Capitolo 22

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Quella sera il deputato Jacques René si trovava a casa di Robespierre seduto su una poltrona, accanto a lui c'erano Louis e il Duca Roland mentre davanti a lui c'era Robespierre che stava bevendo un bicchiere di vino rosso. Di solito il deputato trovava piacevole e istruttiva una chiacchierata con Robespierre ma questa volta il tema centrale dell'argomento non sarebbe stato affatto piacevole "signor Robespierre sono davvero mortificato per quanto accaduto in aula" L'avvocato sbatte violentemente il pugno sul tavolo "siete mortificato! In verità dovreste sentirvi un vero e proprio idiota! Come vi è saltato in mente di accusare Maria Antonietta del reato d'incesto prima che vi fossero consegnate le prove!" Roland poso pesantemente la mano sulla spalla sinistra di René "il ciabattino mi aveva garantito che entro oggi avrebbe costretto Luigi Carlo a firmare il documento e che melo avrebbe consegnato in tempo per presentarlo al giudice. Ma come avete visto quella maledetta di Oscar e i suoi uomini si sono messi in mezzo e hanno mandato tutto all'aria." Robespierre fece un cenno con il capo e Roland lascio la presa, René si massaggio la spalla dolorante "questa deve essere l'ultima volta che la regina ottiene un trionfo in pubblico, poco importa se non possiamo accusarla d'incesto abbiamo molti altri capi d'accusa con i quali falla condannare alla ghigliottina" Louise Antoine però vedeva un ostacolo al loro piano e del quale sarebbe stato contento di liberarsene una volta per tutte "Robespierre volete permettete che sia io ad occuparmi del comandante Oscar" Robespierre lascio che fosse Roland a rispondere per lui dato che ne aveva abbastanza di dire agli altri quanto le loro idee fossero da idioti "non possiamo ancora sbarazzarci di Oscar, dopo quello che è successo oggi se la eliminassimo tutte le donne di Parigi inizierebbero ad appoggiare Maria Antonietta e se ciò accadesse il popolo Francese potrebbe chiedere l'annullamento del processo e allora le nostre posizioni all'interno della Convenzione potrebbero essere messe a rischio." Anche questa volta Louis si vedeva sfuggire la preda davanti ai suoi occhi "allora cosa proponete di fare, di lasciarla in vita a finché indaghi su di noi e scopra i nostri piani?!" In effetti quello poteva diventare un rischio reale ma Roland cerco di rassicurare i presenti "potete stare tranquilli vi assicuro che presto Oscar non sarà più un problema" con quelle parole riuscì a catturare l'attenzione dei presenti nella stanza "ho alcuni amici tra i comandanti dell'esercito alcuni dei quali erano anche in servizio presso la Guardia Reale, mi hanno detto che il comandante Oscar è molto cambiata rispetto al passato. Sembra quasi che stia iniziando a perdere quell'antico vigore per il quale era diventata famosa a Versailles." Louis però non riusciva a centrare il punto del discorso "e allora cosa avete in mente di fare?" Roland si fece scappare una piccola risata "mio buon amico io non farò assolutamente nulla ma sarà la stessa Oscar a fare tutto il lavoro per noi." Oscar, Alain, Pierre e Thibault erano ancora in ospedale e stavano attendendo che il dottore li informasse delle condizioni del principe "sono diventato matto, tempo fa avrei pagato per vedere la famiglia reale sulla forca e adesso ho lottato per salvare la vita del principe" disse Thibault mentre accendeva la sua pipa. Anche Pierre e Alain non potevano davvero credere a quello che avevano fatto "amici miei se ci fosse ancora la monarchia probabilmente il re ci avrebbe premiato con delle medaglie" disse quest'ultimo con un leggero sorriso sulle labbra. L'unico del gruppo che era rimasto in silenzio per tutto il tempo da quando erano giunti in ospedale era Oscar, se ne stava li seduta con le mani incrociate sotto al mento ad attendere notizie sulla salute del principe. Non appena vide il dottore uscire dalla stanza Oscar gli andò incontro "dunque come sta?" Il dottore si tolse un attimo gli occhiali "è stato davvero molto fortunato che c'eravate voi a salvarlo. Il piccolino è stato massacrato di botte e per poco non andava incontro a problemi di mal nutrizione, ma grazie a voi è riuscito a cavarsela solo con qualche osso rotto ha solo bisogno di riposare e di stare tranquillo." Oscar ringrazio il dottore prima che quest'ultimo si congedasse, si rivolse ai suoi uomini "vi ringrazio per tutto quello che avete fatto oggi potete tornare alla caserma, io rimarrò qui fino a che il principe non sarà guarito" capendo che Oscar voleva rimanere sola i tre obbedirono all'ordine. Oscar rimase in ospedale per due giorni e al terzo giorno finalmente Luigi Carlo si sveglio, il bambino in un primo momento apparve confuso e spaventato si guardò a torno per capire dove si trovava e perché avesse quelle fasciature ma l'unica cosa di cui poteva essere certo era che non si trovava più in una prigione, la cosa divenne ancora più evidente quando dalla porta vide entrare Oscar "buon giorno mio principe" Luigi Carlo ricambio il saluto prima di chiedere "dove sono? Che cosa mi è successo? L'ultima cosa che ricordo era quell'uomo cattivo che mi picchiava a sangue e poi un enorme baccano" Oscar decise di raccontargli ciocche gli era accaduto "rilassatevi mio principe è tutto finito, uno dei miei uomini è venuto a riferirmi cosa vi stava accadendo e cosi siamo intervenuti per salvarvi. Abbiamo consegnato Antoine alla giustizia da adesso in poi non dovrete più avere paura." Il bambino scoppio a piangere non riusciva a credere che quell'incubo fosse terminato e che quell'uomo avrebbe pagato per i suoi crimini. All'improvviso la porta della stanza si apri all'improvviso rivelando la figura di Maria Teresa che appena vide il suo fratellino corse ad abbracciarlo, presa dal momento non si accorse della presenza di Oscar nella stanza ma appena la noto la ignoro "non vi aspettate un ringraziamento da parte mia" anche se ferita da quelle parole Oscar non le rispose ma si limito a fare un piccolo inchino per poi lasciare la stanza. Appena i dottori furono certi che Luigi Carlo si fosse rimesso in forze nella camera si presentarono due soldati della Guardia Nazionale erano Alain e Pierre, Maria Teresa temendo il peggio si mise davanti a suo fratello per proteggerlo "se volete portarlo via dovrete passare sul mio cadavere" disse con uno sguardo furioso, Luigi Carlo osservo attentamente i due soldati e scavando nei suoi ricordi alla fine li riconobbe "puoi stare tranquilla sorella mia. Quelli che hai davanti a te sono i soldati che mi hanno salvato la vita" Maria Teresa fu sorpresa del fatto che nella Guardia Nazionale ci fossero ancora dei soldati pronti a rischiare la vita per loro. Nonostante non si fidasse di loro decise di fidarsi delle parole di suo fratello, Alain ne approfitto per spiegargli la situazione "capisco i vostri dubbi ma non siamo qui per arrestare ne voi ne vostro fratello. Il comandante Oscar e Maria Antonietta si trovano adesso in tribunale, ci è stato ordinato di accompagnarvi fin là" Maria Teresa domando "a quale scopo dobbiamo presentarci in tribunale?" Alain si limito a dire "è una faccenda complessa da spiegare ma vi sarà tutto chiaro una volta arrivati." Non avendo altro da aggiungere Maria Teresa aiuto Luigi Carlo a scendere dal letto anche se insisteva nel dire che stava bene sua sorella non se la sentiva ancora di lasciarlo da solo, da quando è stata liberata dalla Prigione del Tempio era rimasta sempre in ospedale a badare al suo fratellino e qualche volta aiutava le infermiere nelle faccende anche se buttare via le bende vecchie e sporche non era uno dei suoi compiti preferiti, quando Oscar veniva a trovarli per assicurarsi che stessero bene lei si limitava ad un semplice saluto, cercava sempre di mantenere un atteggiamento freddo e distaccato nei suoi confronti dato che la riteneva responsabile di quello che era accaduto alla sua famiglia. I quattro giunsero in tribunale, nell'aula c'erano: il giudice; Maria Antonietta, Oscar, Rosalie e Robespierre. Quest ultimo veniva guardato male da Maria Antonietta, il piccolo Luigi Carlo era felice di rivedere la madre ed era tentato di abbracciarla ma sua sorella gli ha raccomandato di avere un atteggiamento composto almeno fino a quando non si sarebbe chiarita tutta questa storia. Il giudice ordino a Maria Antonietta di farsi avanti "Maria Antonietta siete qui oggi per spiegarci il motivo per il quale ritiene il comandante Oscar Francois de Jarjayes una degna tutrice per i suoi figli per ciò vi invito a parlare liberamente e a dirci tutta la verità" La regina chino leggermente il capo "conosco madamigella Oscar da quando sono venuta in Francia in più di un occasione ha salvato la vita a me e alla mia famiglia. Anche se pubblicamente non è noto a anche cercato di guidarmi e di farmi diventare una regina degna della corona Francese cosa che purtroppo non sono mai diventata nonostante i suoi continui richiami, le voglio affidare la vita dei miei figli con la speranza che grazie a lei possano diventare delle persone migliori di quanto io non lo sia mai stata." Conclusa la sua dichiarazione il giudice chiamo Rosalie "signora Rosalie da quanto ci risulta lei ha vissuto con il comandante Oscar, l'ha presa sotto la sua ala nonostante lei abbia cercato di assassinare sua madre. Mi dica dato che lei è stata per lungo tempo una umile abitante di Parigi e non ha goduto di un istruzione adeguata prima di incontrare il comandante, vorrei sapere da voi il tipo di educazione che avete ricevuto da lei." Rosalie rispose "l'educazione che ho ricevuto da madamigella Oscar è la stessa alla quale l'aveva sottoposta suo padre dalla nascita: mi ha insegnato ha duellare con la spada oltre alle varie lezioni che di solito si riservano ai nobili tra i quali la storia, la musica e il ballo. Madamigella Oscar sa essere un insegnate severa certe volte soprattutto per quanto riguarda l'addestramento con la spada ma è sempre riuscita a incoraggiarmi e a motivarmi ma soprattutto è riuscita a farmi percorrere una via migliore. Non l'ho mai raccontato a nessuno vostro onore ma tempo fa in più di un occasione cercai di assassinare la Contessa di Polignac per vendicare la morte dell'unica donna che abbia mai avuto il piacere di chiamare madre Nicole La Molière, ma grazie alla guida e agli insegnamenti di madamigella Oscar ho abbandonato la via della vendetta. Sono una delle poche persone che capisce come si sentano veramente i figli di Maria Antonietta dopo tutto quello che sono stati costretti a subire e dopo aver perso il loro padre per mano degli stessi cittadini di Parigi l'odio che covano dentro di loro deve essere immenso e insopportabile, non dico che dimenticheranno mai quel dolore ma se esiste una persona in grado di allontanare il cuore di quei giovani dal desiderio di vendetta è proprio il comandante Oscar Francois de Jarjayes." Arrivo il turno di Robespierre e tutti i presenti si chiedevano come mai si trovasse li "Maximilien de Robespierre avete insistito molto per essere presente qui oggi nonostante il greve crimine di cui siete stato accusato, per caso siete venuto a proporre un altro sostituto di Antoine Simon?" Robespierre si avvicinò e con tono calmo rispose "no vostro onore sono venuto qui oggi solo per porgere ancora una volta le mie scuse. Riconosco che la mia scelta e quella della Convenzione di affidare Luigi Carlo alle cure di un essere tanto spregevole è stato un errore che difficilmente potrò espiare davanti agli occhi della nazione, delle madri che erano presenti quel giorno e soprattutto di Dio. Non ho alcuna intenzione di proporre nessun sostituto all'infuori del comandante Oscar, sono venuto qui a finché lei sappia che non porto alcun rancore nei suoi confronti anche se non ci siamo trovati d'accordo voglio solo seppellire l'ascia di guerra, in oltre voglio anche che sappia che ne io ne la Convenzione le impediremo di prendere sotto la sua ala Luigi Carlo e Maria Teresa e di educarli al meglio delle sue possibilità. Chiedo ancora perdono a Maria Antonietta per l'ingiusto crimine della quale doveva essere accusata e chiedo perdono ai suoi figli per l'ingiusto trattamento che hanno ricevuto, tutti noi abbiamo dimenticato che le colpe dei genitori non devono mai ricadere sui figli ma guidati dalla collera verso la corona siamo diventati ciechi e sordi di questo insegnamento." Dopo questo discorso di scuse Robespierre lascio l'aula. L'ultima ad essere chiamata fu Oscar "comandante Oscar Francois de Jarjayes alla luce delle prove e delle testimonianze che ci sono state presentate la ritengo senza ombra di dubbio una tutrice degna di tutto rispetto, per ciò le affido la custodia di Luigi Carlo e di Maria Teresa. Le ricordo soltanto le condizioni che dovrà rispettare: i bambini dovranno essere educati all'ideale Repubblicano, da questo momento in poi i bambini rinunciano al diritto al trono e ciò varrà anche per i loro discendenti, infine si assume la piena responsabilità della loro cura e della loro educazione." Oscar si inchinò davanti al giudice per prestare giuramento "vostro onore, io Oscar Francois de Jarjayes giuro solennemente di rispettare le condizioni scritte su questo documento, di educarli a seguire la giusta via e di proteggerli a costo della vita." Quando l'udienza termino ai figli di Maria Antonietta fu tutto chiaro, avevano compreso che da adesso in poi sarebbero stati affidati alle cure di Oscar anche se in cuor loro speravano di ritornare tra le braccia della madre non è stato cosi, Luigi Carlo lascio il suo posto e tento di abbracciare sua madre mentre quest'ultima veniva portata via "fermatevi! Lasciatele salutare suoi figli un ultima volta" disse Oscar alle guardie che obbedirono all'ordine. Il bambino e la madre si strinsero in un forte e caldo abbraccio al quale poi si uni anche Maria Teresa "mamma io non voglio che tu ci lasci" disse il piccolo tra le lacrime, Maria Antonietta prese il suo viso bagnato di lacrime tra le mani in modo che potesse guardalo negli occhi "credimi figlio mio neanche io vorrei mai separarmi da voi. Ma quando ero la regina di Francia ho fatto molti errori ai quali è troppo tardi per rimediare e ho deluso molte persone che cercavano di guidarmi verso la strada giusta e di rendermi la regina che purtroppo non sono diventata. Non posso più scappare dai miei errori, l'unica cosa che posso fare è affrontane le conseguenze a testa alta. Tu e tua sorella stavate per diventare l'ennesime vittime dei miei sbagli ma grazie a madamigella Oscar ho potuto rimediare a questo errore. Quanto so che sarà dura per entrambi perché vi lascerò prima del tempo ma il mio viaggio finisce qui ma il vostro deve continuare e non lo dico perché in voi scorre il sangue della stirpe dei Borbone e degli Asburgo lo dico perché sono vostra madre." A quelle parole anche Maria Teresa si mise a piangere mentre sua madre le sussurrava all'orecchio "prenditi cura di tuo fratello, rispetta e ama madamigella Oscar come se fosse tua madre." Per lei non sarebbe stato un problema prendersi cura di Luigi Carlo ma che sua madre le dicesse di amare e rispettare la donna che responsabile della loro rovina era inaccettabile tuttavia non voleva lasciarla con un ricordo triste cosi giuro di rispettare la promessa. Dopo che i tre si furono salutati per l'ultima volta Maria Antonietta fu ricondotta in prigione mentre Oscar porto i due nella sua caserma, nei giorni seguenti li educo con la stessa educazione che aveva ricevuto dal padre, per il piccolo Luigi Carlo fu molto difficile adattarsi alla nuova vita non solo perché ha dovuto dire addio per sempre a sua madre ma anche perché il lungo periodo di reclusione e le violenze subite lo hanno traumatizzato infatti quando combinava un disastro o sbagliava qualcosa soprattutto durante l'addestramento temeva di essere picchiato ma nessuno avrebbe mai osato torcergli un capello, inaspettatamente Alain si era preso a cuore il giovane cercando di rassicurarlo e addestrandolo quando Oscar non poteva. Maria Teresa invece cerco di adattarsi fin da subito alla nuova vita nonostante soffrisse al contrario del fratello non lo dimostrava apertamente, molto spesso era tormentata dagli incubi e dormiva sempre con una candela accesa per paura di risvegliarsi in prigione o che qualcuno cercasse di assassinarla nel sonno, nonostante non avesse mai praticato la scherma cerco di apprenderla quanto più in fretta possibile spesso se non c'era Oscar ad addestrarla chiedeva al primo soldato disponibile di addestrarsi con lei inutile dire che ogni volta veniva sconfitta perché ancora troppo inesperta, per certi versi ad Oscar ricordava molto Rosalie. Facendo un giro di ricognizione della caserma Oscar trovo il piccolo Luigi seduto su una botte, non aveva un aria molto allegra cosi gli si avvicinò per parlarci "ehi stai bene? C'è qualcosa che non va?" Il bambino sollevo il viso "no madamigella Oscar va tutto bene" ma lei non si faceva ingannare cosi facilmente cosi si sedette accanto a lui "non sei capace a mentire, per caso qualcuno dei miei uomini ti ha trattato male?" A quella domanda il principe si affrettò a rispondere "no madamigella Oscar al contrario, sono tutti gentili e nonostante sia solo un bambino mi trattano come un loro pari soprattutto Alain" subito dopo il suo sguardo torno triste "è che mi manca la mamma. Non voglio dire che qui non mi trovo bene o che voi siete cattiva con me è solo che tutto questo è nuovo per me in oltre sono preoccupato per mia sorella la vedo indurita e passa più tempo ad allenarsi che a stare con me. Ho come la sensazione che non voglia più aprirsi con nessuno neanche con me e questo mi preoccupa." Oscar capendo come mai fosse cosi triste cerco di spiegargli come doveva sentirsi Maria Teresa "la capisco anche per lei è difficile accettare tutto questo. Quando una persona viene ferita spesso si chiude in se stessa sperando cosi di guarire il proprio dolore, pensa che condividere il fardello delle sue emozioni o anche solo di manifestarle possa solo ferirla ulteriormente ma so per esperienza che non è cosi anzi il dolore non farà che accumularsi e alla fine che lo si voglia o no esce fuori e ti travolge come un fiume in piena." Sentendo ciò Luigi Carlo domando "che cosa posso fare per lei?" Oscar rispose "puoi solo stargli accanto e aspettare che lei si apra, non devi forzarla continua ad essere il fratello che ama e quando arriverà il momento sono certa che sarai la per aiutarla, ma adesso andiamo che è ora di cena." Quelle parole bastarono per consolare il bambino poi scese dalla botte e mise la sua mano in quella di Oscar per poi andare insieme alla mensa. Il processo di Maria Antonietta si concluse l'8 Ottobre 1793 venne riconosciuta colpevole di tutti i capi d'accusa e fu condannata a morte. La mattina del 16 Ottobre dello stesso anno fu preparata per la ghigliottina: le furono rasi i capelli, fu costretta ad indossare un lungo abito bianco anche se lei avrebbe desiderato indossane uno nero per ricordarsi anche del suo defunto marito ma ciò gli venne negato e le furono legate le mani dietro la schiena. Ad accompagnarla alla ghigliottina sarebbe stato il boia Charles Henri Sanson. L'esecuzione prevedeva che la regina fosse accompagnata sul luogo dell'esecuzione su un carro che di solito si usava per trasportare il letame ma appena ma appena uscirono dalla prigione davanti a loro si ritrovarono uno spettacolo ben diverso da quanto era stato pianificato. I soldati della Guardia erano sull'attenti disposti in due colonne, fuori ad attenderli c'era una bellissima carrozza al contrario del carro e proprio davanti ad esso c'era Oscar Francois de Jarjayes. La donna si avvicino alla regina e alla sua scorta, il boia infastidito domando "che significa tutto questo?" Oscar si limitò a rispondergli con tono freddo "c'è stato un piccolo cambio di piani, mi occuperò della prigioniera" cerco di prenderla ma Henri la allontano "non sono stato informato di questo cambio di programma e se non volete passare guai fareste meglio a farvi da parte" sentendolo minacciare il loro comandante i soldati iniziarono a voltarsi verso di lui con aria minacciosa, le guardie che lo scortavano vedendo ciò si fecero da parti e presto anche Henri cedette alla paura e consegno la regina ad Oscar. Mentre attraversavano il cortile le guardie ogni volta che le due passavano in mezzo a loro portarono la mano destra verso il cuore e si inchinavano, Maria Antonietta era confusa e si inizio a chiedere come mai Oscar e i suoi uomini l'avessero onorata in quel modo. Giunte alla carrozza Oscar l'aiuto a salire per poi mettersi al posto del cocchiere e spronare i cavalli. La carrozza però non correva anzi procedeva a passo regolare una cosa molto strana dato che Maria Antonietta per un attimo aveva pensato che fosse un tentativo di farla fuggire da Parigi ma presto si rese conto che non era cosi ma ciò non la spaventava anzi il fatto che fosse Oscar a condurla al suo destino la tranquillizzava "madamigella Oscar vi ringrazio davvero per tutto quello che avete fatto per me" La donna gli rispose "non dovete ringraziarmi vostra altezza sapete una volta ho sognato di guidare una carrozza nella quale c'eravate voi e tutta la vostra famiglia, Parigi era in festa e tutta la gente non faceva che acclamarvi e gridare viva la regina, tutte le strade erano adornate a festa e dai balconi la gente lanciava delle rose. Sapete non avrei mai pensato che sarei stata io a condurvi verso la morte ma sapendo che razza di trattamento avreste ricevuto non potevo fare finta di niente, so che forse vi aspettavate che vi aiutassi a evadere ma la nostra sarebbe solo una fuga inutile in oltre metterei in pericolo la vita del principe e della principessa venendo meno al mio giuramento. Vi chiedo perdono se al posto di accompagnarvi a palazzo in mezzo a una Parigi infesta vi accompagno invece alla morte in una Parigi devastata e stremata. Chiedo perdono per tutto." Disse mentre le lacrime le bagnavano senza sosta il viso. Anche Maria Antonietta stava piangendo "non avete niente da farvi perdonare siete stata la migliore amica che potessi mai avere sono io invece che vi ho delusa, dovrei essere io a implorare il vostro perdono" Oscar la interruppe "non ho mai trovato la forza per scusarmi di come ci siamo salutate l'ultima volta, non avrei dovuto darti quello schiaffo, avrei dovuto capire perché sei fuggita" stavolta fu la regina interrompere lei "no non dovete scusarvi! è vero quello schiaffo mi ha ferita ma non perché la ritenevo un offesa ma perché era uno schiaffo più che meritato anzi oltre a quello che mi avete dato avrei dovuto riceverne molti altri per tutti i guai che vi ho fatto passare per colpa mia." Le due rimasero in silenzio per un po'. Nelle strade regnava un silenzio assordante ma da lontano si iniziava a sentire le urla della folla, Maria Antonietta capì ormai di essere vicina e che non aveva più molto tempo per parlare con Oscar cosi decise di buttare fuori tutto quello che si era tenuto dentro "sapete la prima volta che vi ho incontrata quando mi avete salvato la vita mi innamorai di voi a prima vista, non sapevo che in realtà eravate una donna fino a quando una delle dame che mi erano venuto a prendere per portarmi a Versailles melo ha rivelato. Mi sembrava impossibile che una donna potesse avere un simile coraggio ed essere tanto abile con la spada e nel profondo ci restai un po' male quando mi venne detto che in realtà eravate una donna perché vi trovavo molto affascinante ma non solo in voi vedevo un animo puro e sincero, sentivo che potevamo essere due spiriti affini. Non so come funziona il volere di Dio se resteremo per l'eternità nel regno dei cieli o se dopo un po' ci concede la possibilità di vivere una seconda vita, ma se davvero fosse cosi allora spero davvero con tutto il mio cuore di rincontrarvi nella prossima vita madamigella Oscar ma fatemi solo un piccolo favore, nella prossima vita vorrei che foste un maschio." Quelle parole riuscirono a far fare una piccola risata ad Oscar "sapete non siete la prima che melo ha chiesto. Vostro figlio Luigi Giuseppe quella volta che lo portai a cavalcare mi disse che mi avrebbe voluto al suo fianco come sua regina melo disse mentre la malattia lo stava consumando e mi supplico di aspettarlo, vi confesso che mi incuriosiva un po' diventare la nuova regina di Francia ma sapevo che ciò era impossibile tuttavia non volevo deludere le sue speranza cosi accettai. Poi c'è stato André il mio unico amore lui però melo ha chiesto in sogno e quello fu l'ultimo bel sogno che ho fatto da quando ho ripreso conoscenza dopo la battaglia della Bastiglia. Come potete vedere questa promessa l'ho già fatta a due persone prima di voi, non so nemmeno io come funziona l'aldilà ma se è davvero Dio a decidere per noi allora non ci resta che affidarci alla sua decisione e poi non mi importa se rinascerò uomo o donna per me l'importate è solo passare di nuovo del tempo con voi e con tutte le persone speciali della mia vita. Preferibilmente senza che ci sia qualche intrigo di corte a gustarci la festa." Anche le parole di Oscar riuscirono a far sbocciare un sorriso sul volto di Maria Antonietta. Alla fine dopo un lungo viaggio giunsero alla Piazza della Rivoluzione, il pubblico era confuso dato che non si aspettavano di vedere una carrozza soprattutto condotta da un comandante della Guardia Nazionale, tutti pensarono che fosse giunta una persona importante che avrebbe dovuto tenere un discorso davanti a tutti i presenti prima della morte della regina ma il loro stupore si trasformo in rabbia quando dalla carrozza videro scendere Maria Antonietta. Il pubblico non era felice del fatto che la nemica giurata della Francia venisse trattata con tale dignità cosi iniziarono a lanciarle addosso tutto quello che avevano dal cibo marcio fino alle pietre, Oscar vedendo ciò si mise davanti a lei per farle da scudo e con quell'atto fece arrabbiare ancora di più la folla che le diete della traditrice, mentre camminavano verso la ghigliottina un uomo riuscì a superare il blocco e appena ne ebbe l'occasione inizio a prenderla a pugni, Oscar non reagì ma si limito a incassare i colpi che si facevano sempre più violenti mentre la folla lo incoraggiava. Non potendo più sopportare di assistere ad un tale spettacolo Maria Antonietta si mise davanti ad Oscar per proteggerla e beccandosi lei il colpo, la regina cadette all'indietro per poi finire addosso ad Oscar la quale cadde insieme a lei "basta! Lei non centra niente il popolo vuole la mia testa e io sono qui, per ciò vi prego lasciatela in pace, lei non ha alcuna colpa dei miei errori. Sono io l'unica che deve pagare." Vedendo che lo spettacolo era durato abbastanza le guardie presero l'uomo e lo spinsero di nuovo in mezzo alla folla, mentre gli uomini che l'attendevano sulla ghigliottina scesero per venirla a prendere, Maria Antonietta stava per essere messa sulla ghigliottina mentre Oscar assisteva impotente alla scena, ad un certo punto qualcosa scatto in lei gli incubi che l'avevano perseguitata nelle notti precedenti le tornarono alla mente tutti insieme e la travolsero "NOOOOOOOO!" Grido per poi correre verso la ghigliottina. Il suo intento era fermare l'esecuzione ma quando i soldati capirono le sue intenzioni si avventarono su di lei nel tentativo di bloccarla, ci vollero 5 uomini per bloccarla a terra. Nei suoi sogni Oscar cercava sempre di fermare quella gigantesca lama con un fendente della sua spada ma la realtà era ben diversa la sua spada questa volta non sarebbe stata sufficiente per salvare la vita della regina, fu costretta impotente a guardare la lama recidere la testa di Maria Antonietta per poi essere messa su una lancia e mostrata al pubblico mentre questi ultimi esultavano di gioia. Sapendo che ormai i gioco era stato fatto le guardie la lasciarono andare, Oscar non cela faceva a vedere quello spettacolo e non sapendo più che fare si mise a correre senza meta per le strade di Parigi con le voci della folla in festa che le risuonavano nella testa anche se era ormai molto lontano dalla piazza, ad un certo punto Oscar si rannicchio a terra come una bambina su uno dei ponti che attraversava la Senna e li si lascio andare.                      

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora