Capitolo 5

43 0 0
                                        


Passo diverso tempo da quando Oscar si era ripresa dal coma e aveva iniziato a condurre uno stile di vita semplice di una appartenente al terzo stato, i suoi rapporti con la signora Nicole erano molto migliorati rispetto a primi tempi tanto da guadagnarsi il suo rispetto e la sua ammirazione, ma benché Oscar fosse grata a Rosalie per avergli dato l'occasione di conoscere una vita fuori dalle armi e dalla classe nobiliare dove ogni giorno il lavoro ripaga le fatiche fisiche e mentali che la brava gente deve affrontare per portare a tavola il pane. Tuttavia nel profondo del suo animo Oscar bramava di tornare alla vita militare e di riprendere il comando dei suoi uomini inoltre aveva capito che il suo sostegno politico a La Fayette nel progetto di una Monarchia Costituzionale avrebbe potuto garantire una pace duratura sia in Francia che in Europa. Era la mattina del 25 Settembre 1789 quando il medico venne a fare visita a madamigella Oscar, nella stanza oltre a lui e alla paziente c'era anche Rosalie, il dottore fece spogliare la donna e le tolse le bende, voleva vedere di persona se Oscar dava segni di miglioramento "molto bene madamigella Oscar vedo che avete seguito il mio consiglio di riposarvi" Oscar rise "per quello dovrebbe ringraziare Rosalie se non fosse stato per lei a quest'ora mi starebbe visitando in ospedale e probabilmente mi starei subendo una bella ramanzina da parte sua" Rosalie e il dottore risero a quelle parole e quest'ultimo gli rispose "conoscendovi probabilmente avete ragione. Ditemi ultimamente avete avuto qualche problema di salute?" Oscar rimaneva seduta con aria seria "no dottore non ho più avuto dolori al petto ne affaticamento o colpi di tosse se è questo che volete dire." il dottore dopo averla visitata disse che non era necessario sostituire le bende perché era completamente guarita, Oscar allora si alzo in piedi e chiese "se è come dite voi dottore allora posso tornare a riprendere il servizio militare?" Il dottore tiro fuori dalla sua giacca una lettera e la diede a Oscar, sulla busta c'era scritto da La Fayette "madamigella Oscar tempo fa ho ricevuto la visita del Generale La Fayette e quando venne a sapere che ero io che seguivo la vostra guarigione mi ha affidato questa lettera, mi ha detto di consegnarvela solo quando sareste stata in grado di tornare in servizio. Se nel caso gli avessi comunicato che la vostra debolezza fisica dovuta alle ferite subite durante l'assalto alla Bastiglia sarebbe stata permanente e che per tanto non avreste mai più potuto riprendere a svolgere il servizio militare La Fayette mi ordino in questo caso di bruciare la lettera e di condurvi da lui. Il generale vi avrebbe fatto una cerimonia per il vostro congedo con onore e vi avrebbe premiato con una medaglia al vostro valore per la presa della Bastiglia. Ma visto che siete in grado di tornare in servizio cosa che vi confesso aspettavo con ansia non credo ci sia bisogno di bruciarla. Vi auguro il meglio a voi, ai vostri uomini e a La Fayette." Quando il dottore se ne andò Oscar apri la busta sulla lettera c'era scritto: comandante della Guardia Oscar Fracois de Jarjayes se riceverete questa lettera allora vuol dire che siete pronta per riprendere servizio nella Guardia Nazionale Francese, ho già fatto preparare un plotone di uomini presi sia dal suo vecchio plotone sia delle reclute provenienti direttamente dalla Guardia Nazionale che al momento sono sotto il comando del vostro sostituto Alain de Soissons. Tuttavia anche se gli uomini della Guardia Nazionale sono molto più disciplinati rispetto ai suoi uomini alcuni di loro non sono del tutto convinti di lasciare che sia una donna a guidarli, di solito avrei preso io dei provvedimenti ma da quanto mi ha raccontato Alain mi ha rassicurato che sarete capace di guadagnarvi il loro rispetto. La prego di passare domani ai miei uffici in modo cosi da farla reintegrare a pieno titolo. Cordiali saluti Gilbert du Motier marchese di La Fayette. Anche Rosali lesse la lettera e si congratulo con Oscar "questa è una splendida notizia, potete finalmente tornare a praticare il servizio militare." Ma notando il silenzio di Oscar la ragazza temeva di averla in qualche modo offesa "perdonatemi Oscar non volevo certo cacciarvi fuori di casa anzi se vi serve una dimora dove tornare la mia porta è sempre aperta per voi." Oscar guardo negli occhi Rosalie "non preoccuparti Rosalie e perdonami se hai frainteso il mio silenzio, stavo solo riflettendo sugli ultimi avvenimenti e volevo ringraziarti di tutto senza di te e Bernard sarei sicuramente morta ho un grosso debito verso di voi." Le poso una mano sulla spalla, Rosalie si sentiva lusingata da quelle parole "non ci dovete niente Oscar anzi aspettavo con ansia il giorno in cui avrei potuto ripagare il debito che avevo nei vostri confronti, so di avervi soccorso una volta quella terribile sera in cui vi hanno aggredita e siete svenuta sulla soglia di casa della mia vicina, quella volta vi aiutammo ma sentivo che potevo fare di più per ripagare la vostra generosità. Io non sono un soldato e anche se mi avete addestrata nell'arte della spada non sarò mai alla vostra altezza però sappiate una cosa che vi sarò sempre leale e non tradirò mai la vostra amicizia." Disse queste parole con il capo abbassato, Oscar apprezzo le sue parole "grazie Rosalie per queste belle parole e per la tua sincera amicizia, ma non mi dovevi proprio niente ho fatto solo il mio dovere." Rosalie la guardava dritta negli occhi "non è vero  voi siete andata oltre il vostro dovere anzi avete fatto cose che nessun altro avrebbe fatto: quando venni a casa vostra la prima volta cercai di assassinare vostra madre perché pensavo che fosse l'assassina della mia madre adottiva, in quel occasione avreste potuto uccidermi oppure sbattermi in prigione e invece mi avete accolta nella vostra casa, mi avete trattata come una di famiglia e mi avete insegnato tutto ciocche so. per non parlare di Bernard quando lo avete scoperto che lui era il cavaliere nero e lo avete catturato avreste potuto consegnarlo alla giustizia senza prestare ascolto alle sue parole e alle sue motivazioni che lo hanno spinto a diventare il cavaliere nero. Ma voi lo avete mandato qui, lo avete affidato alla mia protezione e voi avete rinunciato alla gloria di aver catturato il cavaliere nero, avete compreso le sue intenzioni e ciocche lo guidava, senza di voi non lo avrei mai conosciuto e probabilmente non sarebbe mai diventato l'uomo della mia vita. Le cose che avete fatto vanno oltre il semplice dovere, sa molte donne possono solo sperare o sognare di diventare come voi e io sono una di queste, spero un giorno di riuscire a brillare come fate voi madamigella Oscar." La donna non rispose e continuava a guardare Rosalie con stupore, era abituata ai complimenti ma non ne aveva mai ricevuti di cosi profondi e sinceri, si allontano da lei e si diresse verso la porta della stanza, fece per uscire ma si fermo sulla soglia e si volto verso la ragazza con il sorriso sulle labbra "fare tardi a lavoro e oggi è il mio ultimo giorno, che ne dici se andiamo a riferirlo alla signora Nicole?" A Rosalie non serviva un discorso di gratitudine da parte di Oscar le bastava guardare il suo sorriso per capire che le era grata per tutto e che sperava di vedere il giorno in cui lei avrebbe potuto brillare e dimostrare quanto valeva. Le due donne uscirono di casa e raggiunsero la bottega, quando Nicole venne a sapere della completa guarigione di Oscar e del fatto che domani avrebbe lasciato il lavoro "peggio per te signorina." Non lo avrebbe mai detto ma gli sarebbe mancata Oscar non solo per compilare il libro mastro ma anche perché la vedeva come un amica. Oscar dato che non aveva più problemi di salute quel giorno aiuto Luis a scaricare la merce, doveva ammettere di aver giudicato male Oscar era più veloce di lui a trasportare la merce nel magazzino e non era affatto uno scansa fatiche anzi un assistente cosi avrebbe fatto comodo anche a lui ma purtroppo venne a sapere da Nicole che da domani Oscar avrebbe ripreso il servizio militare e che sarebbe toccato di nuovo a lui o a Rosalie compilare il libro mastro, Luis sapeva leggere e scrivere ma non era una cosa che faceva volentieri dato che aveva una pessima calligrafia e spesso non riusciva a tenere correttamente la piuma. La giornata prosegui senza incidenti e alla fine giunse il momento di chiudere la bottega, prima di andarsene Oscar decise di parlare con Nicole "voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me e vogli anche dirvi che vi trovero qualcuno in grado di sostituirmi" la signora cercava di rimanere burbera come sempre "non c'è bisogno che mi ringraziate solo per aver trovato un passatempo e non vi preoccupate per il libro mastro lo continueranno a compilare Luis o Rosalie, anche se mi mancherà avere qualcuno con una calligrafia decente, Rosalie sarà anche dieci passi avanti rispetto a Luis e a me ma devo dire che la vostra calligrafia è una vera opera d'arte." Oscar accetto i complimenti e insieme a Rosalie si diresse verso casa. La mattina dopo come scritto nella lettera Oscar si presentò nell'ufficio di La Fayette e gli rivolse il saluto militare "buon giorno a voi generale La Fayette" il generale ricambio il saluto "buon giorno anche a voi comandante Oscar è pronta per ritornare in servizio?" la donna annui e il generale si offri di accompagnarla alla piazza dove si erano radunati i soldati. Quando giunsero sul posto a prima vista Oscar conto 50 uomini e a capo di questi in divisa da ufficiale c'era Alain che grido "attenti!" e tutti gli uomini dietro di lui obbedirono al suo comando, La Fayette li osservava con sguardo severo dal primo all'ultimo e comincio a parlare "uomini da adesso in poi prenderete ordini dal comandante Oscar Francois de Jarjayes, anche se è una donna lei ha prestato servizio nella Guardia Reale e poi come Capitano delle Guardie, ha condotto con coraggio l'assalto alla Bastiglia nella quale ha dimostrato il suo valore e quello dei suoi uomini e nella quale per poco non trovava la morte." Si fermo di fronte ad Alain "Alain de Soissons come sostituto del comandante Oscar ti sei rivelato all'altezza di ogni aspettativa e per le tue doti di comandante sarei anche disposto a darti il comando di un altro plotone e a promuovervi al grado di capitano e vi chiedo di rispondermi con sincerità alla mia proposta." Alain restava sempre sull'attenti con lo sguardo dritto e a pieni polmoni in modo che tutti potessero sentirlo rispose "signore la ringrazio per aver riconosciuto il mio valore e per la vostra generosa offerta, ma vorrei rifiutare la promozione signore. Il mio animo è con questi uomini che sono diventati la mia famiglia, se li ho guidati come sostituto comandante è perché sanno che sono uno di loro un semplice soldato ligio al mio dovere e alla causa della rivoluzione e in oltre la mia lealtà va al comandante Oscar Francois de Jarjayes lei è l'unica comandante che seguire ovunque anche all'inferno se desse l'ordine. Se devo morire non voglio avere il peso dei miei compagni sulla coscienza poiché come capitano non sarei in grado di sopportare un tale fardello ma voglio morire al loro fianco dopo aver combattuto fino all'ultimo signore!" L'animo di Oscar non poteva rimanere impassibile di fronte a quelle parole e nemmeno quello di La Fayette che continuava a guardare il giovane negli occhi "questo ti fa onore Alain de Soissons, saresti stato un grande capitano ma rispetto la tua decisione per tanto riprenderai il tuo vecchio grado e rimarrai sotto il comando del comandante Oscar Francois de Jarjayes." Alain ringrazio il generale poi quest'ultimo monto e cavallo e diede i suoi ordini ad Oscar "comandante lei e i suoi uomini avete per oggi il compito di pattugliare le strade di Parigi, la situazione non è delle migliori e molti briganti con la scusa di portare avanti la causa della rivoluzione aggrediscono chiunque gli capiti a tiro, dobbiamo dimostrare che la rivoluzione è guidata da uomini saggi intenti a creare un nuovo ordine moderato e civile dove anche il terzo stato possa avere la sua voce per ciò non tollereremo che a Parigi ci siano dei criminali che usano gli ideali della rivoluzione come scusa per opprimere i deboli e gli indifesi. Tutto chiaro comandante!?" Oscar si mise sull'attenti e fece il saluto militare "si signore!" Poi si rivolse ai suoi uomini "avete sentito gli ordini del generale dimostriamo ai cittadini di Parigi che la Guardia Nazionale è qui per proteggerli, forza uomini iniziamo la pattuglia." Tutti gli uomini scattarono verso i loro cavalli e seguirono il loro comandante in città. Il primo giorno come comandante della Guardia Nazionale per Oscar si era rivelato molto redditizio in una giornata aveva: arrestato tre bande tra le quali c'era anche quella che alcuni mesi fa aveva fatto irruzione nella bottega della signora Nicole e fermato in maniera pacifica una sommossa popolare. Adesso Oscar era nel suo ufficio a scrivere il suo rapporto e a firmare alcune carte quando un soldato entro e gli disse che La Fayette voleva parlargli, la comandante lo fece entrare e gli rivolse il saluto "vi faccio i miei complimenti comandante Oscar è il vostro primo giorno di servizio e già avete ottenuto degli ottimi risultati." Oscar accetto i complimenti del generale ma non resto in silenzio "con tutto il rispetto generale apprezzo che riponiate grande fiducia in me e nei miei uomini ma penso sia ancora troppo presto per farmi questi complimenti, anche se ho arrestato qualche criminale e fermato senza ricorrere alle armi una sommossa la situazione a Parigi non è delle migliori, anche una piccola scintilla può divampare in un incendio di questi tempi è vero che la Guardia Nazionale è utile al mantenimento della sicurezza ma vedere uomini in divisa armati di questi tempi non è quello che serve per rassicurare i cittadini. Penso che saranno i risultati e le scelte dell'assemblea a riportare la pace e l'ordine a Parigi non certo le armi o i soldati." La Fayette guardava fuori dalla finestra sospiro "avete ragione comandante anche in questo momento a Versailles ci sono rappresentanti del popolo che stanno discutendo con il re delle abolizione dei privilegi della Nobiltà e del Clero, tuttavia la famiglia reale non è ben disposta ad accettare tutti i provvedimenti e sembra che anche buona parte dei nobili schierati con il terzo stato stia cercando di ricorrere ad alcuni ripari anche se non lo danno a vedere sotto sotto anche loro non vogliono perdere i loro privilegi, ma sanno anche che se non appoggiano a pieno le richieste del terzo stato verranno marchiati come traditori. L'unico modo per porre fine a questo caos è operare le scelte giuste senza pensare al proprio tornaconto personale solo allora la rivoluzione Francese potrà dirsi completa." La Fayette si diresse verso la porta ma prima di andarsene fece una richiesta ad Oscar "sapete comandante, uno di questi giorni dovreste venire a prendere parte a una delle nostre assemblee, so che non siete un'esperta in politica ma vedete la realtà dei fatti e non avete paura di dirla, penso che una persona come lei abbia il diritto e il dovere di dire la propria davanti all'assemblea, lei a differenza di molti diplomatici non ha secondi fini e non si nasconde dietro una maschera." Detto questo il generale si congedo e Oscar torno a suoi doveri. Nel frattempo nelle camerati i soldati stavano giocando a carte o a parlare tra di loro "certo che il mondo è pieno di pazzi" disse uno mentre l'altro giocava la sua mano "già chi se lo aspettava che un giorno una donna sarebbe diventata comandante e che noi saremmo stati sotto il suo comando. Ehi Alain allora tu e i tuoi amici non scherzavate quando dicevate che una donna era il vostro comandante." Alain era sdraiato sul suo letto e aveva sentito tutto "certo che non scherzavo" il terzo soldato che stava giocando vedendo che non aveva carte buone passo la mano "certo che sei stato proprio un idiota Alain, come si può rifiutare la promozione a comandante, molti darebbero un occhio per averla in oltre l'aumento della paga non sarebbe stato male. Sbaglio o tu e i tuoi amici vi lamentavate sempre delle vostre page da fame? Era la tua grande occasione è l'hai bruciata, ci vuoi spiegare il motivo?" Alain in un primo momento rise per poi mettersi seduto sul bordo del letto "dico hai il cerume nelle orecchie? Hai sentito il mio discorso è stato più che sufficiente per spiegare le mie ragioni e poi odio portare la divisa con i bottoni abbottonati fino al collo preferisco tenerli sbottonati, in oltre non mi piace compilare scartoffie o scrivere rapporti. Un giorno quando la situazione si sarà calmata qui a Parigi diro addio all'uniforme e mi trasferirò in campagna ho sempre desiderato fare il contadino, il sole, la terra, l'aria fresca di mattina e i pomeriggi a oziare all'ombra di un albero." I suoi compagni risero al suo discorso "Alain tu sei davvero matto da legare, almeno sapremmo a chi andare a rubare le pannocchie quando avremo fame." Alain in risposta sorrise "non ci provate a rubarmele anche se non avrò un fucile come arma ho sempre un ottima mira e posso colpirvi a un miglio di distanza." Uno dei soldati stava attaccando un bersaglio sulla porta d'ingresso della camerata e si stava mettendo in posizione per lanciare i coltelli, quando Alain lo vide con in mano un coltello pronto ad essere lanciato gli afferrò il polso "che cosa stai facendo?" Il giovane lo guardo di traverso "non è ovvio sto facendo un po' di tiro al bersaglio" Alain gli tolse il coltello dalla mano "ma sei impazzito se qualcuno apre quella porta rischi di ucciderlo e tieni a mente che potrebbe essere o il nostro comandante o un nostro commilitone. Per ciò adesso staccalo subito!" Dal tono di Alain il soldato capi subito che non avrebbe accettato scuse e fece come gli era stato chiesto, la camerata era piombata nel silenzio a causa della reazione di Alain ma dopo un po' i soldati ritornarono giocare a carte o a parlare tra di loro, uno dei vecchi commilitoni di Alain il quale era insieme a lui nei Soldati della Guardia gli si avvicino "sei cambiato amico mio" il ragazzo confuso si volto verso di lui "che intendi dire?" Il soldato sorrise a quella domanda "prima non avresti fatto questa scenata per il lancio del coltello ne avresti fatto discorsi simili o accettato di sostituirti a un comandante, prima eravamo soltanto dei disperati che cercavano di guadagnarsi il pane onestamente o vendendo le uniformi o i fucili solo per dare del denaro alle nostre famiglie. Ma tu non lo fai più per questo anzi tu vai oltre i tuoi semplici interessi personali o familiari, dimmi perché lo fai?" Alain stette un attimo in silenzio poi con il sorriso sulle labbra decise di rispondere "hai ragione in passato non avrei nemmeno pensato di fare quello che ho fatto, sai credo che Oscar abbia avuto un qualche effetto positivo su di noi, è vero prima eravamo soltanto dei disperati che cercavano di guadagnarsi in maniera onesta per quanto possibile il pane per le famiglie, quando lo dissi al nostro comandante la notte in cui l'accusai di aver venduto Gerard al tribunale militare lei si è fatta in quattro per salvarlo dal plotone di esecuzione, lo stesso vale per quella volta che eravamo stati accusati di essere dei disertori. Avrebbe potuto fregarsene e invece ci ha ascoltati e ha compreso le nostre motivazioni. Tu sai che mia madre e mia sorella sono morte e che per tanto non ho più una famiglia per la quale lottare, all'inizio ero tentato di lasciare l'esercito ma poi ero curioso di sapere dove ci avrebbe condotti il nostro comandante e devo dire che non ci ha affatto delusi, abbiamo lottato al fianco del popolo e ora lo stiamo proteggendo. Penso che sia questo il mio nuovo scopo, restare nell'esercito per vedere come si concluderà questa rivoluzione. Per quanto riguarda il fatto di aver accettato di sostituire il comandante Oscar durante il suo congedo penso sia perché ero indebito con lei ci ha salvato la vita più di una volta, ci ha fatto capire il vero valore di un soldato e ci ha guidato il popolo nell'assalto alla Bastiglia. Il minimo che potevo fare era sostituirla temporaneamente e poi conoscendovi io ero l'unico oltre ad Oscar in grado di tenervi in riga se ci avessero affidato un altro comandante allora avremmo fatto soltanto casini." Il compagno se la rise al suo discorso ma alla fine gli diede una pacca sulla spalla e gli disse che aveva ragione, poi lo invito per una partita a carte dicendogli che se avrebbe vinto alla prima mano il giorno di paga gli avrebbe offerto da bere. Una carrozza attraverso l'ingresso della caserma fermandosi proprio sulla piazza, la guardia che era all'ingresso si avvicino e chiese al cocchiere chi era il passeggero "signore la donna nella mia carrozza è madame Georgette de Jarjayes ed è qui per vedere il comandante Oscar Francois de Jarjayes." Il soldato allora si diresse all'ufficio del comandante pe riferirgli della visita, Oscar sentendo il nome di sua madre acconsenti a incontrarla. Quando le due donne si ritrovarono faccia a faccia provarono una grande gioia nel rivedersi "Oscar sono cosi felice di rivederti" la giovane sorrise "anche io sono felice di rivedervi madre, ditemi cosa vi porta qui? Ci sono stati problemi a casa oppure a Versailles?" La donna rise a quelle domande "non ho bisogno di motivi cosi urgenti per farti una visita di cortesia, volevo solo vedere come stavi e se le cose andavano bene, allora come è stato il tuo primo giorno di reintegro?" Oscar fece sedere sua madre e poi gli rispose "meglio di quanto mi aspettassi, tuttavia penso che gran parte del merito sia del generale la Fayette e del mio secondo in comando Alain de Soissons se le nuove leve della Guardia Nazionale sono state cosi disciplinate sotto il mio comando. Il generale La Fayette è una persona gentile ma avvolte ho l'impressione che lo faccia solo per fini politici, è convinto che il mio sostegno alla Monarchia Costituzionale sia in qualche modo essenziale per la riuscita del suo progetto politico." Georgette sapeva bene come ci si sentiva nell'essere al centro di una faida soprattutto di natura politica e cerco in qualche modo di consolare la figlia "ti capisco figlia mia non passava un giorno a Versailles senza un intrigo di corte o che qualcuno tirava in ballo gli interessi politici e per questo cercava di diventare il favorito di Versailles o di farsi qualche amico solo per i propri tornaconti. Ma il generale La Fayette è diverso, lui ha una mentalità a aperta e a differenza di tuo padre riconosce che l'Antico Regime è ormai senza speranza, tuttavia lui non vuole che la rivoluzione macchi di sangue la Francia e faccia scoppiare la guerra in Europa. Sa bene che il popolo vuole il cambiamento ma sa anche che un cambiamento troppo radicale potrebbe spaventare gli altri regni d'Europa soprattutto l'Austria, ecco perché vuole una Monarchia Costituzionale dato che è un modello politico adottato dagli Inglesi da secoli e che se venisse istaurato anche in Francia la rivoluzione si concluderà senza più spargimenti di sangue. Non ti obbligherò a sostenere La Fayette ne a interessarti alla politica ma ormai presto o tardi ne saremo tutti coinvolti." Le parole di Georgette offrirono ad Oscar un quadro più completo della situazione "avete ragione madre nessuno di noi potrà evitare questa tempesta." Poi si volto verso sua madre "devo chiedervi una cosa come vanno le cose a Versailles? So che il re è restio ad accettare alcuni decreti che porterebbero all'annullamento dei diritti feudali, vi prego madre ditemi che si trattano solo di voci infondate!" Georgette abbasso il capo "purtroppo figlia mia è tutto vero, ma non penso che sia tutta colpa del re Luigi XVI penso che sia stato plagiato dalla regina Maria Antonietta." Nel sentire che anche la regina poteva essere la responsabile del fatto che il re non firmasse i decreti richiesti fu uno shock per Oscar "non può essere da quando Maria Antonietta è diventata restia ad accettare le richieste del popolo?" Georgette aveva uno sguardo triste sul volto mentre parlava "penso che Maria Antonietta si stia vendicando per come il popolo Francese e i nobili l'anno tratta. Tu sai che da quando è giunta in Francia non è mai stata vista di buon occhio e questo non ha fatto altro che ferirla nell'animo, non capiva come mai il popolo non l'accettasse come regina e perché non l'amasse come tale. Alla fine penso che abbia deciso di ricambiare con lo stesso odio  ed è sempre più restia ad ascoltare i consigli altrui." Oscar strinse i pugni cosi forte che le nocche le diventarono rosse "avrei dovuto essere più severa con lei, avrei dovuto guidarla non solo proteggerla e invece ho lasciato che persone come la Contessa di Polignac la plagiassero e la conducessero sulla strada sbagliata. Sapevo fin da subito che qualcosa non andava ma ho pensato stupidamente che Maria Antonietta non si sarebbe lasciata ingannare." Prima che potesse continuare Georgette gli prese le mani e gliele strinse delicatamente "Oscar tu non hai alcuna colpa per ciocche sta succedendo hai fatto il tuo dovere e sei rimasta accanto alla regina sia come guardia del corpo sia come amica. Lei ha fatto le sue scelte e adesso può solo raccogliere ciocche ha seminato, ma esiste ancora la speranza che riesca a rimediare ai suoi errori dobbiamo soltanto attendere, non possiamo fare di più figlia mia." Dopo quella lunga chiacchierata madre e figlia si salutarono, Oscar l'accompagno fino alla carrozza e una volta salitaci questa parti diretta alla villa dei Jarjayes, ma mentre la carrozza si allontanava nel cuore di Oscar iniziarono a insediarsi mille pensieri mentre ricordava gli eventi passati iniziarono a scorrergli davanti agli occhi come un fiume in piena, arrivo a concludere che ogni scelta che aveva fatto l'aveva condotta fin li e allo stesso modo si chiese dove sarebbe stata lei o i suoi cari se avesse fatto delle scelte diverse? Purtroppo questo Oscar non poteva saperlo ma poteva solo immaginarlo, ma all'improvviso si ritrovo a pensare all'incubo che la tormentava quasi ogni notte e si chiese se anche sta sera i fantasmi di quel sogno gli avrebbero fatto visita.                               

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora