ADAM
14 Febbraio
Un brivido mi fa rizzare i peli delle braccia e mi attraversa tutto il corpo, immobile sulla sedia in legno bianco che altro non è che la mia sedia elettrica personale, quando le sue dita dalle lunghe unghie smaltate di rosso si fanno strada lungo il mio braccio, attraversandomi poi il collo, finché non si fermano ai miei capelli.
Osservo l'ambiente impeccabile che mi circonda, un appartamento ordinato, così pulito che sembra brillare alla luce del sole che filtra dalle tende moderne e morbide arricciate a onda che scendono fino a sfiorare il pavimento con il loro color beige che fa risaltare ancora di più lo sfarzo che trasuda da ogni angolo di questo appartamento, dai mobili in stile moderno agli arredi minimal e poco presenti rispetto alla grandezza del locale, tutto così tremendamente bianco che fa quasi male agli occhi se si resta troppo ad osservarlo. Tutto così austero che è impossibile non sentirsi a disagio e non essere invasi da un senso di malessere improvviso.
Sento i suoi passi, scanditi dal rumore sordo dei tacchi a spillo, girarmi intorno e la sua voce che risuona fredda e calcolatrice tra le pareti.
«Mio caro, carissimo Adam, temo proprio che tu non abbia ancora capito con chi hai a che fare. Ti avevo affidato questo piano facendoti una promessa e tu mi avevi assicurato che lo avresti portato a termine. Ma come mai non vedo nessun passo avanti? Come mai quei due sono ancora insieme, felici e spensierati come se stessero addirittura per sposarsi da un momento all'altro? Dimmi, cos'è che è andato storto nel nostro accordo? Cos'è successo?».
«E' successo che voglio tirarmene fuori, non voglio più fare del male a dei ragazzi innocenti. Sam mi ha raccontato il suo passato e non combacia con quello che mi hai detto tu. Non so più chi stia dicendo il vero e chi il falso, perciò voglio semplicemente annullare il nostro accordo e vivere la mia vita in santa pace. Sopratutto ora che ho iniziato a provare qualcosa, ora che il mio cuore batte finalmente per una persona, per lei».
La mia aguzzina, la mia manipolatrice, la mia burattinaia, non so neanche più come additarla, smette di girarmi intorno e si ferma difronte a me in tutta la sua affascinante crudeltà.
Scoppia a ridere, una risata derisoria nei miei confronti e profondamente meschina, malvagia. Poi si china lentamente, in modo tale che i nostri sguardi siano l'uno difronte all'altro, perfettamente in linea tra loro come se la sua occhiata dovesse ipnotizzarmi.
Cosa che comincio a credere sia successa davvero, perché non trovo altra soluzione per il mio comportamento degli ultimi mesi, sono caduto così in basso che stento io stesso a riconoscermi. Ho imbrogliato, manipolato, messo in conflitto persone che credevo miei nemici solo per il mio tornaconto personale, per raggiungere il mio obiettivo. O meglio, l'obiettivo di mio padre.
«Che cosa ne è stato del ragazzo che voleva vendicare suo padre? Che voleva fare giustizia e farlo uscire di prigione?».
«Ha semplicemente capito che era nel torto e che stava sbagliando tutto. Non è così che si fa giustizia, non a discapito di altre persone. Ma la cosa più importante di tutte, quella che mi ha fatto davvero tornare in me è stato l'amore».
«Vuoi dunque dirmi che stai mollando tutto solo perché ti sei innamorato di quella sciacquetta da quattro soldi? Povero Adam, sei proprio uguale a loro, sei un debole».
Alle sue parole non ci vedo più, la rabbia invade ogni parte di me e mi alzo di scatto dalla sedia sulla quale ero incatenato da catene invisibili, così veloce da farla addirittura indietreggiare e cadere sul pavimento con un tonfo sordo.
«Non osare mai più parlare di lei in quel modo, mi hai sentito? Prova ancora a insultarla e non rispondo di me. Non me ne frega un cazzo di chi sei o cosa farai. Lei non devi neanche nominarla. Esci dalla mia vita, esci dalla vita di tutti e lasciaci in pace, sono stato chiaro? Lasciaci in pace!».
E dopo aver sputato fuori, dopo aver finalmente trovato il coraggio di sputargli in faccia tutto quello che ormai pensavo da giorni, mi volto senza aggiungere altro e raggiungo a grandi passi la porta di quell'appartamento ricolmo di cattiveria e tristezza, fuori dalla prigione in cui ho vissuto per mesi, fuori da quelle pareti che sembra si stiano stringendo intorno a me per inghiottirmi nel loro muro d'odio.
Metto una mano sulla maniglia della porta ma prima che possa aprirla, la sua voce torna nuovamente a giungere alle mie orecchie.
«Sei un illuso Adam! Credi davvero che ti lascerò andare così facilmente? Che non andrò avanti lo stesso? Io non mi arrendo! Lotterò con tutte le mie forze per impedire questo amore e lo farò giocandomi ogni singola carta. Sei una pedina nelle mie mani, ormai, proprio come lo è tuo padre».
Mi volto e la vedo ancora in piedi in mezzo al salotto, proprio dove l'ho lasciata. Le braccia conserte, strette al petto e l'elegante tailleur nero che le fascia il corpo diabolicamente sinuoso e attraente.
Scuoto la testa, più deciso che mai stavolta. «E' inutile che continui a minacciarmi, non mi fai paura. Sei tu che dovresti cominciare ad averla, perché una volta fuori di qui racconterò tutto».
«Oh, davvero? E cosa racconterai di così interessante da spingerli a crederti dopo tutto quello che hai fatto?».
Apro velocemente la porta ed esco dall'appartamento quando le dico soltanto «Racconterò semplicemente che una pazza mi ha ingannato. Che una pazza mi ha pagato e mi ha costretto a distruggerli».
Poi chiudo la porta, facendola sbattere così forte da riversare in quel semplice gesto tutta la mia rabbia e frustrazione, tutto il mio rimorso, il senso di colpa ma, soprattutto, tutta la voglia che ho di vivere e di amare come non ho mai fatto in vita mia.
Scendo le scale del palazzo, correndo al portone per uscire finalmente all'aria fresca della sera e respirare, respirare davvero, decidendo di tornare a vivere esattamente da stasera, cominciando col raccontare tutta la verità.
Attraverso la strada sotto la pioggia fitta che ha iniziato a cadere da qualche minuto e corro alla mia macchina, diretto da Sam, da Kyle e da lei, dalla persona che, da mesi, invade ogni mio pensiero e che mi ha fatto scoprire quanto è bello amare.
Oggi è il giorno di San Valentino e voglio dirle che sono follemente innamorato di lei.
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Il Nostro Fantastico Errore 3 - Per Sempre, Io e Te
Romansa• Beautiful Mistakes #3 • Terzo e ultimo volume della storia di Sam e Kyle