Capitolo 6

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Era notte fonda alla caserma quando dal magazzino delle scorte si udì una grossa esplosione che fece tremare tutta la caserma, i soldati che erano nelle camerate a riposare caddero dalle loro brandine quando sentirono l'esplosione mentre Oscar che senza volerlo si era addormentata sulla scrivania fu svegliata anche lei da quel terribile frastuono. La finestra del suo ufficio scoppio e migliaia di frammenti di vetro iniziarono a cadergli addosso, Oscar si copri la testa con le mani e quando i vetri finirono di cadere corse subito fuori dall'ufficio per andare a radunare i suoi uomini, fece irruzione nelle camerate gridando "allarme, a tutti i soldati c'è stata un esplosione all'interno della caserma probabilmente siamo attaccati, andate a prendere le armi questa non è un esercitazione!" A quell'ordine i soldati presero i fucili e si diressero verso il luogo dell'esplosione, ad attenderli oltre alle macerie del magazzino c'erano anche un gruppo di 20 uomini armati di fucile, questi appena videro i soldati della Guardia Nazionale iniziarono a sparare. Mentre la battaglia infuriava alcuni dei furfanti iniziarono a caricare le scorte del magazzino su un carro, anche se inferiori di numero erano ben equipaggiati, Alain e Oscar erano insieme dietro un muro e cercavano di rispondere al fuoco "comandante Oscar non sono un esperto ma questi non sono dei semplici briganti" Oscar rispose "hai ragione Alain ma per adesso continua a sparare!" Quando il carretto dei briganti fu pieno un uomo con una maschera bianca ordino la ritirata, Oscar lo vide e lo riconobbe era l'uomo con il quale aveva combattuto diversi mesi fa e che era riuscita a levargli la maschera con un terribile fendente della sua spada ma del quale non riuscì a scoprire l'identità. Oscar cerco di inseguirlo ma Alain la trattene e la rimise al riparo "è troppo pericoloso comandante" l'individuo mascherato inizio a gridare "abbiamo quello che volevamo adesso ritiriamoci!" Alcuni dei suoi sgherri lanciarono delle bombe fumogene per coprire la ritirata, i soldati di Oscar furono accecati e soffocati dal fumo e quando si dissolse non rimaneva altro che un magazzino mezzo vuoto e le macerie delle mura saltate in aria, il comandante grido "isolate l'aria e portate i feriti dal medico!" I soldati fecero come gli era stato ordinato e iniziarono a trasportare sulle barelle i feriti mentre Oscar, Alain e alcuni soldati andarono a ispezionare ciocche rimaneva del magazzino. Non serviva di certo un detective per capire che i colpevoli avevano posizionato dei barili di polvere da sparo per far saltare in aria le mura, tuttavia per agire con un tempismo cosi perfetto i colpevoli dovevano conoscere gli orari dei turni e i movimenti di ronda delle guardie per evitare di essere scoperti, in oltre dal magazzino erano state rubate più scorte di armi che di cibo quindi l'obbiettivo principale dei briganti era quello di rifornirsi d'armi. Tuttavia Oscar si chiedeva perché i briganti avrebbero corso un rischio cosi grande solo per delle armi? E quale è il loro vero obbiettivo? In quel momento arrivo il generale La Fayette insieme alla sua scorta, Oscar vedendolo ordino a tutti di stare sull'attenti, il generale scese da cavallo e chiese ad Oscar "comandante Oscar Francois de Jarjayes ho saputo che la caserma è stata attaccata sapreste dirmi cosa è successo?!" Oscar rispose "signor generale da quanto io e i miei uomini abbiamo rinvenuto sulla scena deduco che i colpevoli sapevano come muoversi e quando colpire, in oltre hanno rubato sia le armi che le provviste. Tuttavia il numero di armi rubate è maggiore rispetto a quello delle scorte di cibo. Deduco che i colpevoli stiano pianificando qualcosa di grosso e di pericoloso e che questo attacco era solo mirato a rifornirsi in vista di quel momento, purtroppo cosa abbiano in mente di fare e quale è il loro obbiettivo purtroppo mi è sconosciuto signore." La Fayette si porto due dita sotto al mento, il suo sguardo lasciava trasparire preoccupazione "proprio come temevo" anche se il generale aveva parlato sottovoce Oscar riuscì a sentirlo "che volete dire signore? Cosa vi preoccupa tanto?" La Fayette non aveva alcun motivo di nasconderlo e cosi gli rivelo tutto "vedete comandante anche se la Rivoluzione è guidata da nobili ideali molte fazioni che compongono l'assemblea sono in guerra fra loro, sono in disaccordo su molte cose ma i principali disaccordi sono: su quale forma di governo adoperare, quale forma di potere deve assumere l'assemblea e quali mezzi utilizzare per riportare l'ordine in Francia." Oscar ascolto con attenzione le parole del generale "quindi i rappresentanti dell'assemblea si spingerebbero a tanto pur di ottenere il potere" La Fayette sospiro "purtroppo si, ma è per questo che esiste la Guardia Nazionale noi abbiamo il compito di salvaguardare i cittadini di Parigi e se qualcuno di loro supera il limite noi abbiamo il dovere di punirlo senza eccezioni." Oscar aveva una domanda da porgli "generale per caso voi avete già dei sospetti su chi potrebbe arrivare a tanto?" La Fayette non ne era del tutto sicuro ma decise di condividere i suoi sospetti "odio dirlo ma penso che tra queste persone ci possa essere Maximilien Robespierre" Oscar fu sorpresa nel sentire che il nome di Robespierre era tra la lista dei sospettati del generale "signore non è mia intenzione offendervi ma siete sicuro di quello che dite? Robespierre è uno dei principali uomini che si è battuto per i diritti del terzo stato e ha sempre usato le parole e il dibattito come mezzo per ottenere giustizia. Certo avrà anche incoraggiato il popolo ad armarsi ma ha usato questa soluzione solo come ultima spiaggia quando i l'esercito aveva iniziato ad attaccare il popolo di Parigi, non mi sembra quel tipo di persona che ricorrerebbe a certi mezzi pur di ottenere il potere." La Fayette sospiro "comprendo il rispetto che provate per Robespierre e credetemi anche io lo rispetto, ma ho come l'impressione che stia tramanda qualcosa non lo da a vedere ma sembra che aspetti il momento giusto per colpire come una tigre che aspetta il momento perfetto per assalire la sua preda. Nei suoi occhi ho visto qualcosa di sinistro ho cercato di convincermi che fosse soltanto una mia impressione ma non riesco a levarmi dalla testa che sta per accadere qualcosa di grosso." La Fayette poso una mano sulla spalla di Oscar "comandante quello che vi ho detto deve rimanere tra noi e non dovete farne parola con nessuno sono stato chiaro?" la donna diede la sua parola che nessuno avrebbe mai quello che gli avrebbe riferito, certo della promessa di La Fayette se ne andò dalla caserma. La mattina dopo Oscar e i suoi soldati dovettero liberarsi delle macerie e assicurarsi che gli uomini rimasti feriti ricevessero assistenza medica, da lontano si udì la voce di due soldati "mi dispiace signore ma qui non può passare la preghiamo di andarsene" e quella di un uomo che gli rispose "sono un giornalista e ho dovere di sapere cosa è successo qui la scorsa notte vi prego fatemi parlare con il comandante o con uno dei vostri superiori" Oscar avrebbe riconosciuto quella voce tra mille, si diresse nel luogo dove aveva sentito le voci e vide Bernard discutere con i due soldati di guardia "cosa sta succedendo qui?" Sentendo la sua voce i soldati si voltarono e si misero sull'attenti "comandante quest'uomo insiste per entrare nella caserma" Oscar li interruppe "lo vedo bene, potete farlo passare" a quell'ordine i due soldati tornarono ai loro posti lasciando campo libero a Bernard "ti ringrazio Oscar, ho sentito che c'è stato un attacco dimmi che cosa è successo?" Oscar lo condusse sulla scena e Bernard rimase impressionato dalla devastazione, non era la prima volta che vedeva le macerie dovute a una battaglia ma rimaneva sempre di stucco difronte a un tale spettacolo "come è potuto succedere?" Oscar non aveva motivo di nascondergli la verità "vedi Bernard, Parigi è sull'orlo di una guerra civile, sembra che i membri dell'assemblea siano disposti a ricorrere ad ogni mezzo per ottenere il potere, alcuni di loro sono addirittura arrivati ad armarsi e a ricorrere alla violenza per ottenere ciocche vogliono." Bernard rimase di sasso nel sentire questa notizia "hai idea di chi potrebbe essere il responsabile?" Oscar sospiro "purtroppo no Bernard, ma anche se non conosco la sua identità è un nemico che ho affrontato più di una volta, si tratta di un uomo che porta una maschera bianca." Nel sentire quel dettaglio il giornalista sgrano gli occhi e la reazione non passo inosservata agli occhi del comandante "Bernard per caso conosci quell'uomo?" In quel momento Bernard senti la sua coscienza spezzarsi in due: da un lato avrebbe potuto dire la verità ovvero che il colpevole era Louis Antoine un estremista rivoluzionario che appoggiava Robespierre ma che secondo alcune voci si era ritirato lontano da Parigi durante i primi scontri tra il popolo e l'esercito, mentre dall'altro non voleva mettere in cattiva luce Robespierre e i suoi sostenitori. Alla fine Bernard rispose "non lo conosco di persona ma solo per sentito dire, un pazzo rivoluzionario mascherato che assassina i nobili senza pietà, un individuo molto pericoloso e da quanto ho saputo avete avuto uno scontro con lui vero comandante Oscar" la donna annui per poi rivolgersi con aria preoccupata a Bernard aveva giurato a La Fayette di non dire niente a nessuno tuttavia Bernard era l'unico dei rivoluzionari di cui si poteva fidare, non era intenzionata ne a dirgli tutta la verità ne a dirgli che quei sospetti venivano dal generale La Fayette, ma disse giusto quello che bastava per metterlo in allerta "Bernard ascoltami sono stata informata dai piani alti che alcuni tra i principali membri dell'assemblea alcuni di loro sarebbero disposti a ricorrere alla violenza pur di ottenere il potere e sembra che tra questi ci sia anche Robespierre." Nel sentire quel sospetto da parte di Oscar il povero giornalista divenne pallido come un lenzuolo "lo so che non ti aspetteresti che sia io a dirti una cosa del genere Bernard ma ho un grosso favore da chiederti e credimi non telo chiederei se non fosse una questione urgente e in oltre tu sei l'unico di cui io mi possa fidare. Ti chiedo di tenere d'occhio i membri dell'assemblea anche Robespierre e di scoprire se hanno intenzione di usare la violenza come mezzo per ottenere il potere, non credo che Robespierre si il tipo di persona che si spingerebbe a tanto ma fino a che non riusciremo a separare gli estremisti dai moderati ogni membro dell'assemblea va considerato come un sospettato." Bernard rispose "certo Oscar terrò gli occhi e le orecchie aperti e nel caso ci siano problemi telo dirò" detto questo il giornalista lascio la caserma per dirigersi a Notre Dame per parlare con Robespierre. Nel frattempo il leader dei rivoluzionari stava parlando con Louis "allora come è andata la tua piccola impresa di ieri sera Luis?" Il giovane si volto verso di lui e finse ignoranza "non so di cosa parli" ma Robespierre non ci casco e lo prese per il colletto "ti sei per caso bevuto il cervello? Come ti è saltato in mente di attaccare la caserma della Guardia Nazionale, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto solo per formare un corpo militare regolare vuoi mandare tutto in fumo per caso?" Louis si libero dalla presa e sorrise prima di guardare in faccia Robespierre "tu fai tanto il santo e il moderato e con i tuoi bei discorsi cerchi di ingraziarti il pubblico ma io so bene tu che cosa vuoi realmente. Tutta questa storia delle riforme, delle assemblee e della Guardia Nazionale sono solo una scusa per te, tu vuoi solo ottenere il potere e come un serpete con il suo veleno ti insinui nel sangue dei rivoluzionari e cerchi di portare tutti dalla tua parte in modo tale che quando giungerà il Terrore che tu brami tanto potrai eliminare i tuoi nemici senza alcun timore per la tua immagine." Robespierre inizio a bollire di rabbia per le parole di Louis ma prima che potesse rispondere una figura entro a Notre Dame, era Bernard e camminava con furia verso Louis, quando gli fu vicino cerco di mettergli le mani addosso "maledetto pazzo che ti è saltato in mente finirai per ammazzare tutti con i tuoi metodi" Robespierre si mise in mezzo e cerco di trattenerlo "calmati Bernard non abbassarti al suo livello non ne vale la pena." Mentre i due si parlavano Louis usci dalla porta sul retro dove ad attenderlo c'era Stanislas Marie Maillard "signore le armi che abbiamo rubato sono arrivate al nostro deposito"  Louis fu lieto di sentire che tutto era filato liscio come l'olio "bene allora attendi nuovi ordini." Stanislas annui e se ne andò. Un'altra figura dalle ombre di Notre Dame aveva osservato la scena e applaudi lentamente mentre veniva sotto la luce "molto bene Louis sembra che il tuo piano sia iniziato nel migliore dei modi" quell'individuo non era nient'altro che il Duca Roland, il giovane si volto verso di lui "dimmi sei sicuro che Robespierre non ci sarà di nessun intralcio?" Louis sorrise "sta tranquillo presto o tardi Robespierre si mostrerà per quello che è realmente e allora ci tornerà più utile da vivo che da morto, alla fine ci guadagneremo tutti dobbiamo solo avere pazienza amico mio." Il Duca riprese a parlare "e se invece di aspettare non lo uccidessimo? Di questi tempi non sarebbe cosa sospetta se una persona di spicco come lui finisse vittima di qualche banda di criminali o di qualche oppositore politico" a quelle parole Louis aggrotto le sopracciglia e il tono della voce divenne da rimprovero "è una pessima idea, Robespierre è uno dei pilastri della rivoluzione nessuno meglio di lui sa come farsi amico il popolo e i membri dell'assemblea, Se dovesse morire anche se potessi prendere il suo posto dato che sono il suo braccio destro non godrei della sua stessa fama o influenza e gli oppositori ne approfitteranno per risollevarsi. No la nostra più grande forza è Robespierre, lasceremo che il popolo e l'assemblea lo appoggino e poi quando farà cadere la maschera anche noi entreremo in azione con i nostri metodi e puoi star certo che Robespierre non ci metterà i bastoni tra le ruote." Il discorso di Louis fu più che sufficiente per convincere Roland ad annullare i suoi piani di assassinare Robespierre, non avendo più niente da dirsi i due si separarono. Nel frattempo Robespierre e Bernard erano ancora dentro Notre Dame e stavano discutendo di Louis "Robespierre non possiamo più permettere a quella mina vagante di Louis di far parte dell'assemblea ne tanto meno di appoggiare la nostra causa la prego dobbiamo prendere dei seri provvedimenti contro di lui oppure consegnarlo alla Guardia Nazionale e sottoporlo a un giusto processo!" Robespierre cercava in vano di calmarlo "Bernard sappiamo entrambi che Louis ha dei metodi estremi ma non si spingerebbe mai a tanto. Per caso hai delle prove che dimostrino la tua accusa?" Il giornalista sbarro gli occhi e alla fine si calmo per poi voltarsi e dirigersi verso l'uscita ma prima di oltrepassare la porta rivolse un ultimo sguardo a Robespierre "sai cosa mi ha detto Louis il giorno in cui mi hai ordinato di pedinarlo?" Robespierre che gli dava la spalle si volto verso di lui "aveva detto che tu vuoi il terrore e che ci stai usando tutti, disse che non avevi ancora mostrato il tuo vero volto ma io spero davvero che si sia sbagliato, voi mi avete ispirato e mi avete anche mostrato come si comporta un vero giornalista, avete appoggiato la mia idea del Cavaliere Nero per rubare ai ricchi e donare ai poveri e sono rimasto al vostro fianco quando abbiamo catturato madamigella Oscar per chiedere delle armi al generale Jarjayes come prezzo per la sua liberazione. Anche prima abbiamo superato dei limiti che era meglio non varcare ma per fortuna madamigella Oscar mi ha dato la possibilità di riscattarmi, ora Robespierre chiedo a voi di aprire gli occhi e di scegliere bene i nostri rappresentati e alleati, questa rivoluzione come lo è stata per quella Americana deve diventare un simbolo di speranza per tutti i popoli oppressi e che vogliono un modello a cui ispirarsi per sostenere la loro lotta per la liberta. Vi prego Robespierre non trasformiamo questa nobile causa in un'inutile spargimento di sangue solo per ottenere il potere o altrimenti la storia ci ricorderà solo come dei tiranni e sia a Francia che noi abbiamo giurato di risollevare e la stessa Europa a cui vogliamo dare un esempio toccheranno il fondo in maniera irreversibile." Detto questo Bernard lascio Robespierre solo a riflettere su quelle parole, da una parte doveva dare ragione a Bernard ma dall'altra sapeva che per riportare l'umanità a quell'innocenza ormai perduta occorreva mostrare al popolo la strada da percorrere con ogni mezzo necessario.                    

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora