CAPITOLO 47

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KYLE

E' mattina presto, Sam è stata tutta la notte in sala operatoria e non ho ancora ricevuto notizie.

Non so più cosa pensare.

Caroline, Brandon e Lexi non sono ancora usciti dalla stanza nella quale sono entrati ieri sera, quindi intuisco che stiano ancora dormendo.

Mio padre, Tessa e Thomas sono arrivati verso le cinque del mattino. Tessa e Thomas erano in lacrime dopo avergli raccontato tutto dall'inizio alla fine, compreso quello che ha fatto Eva.

Ora Thomas, essendo il marito di Eva, si trova nell'obitorio dell'ospedale per discutere con i medici riguardo a delle cose burocratiche che non ho ancora capito, credo su come far rientrare il corpo a New York. Tessa e mio padre invece sono andati a prendere qualcosa da mangiare.

Mi alzo dalla sedia dove sono seduto da ieri sera e vado verso la stanza dove si trovano Brandon, Lexi e Caroline.

Quando entro vedo che stanno ancora dormendo, come immaginavo, così colgo l'occasione per andare in bagno e farmi una doccia.

Quando esco, trovo Tessa e mio padre nella stanza. Tutti gli altri stanno facendo colazione, mentre Tessa viene verso di me e mi porge una maglietta. «Ecco, mettiti questa».

Ha gli occhi stanchi e velati di lacrime che però non hanno ancora iniziato a scendere.

Mi tolgo il camice che mi ha dato ieri il dottor Williams e mi infilo la maglietta. Anche se ho lo stomaco chiuso, vengo costretto a mangiare qualcosa, ma appena finisco torno in sala d'attesa e rimango ad attendere.

È così difficile e brutto non sapere.

Un'ora dopo vedo il dottor Williams uscire dalla sala operatoria. Mi tiro su e lui viene a sedersi accanto a me.

«Allora? Come è andata?» gli chiedo in preda all'ansia.

«Calma. L'intervento è andato bene, l'abbiamo trasferita in terapia intensiva. Tra due ore inizierà l'orario delle visite perciò potrai vederla. Dalla TAC non abbiamo riscontrato niente che non va, quindi posso pensare solo in meglio, cercheremo di svegliarla piano piano dall'anestesia e vediamo come va» mi spiega lui, con una mano sulla spalla.

Io tiro un sospiro di sollievo.

Sta bene!

La mia Sam sta bene!

«Nonostante questo però...» inizia a dire il dottore, che spegne subito il mio entusiasmo.

«Cosa? Ha appena detto che è andato tutto bene».

«Si, ma...». Il dottor Williams sospira. «E' una situazione molto delicata Kyle. Potrebbe ancora succedere qualsiasi cosa, ma per il momento la nostra priorità è far si che si risvegli quanto prima e che risponda correttamente a qualsiasi tipo di sollecitazione. Ogni stimolo, ogni ricordo, sono fondamentali per lei, e per noi».

Guardo attentamente il dottore e gli dico «Riuscirà a... riprendersi del tutto?».

Lui sospira di nuovo. «Non posso dirtelo con certezza, Kyle. Al momento la TAC è risultata positiva, il che significa che la sua attività cerebrale è normale. Questo però potrebbe non significare nulla, oppure potrebbe voler dire che si rimetterà nel giro di poco tempo e tornare quella di sempre. Ma finché non si sveglia, non lo sapremo con sicurezza».

Mi passo le mani sulla faccia.

Non riesco a respirare, così prendo la bottiglietta d'acqua sulla sedia accanto a me e ne bevo quasi la metà.

Il dottor Williams si alza e mi informa «La sua stanza è la numero sei. Mi raccomando aspetta che siano passate le due ore prima di andare da lei».

Annuisco e, alzandomi in piedi, lo abbraccio dicendogli «Grazie dottore».

Mi fa un sorriso e se ne va.

Lui è stato l'unico ad aiutarmi in questa situazione e ingannarlo così non mi piace ma, non appena svolta l'angolo del corridoio, mi dirigo dalla parte opposta e inizio a correre il più velocemente che posso, verso la terapia intensiva.

Quando arrivo, l'infermiera non mi dice niente questa volta, come se si aspettasse che sarei arrivato da un momento all'altro. Così ne approfitto e vado dritto verso la stanza di Sam.

Quando entro, tiro un sospiro di sollievo. Tutti quei tubi che la invadevano ieri notte sono spariti, ma è ancora attaccata al respiratore e ha una flebo nel polso.

Vado verso di lei e le bacio la fronte, poi mi metto sul lato destro del suo letto e mi sdraio accanto a lei.

Le prendo una mano, la stringo forte e chiudo gli occhi.

Per la prima volta dopo ore riesco a dormire.

Il Nostro Fantastico Errore 3 - Per Sempre, Io e TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora