CAPITOLO 40

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KYLE

Apro gli occhi, non ricordando nemmeno il momento in cui li ho chiusi. Non sento niente, riesco solo a vedere vetro dappertutto. C'è del vetro sulla mia maglietta, poi sento la voce di Brandon che sta gridando «Kyle!».

Mi volto verso di lui e vedo che mi sta scuotendo forte con le mani. Brandon sembra illeso, ma è completamente nel panico e sta cercando di liberarsi dalla cintura di sicurezza. Ha l'aria terrorizzata e piange, spostando freneticamente lo sguardo tra me e il sedile posteriore.

Mi volto subito e vedo Lexi svenuta sul sedile con del sangue che le esce dalla tempia.

Brandon da dei colpi allo sportello e finalmente riesce ad aprirlo. Una volta fuori, apre lo sportello dietro ed estrae Lexi dalla macchina, appoggiandola a terra, tra le sue braccia.

«Lexi, per favore svegliati. Svegliati!» sta gridando con tutto sé stesso.

Ma che è successo?

Mi porto una mano all'occhio e, guardandomi le dita, vedo che sono insanguinate.

Mi volto e vedo che il finestrino posteriore è scoppiato in mille pezzi ed ora ci sono schegge di vetro dappertutto.

Sento un sospiro e noto che, fortunatamente, Lexi si sta riprendendo.

«Kyle...» sussurra tra le braccia di mio fratello, ma non riesce a parlare, così alza debolmente una mano e indica davanti a noi. Seguo con lo sguardo il suo dito e, quando guardo difronte a me, mi viene un colpo al cuore. In quel momento mi torna in mente tutto.

«Sam!» grido.

Apro immediatamente la portiera e dopo che mi sono liberato dalla cintura, comincio a correre. Non so neanche dove sto correndo in realtà.

«No, ti prego un'altra volta no! Un'altra volta no!» continuo a implorare come un ossesso, in preda al panico.

La macchina di Sam è capovolta su un lato della strada e sull'asfalto ci sono pezzi di vetro e metallo ovunque.

Il mio sguardo corre da una parte all'altra della strada completamente invasa dalle macchine.

Sento dietro di me le sirene di un'ambulanza, qualcuno delle persone presenti deve aver chiamato il 911.

Brandon mi raggiunge e, quando ci inginocchiamo a terra per vedere all'interno della macchina, al posto di guida vedo l'unica persona che mai mi sarei aspettato di vedere.

Eva.

Ma che ci fa qui Eva?

Allora era lei la persona con cui stava litigando Sam.

Era lei al volante.

È riversa sul sedile, con la fronte contro il finestrino ed ha del sangue che le esce dalla testa.

Sento un lamento provenire dall'interno della macchina, così mi sporgo dentro e vedo Caroline con un braccio coperto di sangue.

«Car!» esclamo.

Io e Brandon la tiriamo fuori dalla macchina e lei inizia a sussurrare piano «Kyle... Sam non... non è...».

Ma non riesce a finire la frase che sviene tra le nostre braccia. Chiedo a Brandon di occuparsi di lei, mentre torno a guardare dentro la macchina in cerca di Sam, ma lei non c'è.

Un'ambulanza si ferma proprio accanto a me, le sue luci che illuminano il buio della notte. La luna è coperta dalle nuvole e a quanto pare questa sera le stelle hanno paura di mostrarsi.

«Stai bene? Devi venire con noi ragazzo, sei ferito». Un uomo mi prende per un braccio e cerca di portarmi via, ma io mi libero dalla sua presa e riprendo ad ispezionare la macchina e lo spazio intorno ad essa, ma di Sam non c'è traccia.

Il Nostro Fantastico Errore 3 - Per Sempre, Io e TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora