CAPITOLO 35

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Varco la soglia del dormitorio maschile e mi fiondo verso le scale. Devo mettere in chiaro le cose con Adam una volta per tutte il prima possibile.

Quando sono finalmente nel piano in cui si trova la sua stanza, vedo Parker venirmi incontro. Appena mi vede sorride e dice «Ciao Sam, che ci fai qui?».

«Ciao, devo parlare urgentemente con Adam. È una cosa importante» ribatto alla svelta.

«Ah ok, però ti consiglio di aspettare qualche minuto prima di entrare, si è portato in camera una donna e stanno... litigando diciamo».

«Una donna?» gli chiedo, incrociando le braccia al petto.

«Già, non so chi sia, non l'ho mai vista. Ora scusami ma devo andare Sam, Liana mi sta aspettando».

Annuisco con la testa e lo lascio andare da quella che presumo sia la sua ragazza. «Ok, ci vediamo».

Lui mi saluta e scende le scale alle mie spalle, mentre io mi dirigo nella direzione opposta, verso la sua stanza.

Chissà chi è la donna che Adam ha portato in camera?

Non appena arrivo difronte alla porta della sua stanza, sento la sua voce urlare «Io non ci sto più, non voglio più prendere in giro nessuno».

Cerco di bussare, ma quando sento la voce della donna, il mio cuore perde un battito, come se si fosse fermato all'improvviso.

«Non puoi tirarti indietro proprio ora Adam, ci siamo quasi riusciti. Ricordati il nostro patto!».

Quella voce...

E' come se fossi caduta in un incubo, il peggior incubo della mia vita. Avrei una voglia matta di entrare quando riconosco che la voce della donna appartiene a mia madre.

Che diavolo ci fa mia madre con Adam?

Come fanno a conoscersi?

E di che patto stanno parlando?

Allora, quando mi è parso di vederla fuori dal negozio di abiti da sposa, non me lo sono soltanto sognato. Lei era lì davvero.

Mille domande mi affollano la testa in questo momento, così, approfittando del fatto che la porta è socchiusa, rinuncio all'idea di bussare e rimango ad ascoltare la loro discussione.

«Sam non si merita una cosa del genere Eva, non posso più continuare a prenderla in giro in questo modo. Il rimorso mi sta uccidendo!» urla Adam.

Ma di che sta parlando?

Sento il rumore dei tacchi di mia madre camminare per la stanza e, dal piccolo spiraglio della porta, la vedo posizionarsi difronte a lui con le braccia conserte.

«Mi sembra un po' tardi per avere questi scrupoli, non credi?».

«No, non è tardi. Sono ancora in tempo per rimediare. Sam e Kyle sono due brave persone e non meritano di soffrire in questo modo».

Vedo Adam sorpassare mia madre e venire verso la porta. Istintivamente mi ritraggo da essa, ma quando mia madre afferra Adam per un braccio e lo fa di nuovo voltare verso di lei, torno ad ascoltare.

«Dove credi di andare, ragazzino?» fa lei furiosa.

«Vado a raccontare tutta la verità a Sam. Non ci sto più a portare avanti questa messinscena, l'ho già fatta soffrire troppo e lo stesso vale per Kyle».

«Non azzardarti a dire una sola parola Adam, se io cado tu cadi con me, non dimenticarlo».

«Sono pronto a pagare per quello che ho fatto, non sono un vigliacco. Non so come ho fatto a crederti, a farmi manipolare da te».

Il Nostro Fantastico Errore 3 - Per Sempre, Io e TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora