CAPITOLO 52

20 4 1
                                    

KYLE

E' passata una settimana dalla visita in ospedale e Sam sta migliorando sempre di più. Ha ancora qualche livido e taglio in alcuni punti del corpo e a sentire il dottor Williams ci vorrà ancora qualche giorno prima che si rimetta del tutto, ma fortunatamente ora può uscire di casa e riprendere in mano la sua vita di sempre.

Dato che oggi si celebra il funerale di Eva, ieri mattina abbiamo preso tutti un aereo e siamo tornati a New York.

Mi aggiusto il vestito nero e aiuto Sam a scendere dalla macchina, poi ci dirigiamo tutti insieme verso il cimitero, dove il prete sta attendendo davanti ad una lapide di marmo con il nome di Eva scritto in lettere d'oro sulla superficie.

Mi stupisco di quanta gente sia venuta al funerale e non posso fare a meno di chiedermi cosa abbia pensato, e cosa continui a pensare, realmente la gente di quella donna che ha fatto così soffrire i propri figli.

Prima di venire qui, ci siamo fermati difronte alla lapide di Trent. Quando ho rivisto il sorriso raggiante che sfoggiava nella foto posta sulla superficie di marmo, mi è venuta improvvisamente una fitta al cuore e mi sono tornati in mente tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme.

Quanto vorrei che fosse ancora qui noi. Sono assolutamente sicuro che sarebbe felice di vedere che io e la sua amata sorellina siamo finalmente felici insieme, ma sono certo che in qualche modo lo sappia.

Il prete inizia a parlare e a dire che tipo di donna fosse Eva, ma tutti noi in realtà sappiamo che quelle parole non potrebbero essere più false. È come se il prete stesse descrivendo una persona completamente diversa da quella che era in realtà.

Ma come può quell'uomo, separato da noi da una fossa aperta che non aspetta altro che accogliere la tomba di Eva, sapere che tipo di donna fosse davvero?

Stringo Sam a me il più possibile, ma ogni volta che la guardo mi accorgo che non versa nemmeno una lacrima.

Mai.

Mi volto alla mia sinistra e vedo che nemmeno Emily, venuta apposta da Seattle, versa una lacrima per quella che una volta era sua figlia.

Sono venuti anche Tyler e Carter al funerale.

Mi guardo intorno e in realtà vedo che nessuno dei presenti sta piangendo.

Qualcuno si limita ad annuire alle parole del prete, mentre altri si fanno il segno della croce quando quattro uomini iniziano a calare la bara nella fossa.

Dopo aver fatto le loro condoglianze a Thomas e Sam, tutti i presenti al funerale se ne vanno, mentre noi rimaniamo lì in piedi per un po', ad osservare la tomba di Eva.

L'espressione dura e severa che ha nella foto sulla lapide mi fa rivoltare lo stomaco, ma so anche che ora non potrà più farci del male. Saremo finalmente liberi di vivere il nostro amore.

Questa volta davvero e per sempre.

Stringo una mano intorno al fianco di Sam, mentre Thomas le dice «Stai bene, tesoro?».

Lei annuisce senza dire una parola e Tessa, accanto a noi, sussurra «Sei sicura?».

«Sam, puoi dirlo se non ti senti bene» la tranquillizza invece nonna Emily.

«Non vi preoccupate» esordisce Sam quando le do un bacio sulla testa. Alla fine non le hanno tagliato così tanti capelli come pensavamo e le stanno già ricrescendo, più biondi e luminosi che mai. «Sto bene, è solo che... una figlia non dovrebbe sentire la mancanza della madre quando questa muore?».

«Si» risponde Emily, afferrando al volo ciò che intende la nipote.

«Io non... non credo che... sentirò la sua mancanza» ammette lei alla fine, guardandoci uno alla volta.

Le do un altro bacio e le sussurro all'orecchio «Ricordati cosa ti ho detto, non sentirti in colpa per questo».

«Non mi sento in colpa» fa lei «Però, nonostante tutto quello che ci ha fatto, anche se sono sicura che a lei probabilmente non sarebbe importato nulla, credo che dovremmo perdonarla».

«Perdonarla?» ripeto io, sorpreso dalle sue parole.

Nonostante tutto riesce a trovare la forza di fare anche questo. Ho a fianco la ragazza più fantastica della terra.

«Si, anche se ci ha fatto delle cose orribili, ho deciso di perdonarla. Credo che staremo tutti meglio dopo averlo fatto».

«Sam ha ragione». Tessa le strofina amorevolmente una spalla, lanciando uno sguardo che non mi so spiegare a Thomas.

Emily annuisce, trovandosi d'accordo.

«Se la perdoni tu, e se ci tieni davvero, sono disposto a farlo anche io».

Sam appoggia la testa al mio petto, quindi mi volto difronte a me, verso la tomba di Eva e dico a nomi di tutti noi «Ti perdoniamo, Eva».

Il Nostro Fantastico Errore 3 - Per Sempre, Io e TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora