'amica che ho tradito.

Un'amica che sto facendo soffrire.

«Ho messo i miei vestiti ad asciugare di là» mi informa «Non appena smette di piovere vado, Kyle mi starà aspettando preoccupato».

«Tranquilla, ti ho detto che ti accompagno io» le ricordo.

La sento avvicinarsi e sedersi sul mio letto. Capisco che posso di nuovo voltarmi quando sussurra «Grazie per tutto, Adam».

«Figurati, per così poco!» le rispondo con un sorriso «Mi spieghi perché non hai chiamato qualcuno?».

«Perché ho dimenticato il telefono a casa, me ne sono accorta soltanto quando l'ho cercato e non l'ho trovato».

Il Nostro Fantastico Errore 3 - Per Sempre, Io e TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora