SAM
LA SERA DOPO.
14 FEBBRAIO, SAN VALENTINO.
Il fuoco scoppietta in un angolo del nostro salone, riscaldando l'ambiente di un calore confortevole.
Mi trovo in cucina a preparare la nostra cenetta romantica, mentre Kyle è seduto sul divano a sistemare gli ultimissimi capitoli del suo romanzo.
In questi giorni non si è mai staccato dal computer ed è esausto. Ha gli occhi pesanti e più volte mi ha detto di avere la testa che gli scoppia. Povero amore mio.
Ancora una volta mi chiedo come mai per noi le cose debbano sempre essere così complicate.
Metto la pasta in forno, mi asciugo le mani su un canovaccio che poi abbandono sul ripiano della cucina ed esco dalla stanza, raggiungendo il mio amore sul divano.
Mi siedo accanto a lui, gli passo una mano dietro il collo accarezzandogli piano i capelli. Lui mi lancia un'occhiatina di profilo e dice, con una mano davanti alla bocca, segno che è concentratissimo «Non mi distrarre, piccola, altrimenti non finisco più».
«Questa mattina ti sei lasciato distrarre volentieri» gli ricordo, sfiorando il suo orecchio con le labbra.
Lui sghignazza, ripensando sicuramente alla nostra focosa mattinata e al modo in cui ci siamo fatti gli auguri di San Valentino. Il primo San Valentino nella nuova casa.
Nell'aria avverto qualcosa di speciale. Ma credo che sia semplicemente la felicità che ci avvolge entrambi tra le sue braccia invisibili.
«Questa mattina non stavo lavorando. E poi... c'è sempre stanotte per altre distrazioni» ridacchia lui, facendomi un veloce occhiolino.
«Giusto» annuisco io, mordendomi il labbro.
Gli do un bacio sulla guancia, appoggiandomi poi con la testa a lui.
«Finalmente domani è il grande giorno» dico dopo un po'.
Lui muove leggermente la testa «Si, domani e poi sarà finita questa tortura».
«Hai pensato all'eventualità che Adam possa aver detto la verità?» gli chiedo. Lo conosco come le mie tasche, so che lo ha pensato e, in questo momento, ha bisogno di esternarlo.
«Si, ci ho pensato parecchio» mi dice infatti lui, spostando lo sguardo dallo schermo del computer a me.
«E a quale conclusione sei arrivato?». La mia mano lo accarezza piano, mostrandogli la mia vicinanza. È ovvio che, qualunque cosa succeda domani, io sarò dalla sua parte.
«Se lui avrà ragione gli chiederò scusa ovviamente, anche se non si merita niente. Ma te l'ho già detto Sam, io sono sicurissimo di quello che ho visto e detto».
I suoi occhi sono decisi, convinti di ciò che sta dicendo. Lo sono talmente tanto che comincio a vacillare anche io, forse non si tratta solo di coincidenze...
Faccio per ribattere ma, in quel momento, il mio telefono squilla.
Mi guardo intorno e lo vedo sopra il tavolo della sala, così mi alzo e vado a prenderlo.
Osservando lo schermo, mi rendo conto che il numero che mi sta chiamando non è segnato in rubrica, perciò mi viene spontaneo pensare che si tratti del negozio di fotografia.
Rispondo alla chiamata con un semplice «Si?», e il mio pensiero ottiene subito ragione.
«Buonasera signorina Lane, sono Stephan McLeod. La chiamo dal negozio di fotografia, si ricorda?» mi dice l'uomo.
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Il Nostro Fantastico Errore 3 - Per Sempre, Io e Te
Romance• Beautiful Mistakes #3 • Terzo e ultimo volume della storia di Sam e Kyle