Capitolo 3

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Oscar restava immobile davanti alla porta senza dire una parola, Rosali noto che Oscar ci stava mettendo più del solito a tornare cosi andò a controllare, trovo la donna pietrificata davanti alla porta cosi si avvicino per capirne il motivo e neanche lei poteva credere ai suoi occhi.  Chi aveva bussato alla porta era Georgette de Jarjayes la madre di Oscar, la ragazza era in preda a un ondata di emozioni e non sapeva se mantenere un atteggiamento di classe oppure abbracciarla e stringerla a se mentre piangeva. Oscar ancora sulla soglia riuscì solo a dire "madre", Georgette comprendeva lo stupore della figlia era passato diverso tempo dall'ultima volta che si erano viste e le ultime cose che aveva sentito su sua figlia non l'aveva certo rassicurata: il generale Jarjayes era rimasto adirato dalla lettera che Oscar glia aveva lasciato e per poco non distrusse il quadro di sua figlia che il pittore aveva messo corpo e anima per farlo e che giudicava il suo più grande capolavoro mentre per lei era l'immagine perfetta di come appariva sua figlia, poi venne a sapere che lei e i suoi uomini avevano disertato e che André era stato ucciso, avevano anche saputo che Oscar aveva partecipato alla battaglia per la conquista della Bastiglia dove era rimasta ferita gravemente. Da quel giorno si era messa a cercarla contro il volere del Generale Jarjayes che non aveva alcun interesse a sapere se sua figlia fosse viva o meno poiché la considerava una traditrice, ma alla fine venne a sapere che era ancora viva e che si trovava ancora a Parigi cosi una volta scoperto dove risiedeva con la scusa di dover andare a Parigi per alcune questioni era venuta a cercare sua figlia. Georgette noto che negli occhi della figlia lacrimavano e anche i suoi ma prima che potesse dire qualcosa con sua grande sorpresa Oscar l'abbraccio e lei ricambio l'abbraccio, nessuna delle due oso dire una parola anche se si sarebbero dovute raccontare tante cosa, ma i sentimenti che non riuscivano ad esprimere a parole erano tutti racchiusi in quel semplice gesto tra madre e figlia. Bernard era ancora al piano di sopra e non capiva perché Rosalie e Oscar ci mettessero cosi tanto quindi si affaccio alla finestra che dava sulla strada per vedere se riusciva a scorgere la persona che aveva bussato alla loro porta, ma tutto quello che riuscì a vedere era un cocchiere e una carrozza fermi davanti a casa loro, non vedendone lo stemma della casata sulla carrozza e la lunga assenza di Oscar dedusse che il generale La Fayette era venuto a parlarle. Decise di scendere per scambiare anche lui qualche parola con La Fayette ma lungo la strada incontro Rosalie, Bernard voleva scendere ma la donna lo fermo "Rosalie che succede? Perché mi fermi?" la giovane si accosto all'orecchio di Bernard per non farsi sentire "la madre di madamigella Oscar è venuta a trovarla e penso che per adesso vogliano stare un po' da sole e parlare." A quelle parole Bernard capi il vero motivo per cui Oscar ci metteva cosi tanto e non erano le questioni militari o politiche che lui pensava. Oscar fece entrare sua madre e rimasero al piano di sotto a parlare "ditemi madre come state?" Georgette si sedette difronte alla figlia sulla sedia che gli aveva dato "sto bene ma da quando la signora Grandier è venuta a mancare sento un grande ma soprattutto mi manchi molto figlia mia da quando ho saputo che hai disertato insieme ai tuoi soldati della guardia e che eri stata ferita durante l'assalto alla Bastiglia temevo di morire al solo pensiero di sapere che eri morta ma per fortuna Dio ha voluto che tu vivessi figlia mia. Purtroppo la stessa fortuna non ha avuto André ho saputo quello che gli è successo, è stato un duro colpo per tutti noi e purtroppo chi ha pagato il prezzo più alto è stata la signora Grandier." Al sentire il nome del suo amore Oscar abbasso la testa, sua madre preoccupata le chiese "Oscar bambina mia cosa ti turba?" la giovane allora sollevo la testa e guardo sua madre negli occhi "se solo fossi stata più rapida, se solo fossi stata più vicina ad André forse lui a quest'ora sarebbe ancora vivo. Chiunque mi stia vicino sembra che si faccia del male e la colpa è solo mia, non l'ho dissuaso dall'idea di diventare il Cavaliere Nero per acciuffare quello vero se lo avessi fatto lui non sarebbe diventato cieco e se non fosse diventato cieco non sarebbe morto. Mi chiedo cosa ho fatto di male in questa vita? Perché chi mi sta accanto deve soffrire? Ma la vera domanda che mi perseguita è se è colpa mia o no?" Georgette non aveva mai sentito sua figlia parlare cosi, cerco di consolarla "non è stata colpa tua Oscar hai fatto tutto quello che potevi." Ma quelle parole non la confortarono "tutto quello che potevo? Ti sbagli madre avrei dovuto fare molto di più. Mi sarei dovuta accorgere dei sentimenti che André provava per me invece di innamorarmi del Conte di Fersen avrei dovuto amare fin da subito André che mi è stato al fianco da tutta la vita e invece abbiamo avuto solo una notte per confessarci il nostro amore, ma avremmo potuto averne molte di più se non fossi stata cosi cieca." Georgette cerco ancora una volta di trovare le parole giuste per consolarla "Oscar nessuna donna prima di te si è ritrovata nella stessa situazione in cui ti sei ritrovata tu, eri stata costretta da tuo padre a comportarti come un uomo quando il tuo cuore desiderava provare le stesse emozioni che provano le donne, nessuna prima di te ha mai dovuto scegliere tra questi due mondi e so che nemmeno io che sono tua madre posso capire a pieno il grave dissidio che ti attanaglia, ma sappi che tu sei libera di scegliere quella che vuoi essere" Oscar riflette su quelle parole "forse hai ragione madre o forse no. Da quando ho imparato a camminare sono stata educata come un maschio ma sento che in fondo è stato un privilegio essere stata educata come un uomo, ho potuto ricoprire cariche alle quali nessuna donna avrebbe potuto accedervi e per questo non posso che esserne grata. Ma conoscendomi anche se fossi stata educata fin dall'infanzia come una donna sento che fin dall'inizio non sarebbe stata quella la mia strada, quando misi piede a Versailles per la prima volta già sentivo l'ipocrisia dei nobili tutti indossavano una maschera per nascondere le loro vere intenzioni, ogni intrigo di corte mostrava il vero volto della nobiltà non dimenticherò mai la Contessa du Barry, il Duca D'Orleans e la Contessa Gabriel de Polignac. Ognuno di loro era interessato solo al proprio interesse, se fossi stata una donna sarei stata costretta a vivere in mezzo a loro senza poter fare nulla per fermali o peggio ancora sarei diventata una di loro. Una ragazzina viziata intenta a farsi degli amici tra i nobili solo per il proprio tornaconto personale." Georgette sapeva benissimo che sua figlia non sarebbe mai stata cosi poiché conosceva benissimo il suo animo "non dire certe cosa figlia mia anche se non fossi stata educata come un uomo e non saresti diventata comandante delle guardie reali, sono sicura che non avresti mai permesso a quelle persone di fare del male a qualcuno soprattutto a Maria Antonietta" Oscar concordava in pieno con le parole di sua madre ma qualcosa ancora la turbava "hai ragione madre anche senza l'educazione maschile o il titolo di comandante delle guardie reali avrei fatto di tutto per proteggere sia te che la regina, ma adesso invece non riesco più a proteggere nessuno alcuni dei miei uomini e André sono morti perché non sono stata in grado di proteggerli, quando mi guardava allo specchio sapevo chi ero e chi sarei stata non per volere di mio padre ma perché era quello che volevo anche io e non tutti lo capivano. Ma quando si è trattato dell'amore ho vacillato tutto è andato in frantumi le mie convinzioni, le mie idee, tutto è finito in un abisso di dubbi e domande. Rivedo ogni scelta che ho fatto e come quelle scelte hanno avuto ripercussioni sulle persone che mi circondano, quanto ci vorrà prima che qualcun altro si faccia male, potreste essere Bernard o Rosalie o Alain o peggio ancora voi madre." Oscar si alzo dalla sedia e inizio a fissare il muro "forse ho sbagliato tutto, forse è tempo di appendere la divisa al chiodo di essere quello che avrei sempre dovuto essere ovvero una donna se questa scelta impedirà a chi amo di pagare per i miei errori allora lo faro. Basta essere ciocche voglio io è tempo che diventi ciocche sarei dovuta essere per natura." la donna batte il pugno contro la parete talmente forte da arrossare le nocche, Georgette aveva ascoltato con attenzione ogni parola di sua figlia e finalmente sentiva di aver trovato le parole giuste la fece voltare in modo che potesse guardarla negli occhi "Oscar figlia mia devi smetterla di tormentati cosi, ciocche hai fatto fino ad ora è stato qualcosa di straordinario, hai mostrato forza, coraggio e senso del dovere. Sono virtù molto nobili che pochi possiedono. Ma sappi che rinunciare a te stessa e a ciocche vuoi essere non ti ridarà ciocche hai perso ne impedirà alle persone che ami di soffrire anzi potrebbero soffrire ancora di più. Hai sempre aiutato chi aveva bisogno di te, hai fatto di tutto per proteggerli e non ti sei tirata mai indietro nemmeno contro il re Luigi XV che voleva condannare a morte André per quello che era successo a Maria Antonietta. Se tu non fossi stata te stessa allora André sarebbe morto. Oscar sono sempre stata orgogliosa di te e non lo dico solo come madre ma anche come donna hai dimostrato a tutti che quando una persona ci mette tutta se stessa indipendentemente dall'essere uomo o donna non c'è niente che non possa fare ne carica che non possa ricoprire, hai ispirato tutte le persone che ti circondavano a fare del loro meglio e chi ti vuole bene ti ammira. Hai una fiamma dentro di te che illumina le virtù e le menti delle persone, se vuoi rinunciare all'uniforme fa pure anzi io ero contraria come la signora Grandier che tu rischiassi la vita, pero promettimi soltanto che rimarrai fedele a te stessa e non lascerai che niente e nessuno ti spezzi o ti obblighi ad essere ciocche non sei o non vuoi essere. Almeno questo promettimelo." Oscar ascoltava le parole di sua madre che le diedero conforto e le fecero capire finalmente cosa voleva davvero fare e ciocche voleva davvero essere, Georgette stava per andarsene ma Oscar la fermo "madre ditemi come è la situazione a Versailles?" la donna dava le spalle alla figlia diretta verso l'uscita "purtroppo non bene, i nobili stanno iniziando ad abbandonare la famiglia reale, la regina Maria Antonietta è sempre preoccupata non solo per il fatto che la corona sta perdendo potere ma anche per il fatto che inizia a vedere i suoi cosi detti amici e alleati per quello che sono veramente, presto si ritroverà sola senza qualcuno che le voglia veramente bene a differenza della famiglia. Oscar so bene che una volta tu e la regina vi siete dette addio e sappi che nemmeno io ero favorevole della decisione di usare l'esercito contro il popolo di Parigi al contrario di tuo padre, non ti chiedo di ritornare nella guardia reale ne di accettare quello che la regina ha fatto, ti chiedo solo che quando sarà il momenti ti prego restale accanto sei l'unica vera amica che abbia mai avuto e so che in fondo anche a te è dispiaciuto lasciarla da sola, potrebbe avere ancora bisogno di te e ti prego cerca di guidarla e di dargli buoni consigli poiché non è ancora troppo tardi per evitare il peggio." Oscar abbasso la testa a quella richiesta "madre vi diro le stesse parole che rivolsi alla Regina ho abbandonato da diverso tempo la Guardia Reale" Georgette prese quella risposta come un no e stava per andarsene ma poi Oscar riprese a parlare "tuttavia se mai un giorno la mia strada e quella di Maria Antonietta si rincontrassero faro tutto quello che è in mio potere per guidarla se mai lei accetterà il mio aiuto, non posso dimenticare il fatto che la famiglia reale abbia messo l'esercito contro il popolo e di certo la mia amicizia con lei non sarà più come prima. Ma se è come dite voi madre che la Regina si trova in queste difficolta allora non l'abbandonerò, La Fayette vorrebbe creare una monarchia costituzionale e io sono convinta che se questa forma di governo venisse applicata sia il popolo che la famiglia reale vinceranno e in Francia potrà tornare la pace." Georgette fu felice di sentire quelle parole cosi saluto la figlia e sali in carrozza per tornare a Versailles. Quella sera Oscar andò a dormire con il cuore un po' più leggero e comincio a sognare, si ritrovava come al solito in mezzo a un bosco fitto e coperto di neve, le sue gambe affondavano in mezzo a tutta quella neve e i suoi movimenti erano lenti e pesanti, da lontano vide una figura ma stavolta non era  il principino Luigi ne la Regina Maria Antonietta, era una donna dai capelli biondi raccolti e indossava un bellissimo abito bianco con i bordi azzurri. Anche se Oscar la vide solo di spalle quella donna gli sembrava cosi familiare, inizio a seguirla ma al contrario di lei che affondava ad ogni passo la donna sembrava fluttuare sulla neve e camminava con grazia ed eleganza. Oscar credeva di trovarsi al cospetto della famosa regina delle nevi ma quando a fatica la raggiunse le afferro la mano per trattenerla "perdonatemi madamigella ma potrei sapere come vi chiamate?" La donna si volto verso di lei e Oscar non poteva credere ai suoi occhi quella donna era lei e indossava lo stesso abito con il quale aveva ballato insieme ad Hans Axel Conte di Fersen, Oscar la lascio e fece qualche passo indietro visibilmente spaventata "ma voi chi siete?" la donna sorrise e apri il suo ventaglio "io sono Oscar Francois De Jarjayes." Lei non poteva credere a ciocche aveva appena sentito "impossibile io sono Oscar Francois De Jarjayes! Chi siete voi impostora come osate prendervi gioco di me e usare il mio nome? Chi vi manda e quale è il vostro scopo?" A quelle parole la donna rise "dovrei essere io a rivolgervi queste domande, come può un uomo affermare di essere Oscar Francois De Jarjayes? Mio padre non ha mai avuto figli maschi e di certo voi non potete essere un mio parente." Oscar sentiva che quella donna si stava prendendo gioco di lei "io non sono un uomo sono una donna e voglio che sappiate che ho servito nella guardia reale e nei soldati della guardia e in entrambi ero stata comandante, a Versailles e a Parigi mi riconoscono tutti per ciò fate cadere la maschera impostora" ma la donna continuava a ridere "tu osi rivolgerti a me in questo modo" Oscar sorrise per schernirla "non vedo in che altro modo debba rivolgermi a una ladra d'identità" ma la donna continuava a sorridere e ad Oscar dava sempre più fastidio la cosa fino a che non capi finalmente cosa stava succedendo "ora ho capito tu sei solo il mio riflesso!" L'Altra Oscar rise ancora più forte ma non era una risata di divertimento ma una di quelle che faceva accapponare la pelle "io un riflesso mia cara dovreste capire che il riflesso non sono io ma voi." Oscar non capi all'inizio ma poi si accorse di essere finita all'interno di uno specchio eppure lei non si era accorta di niente, comincio a battere sul vetro nel tentativo di uscire mentre l'altra Oscar al di là dello specchio si avvicinava a lei, quando le fu abbastanza vicino tocco lo specchio con il ventaglio e una serie di crepe iniziarono a formarsi sul vetro, Oscar ancora intrappolata fu colta dal panico e picchiava sempre più forte sul vetro, ogni volta che una crepa si espandeva sentiva per tutto il corpo un dolore atroce come se ogni fibra del suo corpo stesse per frantumarsi, continuava a picchiare sul vetro ma fu tutto inutile, intanto le crepe diventavano sempre più numerose mentre la donna dall'altro lato rimaneva impassibile e fece un piccolo sorriso mentre Oscar gridava dal dolore e dalla paura prima di finire in mille pezzi. Quando si risveglio capi che era stato solo un altro incubo, si alzo e andò alla finestra per vedere che ore fossero e si accorse che era già mattina, la cosa buona di questi sogni era che per lo meno non gli facevano passare le notti in bianco ma dall'altra sentiva come se ogni suo sogno fosse una sorta di messaggio, Oscar era credente ma non era dicerto superstiziosa per lei i sogni premonitori non significavano nulla ma ultimamente le sembrava di non capire più cosa fosse reale e cosa no, si chiedeva se in realtà era morta durante l'assalto alla Bastiglia e che quello che stava vivendo era in realtà soltanto un illusione. Ma Oscar si diede della stupida al solo pensarlo ma se allora non era un illusione cosa volevano dire quegli strani sogni e come mai ognuno di loro finiva in maniera tragica di solito iniziavano felici con lei e André intenti a godersi una bella giornata a cavallo o in altre attività che i due erano soliti fare insieme ma appena lei vedeva il principino Luigi tutto cambiava e si ritrovava a rincorrerlo per un bosco fino a che non lo trova abbracciato a Maria Antonietta ed entrambi bruciano avvolti dalle fiamme. Ma quella era la prima volta che il suo sogno la proiettava direttamente nel bosco ed era anche la prima volta che vedeva se stessa vestita da donna per giunta con lo stesso abito con il quale aveva ballato insieme ad Hans Axel, non sapeva spiegarsi perché proprio ora avesse fatto un sogno simile forse era legato alla chiacchierata che lei e sua madre avevano avuto ieri pomeriggio o forse era soltanto il suo dilemma se riprendere la vita militare oppure abbandonare l'uniforme e rifarsi una nuova vita. Ma Oscar era certa di una cosa quei sogni avevano un significato qualcosa di terribile stava per accadere forse la rivoluzione Francese sarebbe degenerata in qualcosa che nemmeno lei avrebbe potuto prevedere o immaginare e in mezzo all'occhio del ciclone c'era Maria Antonietta e suo figlio Luigi Carlo di Borbone, Oscar dovrà prendere delle scelte che la segneranno per tutta la vita e quel momento era molto vicino.          

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora