Capitolo 30

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Bernard si aggirava tra le strade di Parigi di notte con indosso il suo abito da cavaliere nero. Non era riuscito a raccogliere prove contro Robespierre ne ha incontrarlo di persona con i metodi convenzionali cosi non ebbe altra scelta che ritornare a indossare i panni del cavaliere nero. Doveva ammettere che fare l'eroe mascherato della notte gli era mancato: aggirarsi per le strade a notte tarda con la luna e le stelle a tenergli compagnia, infiltrarsi in luoghi pericolosi con il rischio di essere scoperto ed essere acclamato come un eroe dalla gente di Parigi. L'unica cosa di cui non andava fiero era il fatto di aver ferito André ad un occhio con la sua spada e a causa di ciò aveva lentamente perso la vista cosa che alla fine si rivelò fatale per lui, ma nonostante tutto André lo aveva sostenuto e aveva convinto Oscar a non arrestarlo comprendendo le motivazioni del suo gesto, si portava ancora quel peso sulla coscienza di non aver fatto di più per aiutarlo ma aveva giurato a se stesso che si sarebbe fatto perdonare. Quella era proprio l'occasione che stava aspettando. Sentiva che Robespierre stava tramando qualcosa e grazie a una fonte fidata e attendibile era riuscito a scoprire il luogo dove Robespierre si sarebbe diretto insieme a Louis Antoine ovvero alla villa del Duca Roland, le ville dei nobili per chi se lo poteva permettere erano sorvegliate da guardie ma quella del Duca Roland sembrava più una fortezza che una villa, c'erano soldati da per tutto sia all'esterno che all'interno, questa era una sfida decisamente molto impegnativa rispetto al passato ma era anche una conferma del fatto che Robespierre stava facendo qualcosa di importante. Andò sul retro delle mura dove la sorveglianza era meno pensante riuscendo ad entravi senza problemi tuttavia gli ingressi erano sorvegliati dall'interno e ogni guardia stava davanti a una porta come quasi a sbarrarla, se Bernard voleva scoprire cosa stavano tramando doveva arrampicarsi dall'esterno della villa cosa non facile data la scarsità di appigli che gli consentissero di raggiungere le finestre. Rischiò più volte di essere scoperto dalle guardie ma dopo molti sforzi riuscì a raggiungere il secondo piano della villa, ora non gli restava altro da fare che trovare la finestra giusta, non ci volle monto perché la trovasse e appena vi sbircio dentro vide Robespierre, Louis e Roland davanti a una scrivania sulla quale stava scrivendo un gobbo dai capelli bianchi, un paio di occhiali sul suo naso a strega e sul braccio destro un uncino al posto della mano. Tra i tre Louis era quello più diffidente verso il gobbo "siamo sicuri che sia affidabile? Avrei preferito affidare questo compito a uno dei miei uomini di fiducia" Roland rispose "posso garantirvi che nonostante l'apparenza è uno dei migliori che conosco e posso assicurarvi che nessuno meglio di lui sa fare meglio questo mestiere." Torno il silenzio assoluto nella stanza fino a quando il gobbo si volto verso i preseti, Bernard noto che aveva in mano un fascio di lettere mentre sulla scrivania oltre al calamaio e alla penna teneva anche una serie di documenti purtroppo Bernard era troppo distante per riuscire a capire cosa ci fosse scritto. Tutti e tre guardarono il lavoro svolto dal gobbo con fare critico eccetto Roland che riponeva piena fiducia in lui "siete davvero sicuro di aver fatto un buon lavoro?" Domando Louis al gobbo il quale irritato rispose "il materiale che mi avete portato è stato più che sufficiente per avere un risultato impeccabile" per schernirlo Louis prese in giro la mancanza della sua mano "facile dirlo per chi ha un uncino al posto della mano." Il gobbo perse la pazienza e avvicinò l'uncino al viso di Louis "questo è stato il dono di un nobile che ha cercato di eliminarmi dopo che gli ebbi dato i miei servigi, nonostante avessi fatto un lavoro coi fiocchi decise di tradirmi. Voi melo ricordate molto, già solo per questo sarei tentato di sgozzarvi ma il Duca mi ha pagato molto bene e per stavolta vi risparmierò la vita." Louis non si fece intimorire da quelle minacce ma prima che la cosa potesse degenerare Roland invito i due a farla finita. Robespierre era assorto nella lettura di quelle lettere per poi dare un occhiata ai documenti "il sua signoria l'ex avvocato Robespierre sarà di certo soddisfatto del mio lavoro?" Chiese il gobbo. Robespierre sorrise "se non lo avessi visto con i miei occhi perfino io avrei trovato inconfutabili questi documenti. Avete fatto un lavoro davvero eccellente." Louis nel sentire ciò sorrise "quindi possiamo iniziare?" Robespierre inizio a illustrare il suo piano "possiamo dare il via alla missione. Grazie al nostro amico falsario abbiamo creato delle prove false con cui accusare Oscar di complicità nella fuga della famiglia reale avvenuta la notte del 20 Giugno 1791 in più la sua piccola rivolta contro i soldati che abbiamo mandato a sequestrare le scorte dal suo villaggio renderanno ancora più credibili questi documenti che dimostreranno senza ombra di dubbio che lei e i suoi uomini sono degli anti rivoluzionari e dei nemici della Francia. Domattina manderò la Guardia Nazionale ad attaccare la caserma del comandante Alain e una volta fatto manderò degli uomini ad arrestare Oscar Francois de Jarjayes." Sia a Roland che a Louis il piano piaceva molo ma mancava un dettaglio "e per quanto riguarda il principe Luigi Carlo e la principessa Maria Teresa?" Domando Louis "condivideranno il destino del padre e della madre, diremo al popolo che Oscar li ha educati contro i principi della rivoluzione preparandoli a succedere al re e alla regina di Francia. Grazie a questa scusa potremo metterli alla ghigliottina senza processo." Louis sorrise alla risposta di Robespierre "sono curioso di vedere a quale somma possono arrivare le teste dei figli del re delle regina, immaginarmi la folla che esulta con lo stesso entusiasmo con il quale sono stati decapitati il re e la regina è cosi commovente." Bernard che aveva sentito tutto resto disgustato dalla cosa finalmente aveva visto ciocche voleva vedere ovvero quanto Robespierre e i suoi sostenitori fossero caduti in basso. Purtroppo fu cosi preso dal sentire che non si accorse di una guardia sotto di lui la quale lo aveva visto "un intruso!" Grido allertando tutte le guardie della villa. Bernard gli salto addosso prima che potesse sparagli riuscendo a stordirlo per poi scappare via dalla villa. Le guardie che lo videro iniziarono a inseguirlo mentre si dirigeva al suo cavallo che riuscì a raggiungere appena in tempo per darsela a gambe. Momentaneamente era fuori pericolo ma sospettava che Robespierre e Louis non ci avrebbero impiegato molto a capire chi li stava spiando e prima di allora doveva mettere in salvo Rosalie e avvertire Alain e i suoi uomini dell'imminente attacco. Arrivo prima a casa sua dove fece quasi irruzione per poi dirigersi verso la camera da letto dove Rosalie stava dormendo, la scosse per cercare di svegliarla e appena lo vide caccio un urlo e lo colpi con la lampada che si trovava sul suo comodino "Rosalie calmati sono io" dopo il panico iniziale Rosalie riconobbe dalla voce che l'intruso era Bernard "ma ti sembra uno scherzo da fare a una persona?!" Il giornalista dolorante cerco di spiegargli ogni cosa. Rosalie nel sentire il racconto restò senza parole "dunque è vero vogliono uccidere Oscar?!" Bernard la stava aiutando a prendere l'indispensabile per lasciare la casa "si e se non mi sbrigo faranno la stessa cosa anche ad Alain e ai suoi uomini. Tu intanto vai a questo indirizzo li ci sono dei miei amici fidati contrari alla politica del Terrore di Robespierre, ti terranno nascosta fino a quando non torno." Detto questo i due si salutarono con un bacio prima di separarsi. Giunto alla caserma la vedetta che stava di guarda gli chiese il nome e l'intento "sono Bernard ho notizie urgenti da riferire ad Alain vi prego di farmi è entrare la situazione è davvero grave" sentendo ciò incarico il suo compagno di andare a riferire tutto ad Alain il quale si era addormentato sulla sua scrivania mentre compilava delle scartoffie quella era la parte dell'incarico di comandante che detestava di più non solo per il dolore che gli provocava alla mano ma anche perché ogni volta che ne completava una gli sembrava che ne arrivassero altre dieci. Stava dormendo con la faccia posata su un foglio quando senti bussare alla porta, si tolse il documento dalla faccia e ascolto quello che il soldato aveva da dirgli "signore Bernard chiede di poterle parlare dice che è una cosa urgente." Alain aveva bisogno di una scusa per staccare da quella scrivania e da quella sedia cosi acconsenti a farla entrare, pensava sarebbe stata una chiacchierata tranquilla ma dovette ricredersi quando lo vide fare irruzione nel suo ufficio con il fiatone "Bernard ma che ti è successo e perché sei vestito in quel modo?" Il giornalista gli spiego il motivo della sua visita non poteva crederci "questa è davvero una situazione grave. Stavolta Robespierre ha superato ogni limite!" Non riuscì ad aggiungere altro alla sua furia perché lo stesso soldato che aveva annunciato Bernard era tornato per dirgli che un battaglione di soldati si era presentato armato fino ai denti fuori dalle mura della caserma e il comandante aveva chiesto di parlare con lui. Preoccupati da ciò Alain e Bernard raggiunsero le mura e appena il comandante lo vide grido "comandante Alain sappiamo tutto sul fatto che voi e i vostri uomini siete degli anti rivoluzionari e che mirate a riportare la famiglia reale al potere. Il vostro complotto è stato scoperto arrendetevi e sia voi che i vostri uomini avrete un giusto processo." Alain però non credette alle sue parole e controbatte "come osate rivolgere al mio comandante, a me e ai miei uomini simili accuse. Abbiamo sacrificato tutto ciocche ci era caro e perso molti compagni solo per servire la Francia e il popolo ci è testimone di questo e voi ci ripagate del nostro eroismo rivolgendoci simili accuse! Sappiate che noi non cederemo alle vostre minacce e se davvero credete di stare dalla parte giusta allora sparateci." Il comandante sperava che lo dicesse infatti aveva fatto già caricare un cannone con il quale fece fuco. In poco tempo la zona si trasformo in un campo di battaglia e ad avere la peggio erano proprio gli uomini di Alain che non riuscivano a rispondere al fuco incessante dei nemici, in mezzo al caos della battaglia Bernard trovo Alain "cosi ci faremo ammazzare tutti Alain devi ordinare la ritirata!" Faceva male ammetterlo ma Bernard aveva ragione ma c'era un problema "sono d'accordo con te ma che facciamo con Oscar non possiamo abbandonarla!" Bernard si prese un attimo per pensare e poi gli venne un idea "allora andrò io ad avvisare Oscar tu intanto porta i tuoi uomini fuori citta e cercate un luogo sicuro una volta che avrò salvato Oscar organizzeremo il contrattacco. Per adesso devi solo pensare a sopravvivere." Alain allora gli indico dove si trovavano le stalle ma purtroppo queste erano in fiamme, liberarono i cavalli intrappolati e Bernard fece appena in tempo a montarne uno per poi abbandonare la caserma. Alain e i suoi uomini si ritrovarono a dover opporre una fiera quanto disperata resistenza dato l'attacco a sorpresa e il numero infinito dei nemici, le vie di fuga convenzionali erano tutte bloccate per cui non ebbero altra scelta che scappare dalle fogne, aprirono un tombino nel quale scesero uno ad uno mentre un altro gruppo rimaneva a trattenere i nemici. La fuga dei soldati riuscì ma a un costo elevatissimo non solo perché non hanno potuto portare con loro delle scorte ma anche perché avevano perso molti compagni per mano delle stesse persone che credevano loro alleati. Il gruppo guidato da Alain vago per i canali fino a sbucare nella Senna ma non potevano ancora dire di essere in salvo, la città era pattugliata dai soldati e numerosi come erano sarebbe stato impossibile passare inosservati cosi Alain divise i suoi uomini in diverse squadre in modo da avere più possibilità di sopravvivere, il luogo di ritrovo sarebbe stato la locanda fuori da Parigi dove erano soliti andare a festeggiare, conoscevano il proprietario e sapevano che li avrebbe aiutati. Attraversare le strade di Parigi era come passare in mezzo ai nidi di vespe bastava un solo errore per ritrovarsi uno sciame di soldati alle calcagna, le pattuglie erano più numerose del solito ciò lasciava dedurre che Robespierre non voleva che Alain e i suoi lasciassero la citta vivi. Bernard approfittando del caos creato da quella battaglia era riuscito ad allontanarsi da Parigi e ora galoppava lungo la strada che conduceva fuori da Parigi, nonostante fosse in salvo non aveva tempo da perdere doveva raggiungere Oscar prima che fosse troppo tardi. Cavalco per tutta la notte ma il peso della stanchezza fu pesante da sostenere sia per lui che per la sua cavalcatura nonostante fosse determinato a salvare Oscar la stanchezza ebbe la meglio, purtroppo essendo divenuto un ricercato non poteva alloggiare in una locanda e nemmeno il suo cavallo stanco con uno riposato, non ebbe altra scelta se non quella di nascondersi in un boschetto che si trovava lungo il sentiero e sperare che nessuno lo vedesse. Si era promesso di fare una breve sosta ma la stanchezza dovuta anche all'emozione della fuga doveva averlo sfinito perché quando si sveglio era ormai pomeriggio, il cielo prometteva pioggia e non gli restava molto tempo per avvisare Oscar, fece una breve colazione con delle mele che trovo su un albero ma proprio quando stava per ripartire noto i soldati della Guardia Nazionale passare lungo il sentiero. Si nascose per osservarli e capire dove erano diretti ma gli basto osservare la carrozza per i prigionieri vuota che stavano scortando per capire dove erano diretti. Bernard non poteva fermarli tutto da solo e la strada principale era diventata inagibile per lui, apri la cartina che gli aveva dato Alain per vedere se c'era una strada alternativa e magari più veloce per raggiungere il villaggio, purtroppo l'unica via che poteva prendere in sicurezza era quella panoramica accessibile ai cavalli ma ci avrebbe messo di più per raggiungere il villaggio, non avendo altre alternative monto in sella al cavallo e riprese la sua corsa disperata per salvare Oscar. Gli abitanti del villaggio si erano abbandonati come ogni sera tra le braccia di Morfeo, nulla sembrava poter disturbare quella pace fino a quando una donna non gridò "al fuoco! Al fuoco! Il villaggio è in fiamme!" Quelle grida bastarono per svegliare gli abitanti che corsero fuori a vedere cosa stava accadendo. Quello che videro li lascio senza parole: alcune case erano in fiamme e nonostante la pioggia il fuoco non si spegneva, dovevano riuscire a domare le fiamme prima che fosse troppo tardi. Provarono ad utilizzare l'acqua del pozzo ma fu tutto inutile, l'incendio si espandeva a un ritmo allarmante e non ci sarebbe voluto molto prima che le fiamme divorassero tutto il villaggio, alcuni abitanti con il fiuto affino riuscirono a percepire oltre all'odore di legno bruciato anche quello dell'olio segno che l'incendio non era stato accidentale ma doloso. Quando il capitano e i suoi giunsero sul posto li divise in due squadre: la prima sarebbe andata ad arrestare Oscar Francois de Jarjayes mentre la seconda avrebbe incendiato il villaggio per punire i loro abitati. I membri della seconda squadra erano anche riusciti a intrufolarsi in alcune case e a versarci l'olio per innescare l'incendio, si assicurarono di ricoprire più case possibili in modo da bruciare tutto il villaggio e una volta appiccato l'incendio trovarono il risultato soddisfacente. Nel frattempo Bernard era quasi arrivato al villaggio e in cuor suo sperava di essere arrivato prima dei soldati ma quando vide il villaggio in fiamme capì subito di essere arrivato troppo tardi. Anche se il suo cavallo aveva paura riuscì a convincerlo ad attraversare quell'inferno rovente nella speranza di trovare qualcuno che gli potesse dire dove si trovava Oscar, la gente urlava in preda alla paura mentre alcuni di loro portavano i secchi d'acqua per cercare di domare le fiamme, a Bernard sembrava di essere finito nella scenografia di un libro tutto questo non può essere accaduto davvero. Per poco non investi un uomo che stava coordinando l'evacuazione il quale cadde a terra "ma si può sapere voi chi siete!" Bernard avrebbe voluto aiutarlo a rialzarsi ma non voleva che il cavallo scappasse "perdonatemi sono Bernard Chatelet un giornalista di Parigi" a Sebastian quel nome non sembrava nuovo "siete quel Bernard di cui mi ha parlato Oscar. Che cosa ci fate voi qui?" Il giornalista cerco di spiegare in breve la situazione "la Guardia Nazionale è venuta ad arrestare Oscar sotto false accuse?!" Bernard "esatto signore penso che l'incendio sia opera loro. Devo portare in salvo Oscar e la sua famiglia ma non so dove sono." Sebastian anche se confuso decise di rivelare a Bernard un modo sicuro per raggiungere la villa "ascoltatemi bene, dovete raggiungere la spiaggia e proseguire lungo il bagna asciuga fino a che non troverete una scoierà la quale vi permetterà di raggiungere una caverna, percorretela fino alla fine e scoprirete cosi raggiungerete la villa senza allertare i soldati. Adesso Andate!" Una volta memorizzate le informazioni sprono il suo cavallo per condurlo vero la spiaggia. Fece il più velocemente possibile ma il mare quella sera era particolarmente agitato per cui anche se fosse giunto a destinazione attraversare le scogliere con quelle onde sarebbe stato pericoloso. Il suo destriero impenno e nitri spaventato quando davanti a lui si manifestarono le figure di due giovani anche loro spaventati. Bernard cerco di far calmare il cavallo per poi osservare le figure che gli avevano sbarrato la strada, con suo grande sollievo erano Luigi Carlo e Maria Teresa, in loro compagnia sperava che ci fosse anche Oscar ma purtroppo non era cosi doveva essere rimasta indietro per permettere ai giovani di fuggire. Consapevole di ciò tese la mano ai due e gridò "salite sono dalla vostra parte" dopo un primo momento di diffidenza i bambini riconobbero Bernard e con il suo aiuto salirono in groppa al suo destriero. I soldati che erano stati travolti dall'onda si ripresero appena in tempo per vedere il misterioso individuo portare in salvo i due bambini, provarono a sparare ma la polvere da sparo era fradicia e il colpo non parti, furono costretti a guardarli fuggire mentre tornavano indietro a fare rapporto al capitano il quale non era cosi preoccupato della fallita cattura dei giovani "non importa chi sia il loro misterioso salvatore non andranno molto lontano, il principe e la principessa sono troppo conosciuti per poter andarsene in giro per la Francia senza essere riconosciuti. Presto verranno stampati dei manifesti con il loro volto e se ci aggiungiamo anche una bella taglia sulle loro teste si ritroveranno baraccati come degli animali. Non potremo prenderci la gloria di averli catturati ma almeno possiamo tornare a Parigi con Oscar Francois de Jarjayes la leader degli anti rivoluzionari e la mente dietro alla fuga dei reali." Mentre i soldati tornavano a Parigi con la loro preda Bernard cerco di andare il più lontano possibile da li, certi che nessuno li stesse seguendo il gruppo si fermo nel bosco lontano dai sentieri. Nonostante fossero in salvo Maria Teresa era preoccupata per Oscar "io torno indietro" disse mentre cercava di prendere il cavallo ma fu fermata da Bernard "che intenzioni hai?" La principessa non voleva essere fermata "vado a salvare madamigella Oscar." Bernard era desideroso almeno quanto lei di salvarla ma era anche realista "non l'aiuti di certo se ti fai catturare!" Odiava ammetterlo ma non aveva alcuna speranza contro tutti quei soldati, non era ancora cosi brava a combattere al contrario di Oscar "non possiamo abbandonarla non dopo tutto quello che ha fatto per noi!" Intervenne Luigi Carlo che appoggiava la sorella. Bernard si prese un attimo per cercare di mantenere la calma per poi rispondere "non la stiamo abbandonando ma non possiamo buttarci a testa bassa in una situazione cosi pericolosa ci serve un piano. Per adesso ci accampiamo qui cosi riposiamo e facciamo calmare un po' le acque. Probabilmente quando quei soldati torneranno a Parigi comunicheranno la vostra fuga e presto verrete dichiarati ricercati, vi verrà a cercare gente di ogni tipo soprattutto se metteranno una taglia sulle vostre teste per ciò dobbiamo essere cauti quando ci muoviamo e non destare sospetti. Per questo eviteremo le vie principali e useremo solo strade secondarie e poco battute, certo non sarà facile percorrerle e potremo allungare il nostro ritorno a Parigi ma almeno non corriamo il rischio di essere catturati. Una volta giunti a destinazione vedremo di elaborare un piano per salvare Oscar." Per Maria Teresa e Luigi Carlo l'idea di Bernard era sensata oltre ad essere l'unica possibile, i due non erano ansiosi di tornare a Parigi dopo quello che avevano passato pensavano di essersela lasciata alle spalle, erano venuti li per cominciare una nuova vita e adesso di punto in bianco il passato li stava richiamando, divenne chiaro che per andare davvero avanti con le loro vite dovevano chiudere delle questioni in sospeso con Robespierre ma per farlo bisognava riuscire a salvare Oscar prigioniera nelle mani del nemico.         

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora