Capitolo 32

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Durante il processo ad Oscar in mezzo alle persone presenti in aula solo una donna non gridava indignata in mezzo a loro, aveva i capelli neri come il carbone ma gli occhi blu come il mare e tra tutti era anche l'unica che ascoltava in silenzio ogni parola del processo. Quando la corte chiese di sgombrare l'aula la donna misteriosa si aggirava con prudenza tra le strade di Parigi assicurandosi di non essere seguita, si fermo in un vicolo dove l'attendeva un uomo a cavallo il quale la condusse fuori da Parigi verso un vecchio forte abbandonato. In questo forte Alain e Bernard avevano organizzato un avamposto ben protetto e anche ben nascosto, Robespierre dopo aver saputo della fuga degli uomini di Oscar aveva chiesto a Roland di smuovere i suoi contatti e di inviare i suoi uomini alla ricerca dei fuggitivi, i due pensavano che senza il loro vecchio comandante non avrebbero avuto ne la forza ne la capacità per riorganizzarsi per ciò si aspettavano una caccia facile ma la realtà era ben diversa. Dopo aver trovato questo rifugio grazie anche al locandiere, a Giovanna e a Luis riuscirono ad avere delle provviste. Quando Bernard torno in compagnia di Luigi Carlo e di Maria Teresa cerco di sfruttare i suoi contatti a Parigi per riuscire a procurarsi delle armi per armare gli uomini di Oscar, convincerli ad aiutarli si rivelo più facile del previsto dato che ormai Robespierre non godeva più della fama di cui si vantava anzi in segreto molti hanno cominciato a nutrire un certo odio verso di lui soprattutto gli oppositori che per miracolo erano scampati alla ghigliottina. Un aiuto inaspettato arrivo invece da Michel il prete del villaggio era venuto a Parigi insieme ad alcuni abitanti del villaggio tra i quali Olivier e André, anche se il prete aveva giurato di rinunciare all'uso delle armi il fatto di vedere il suo villaggio distrutto ed Oscar arrestata senza motivo furono motivazioni sufficienti per fargli impugnare la spada un ultima volta. Il gruppo si riunì in una stanza adibita a quartier generale dove c'era sopra un tavolo una mappa completa di Parigi, il gruppo aspetto che Rosalie iniziasse a parlare "le cose non vanno affatto bene per Oscar, l'accusa sta cercando in ogni modo di screditarla davanti a tutto il popolo di Parigi facendola passare per una nemica della Francia intenta a restaurare la monarchia." Bernard diede un pugno sul tavolo "come giornalista sono davvero indignato da quanto si scrive su Osca. Questi articoli di giornale non corrispondono alla verità sono solo un mezzo politico usato da Robespierre e da Louis per giustificare la loro tirannia." Tutti nella stanza sapevano quanto non sopportasse quella situazione se pensava che qualche hanno fa avrebbe fatto i salti mortali per far salire Robespierre al potere adesso avrebbe fatto l'impossibile per vederlo decadere "non è stata colpa tua Bernard." Disse Michel "ne ho visti di uomini come Robespierre, all'apparenza sembrano dei santi guidati da buone intenzioni ma una volta raggiunto il loro scopo si mostrano per quello che sono realmente. Il brutto di queste persone è che la maggior parte di loro hanno un carisma cosi forte da incantare qualsiasi persona vogliano." Le parole del prete non servirono a molto ma per lo meno Bernard era ritornato calmo. Tra di loro Maria Teresa era quella più impaziente "non possiamo perdere tempo qui a parlare dobbiamo salvare Oscar!" Ma a frenare il suo ardore ci penso Alain "è più facile a dirsi che ha farsi. Non possiamo assaltare la prigione come se niente fosse e cercare di liberarla mentre è in tribunale sarebbe ancora peggio" La ragazza non capiva dove stava il problema "ma perché la mia idea di liberarla mentre è in corso il processo la considerate una pessima idea?" Alain si affretto a spiegarglielo "perché Oscar è stata designata come il nemico pubblico numero 1 per ciò è sempre sotto stretta sorveglianza, se tentassimo di liberarla ora ci ritroveremo una marea di soldati alle calcagna e senza contare che anche lo stesso popolo di Parigi vuole la sua testa per ciò aiuterebbero i soldati a impedirci la fuga. In oltre le strade di Parigi sono troppo strette e ben sorvegliate per sperare di attraversarle senza imbattersi in qualche posto di blocco e allora faremo soltanto la fine dei topi in trappola." Maria Teresa odiava ammetterlo ma Alain aveva ragione. Non rimaneva altro da fare che aspettare il momento giusto ma per ora era fondamentale riuscire a procurarsi risorse e alleati in vista della battaglia volta a rovesciare Robespierre e i suoi sostenitori. Ogni notte Bernard e Maria Teresa vestivano i panni del cavaliere nero e della baronessa della notte per rubare ai nobili e ai borghesi per poi dare la refurtiva ai poveri oppure fungevano da diversivo mentre Alain e i suoi uomini rubavano le scorte dai magazzini, Bernard era rimasto impressionato dalle abilità di Maria Teresa si vede che Oscar l'aveva addestrata bene. Le notizie sul ritorno del cavaliere nero e della sua aiutante iniziarono a circolare per Parigi tanto che lo stesso Robespierre dovette far censurare gli articoli che parlavano del dinamico duo, in pubblico aveva espressamente dichiarato che il vero cavaliere nero era morto tempo fa per mano di Oscar Francois de Jarjayes e del suo servo André Grandier e che questo impostore è un nemico della rivoluzione, tuttavia questo intervento pubblico non si rivelo una grande mossa poiché molti iniziarono a sospettare che Robespierre conoscesse l'identità del cavaliere nero che tempo fa aveva avuto il coraggio di rubare ai nobili di Versailles per dare ai poveri di Parigi. Le giornate erano una continua lotta per la sopravvivenza nella speranza di riuscire a restare nascosti fino a quando il destino non avesse deciso che era il momento di colpire e l'occasione non tardo molto ad arrivare. Rosalie ancora una volta torno dal tribunale ma questa volta aveva delle notizie davvero sensazionali "oggi è stata emessa la sentenza. Oscar Francois de Jarjayes è stata condannata a morte per ghigliottina nella Piazza della Rivoluzione." La notizia non sorprese i presenti più di tanto ma era un chiaro segnale che se dovevano fare qualcosa era adesso o mai più. Alain prese la cartina di Parigi e la distese sul tavolo "liberare Oscar non sarà facile la sua esecuzione avrà lo stesso clamore di quella del re e della regina per ciò ci sarà un sacco di gente ad assistere ma ci saranno anche tante guardie" Bernard prese la parola "probabilmente saranno presenti anche Robespierre, Roland e Louis Antoine. Tra i tre quello che di sicuro non si perderebbe lo spettacolo è Louis da tempo sogna di avere la testa di Oscar come trofeo." Tutti i presenti iniziarono a proporre dei piani ma nessuno di essi sembrava avere grandi probabilità di successo: cercare di prendere in ostaggio o di assassinare Robespierre, Louis e Roland sarebbe stato impossibile per via della presenza della folla e dei soldati che avrebbero sorvegliato la zona in oltre non ci sarebbe stata nessuna garanzia che ciò avrebbe fermato l'esecuzione, un altra idea fu quella di provare a sostituire le guardie che avrebbero dovuto scortare Oscar al luogo dell'esecuzione in modo cosi da dirottare in convoglio verso il rifugio ma ciò non era possibile perché Robespierre stesso avrebbe selezionato le guardie a cui assegnare quell'incarico in oltre i manifesti da ricercato con sopra le facce di Alain e dei suoi uomini erano sparsi per tutta Parigi e non ci sarebbe voluto un molto prima che qualcuno notasse la somiglianza mentre gli abitanti del villaggio non conoscevano le procedure militari e non c'era tempo per insegnargliele e un assalto diretto alla prigione sarebbe stato solo un atto suicida. Le speranze di riuscire nell'impressa sembravano quasi nulle fino a quando Michel non propose un idea folle "e se invece provassimo a creare un diversivo facendo esplodere la ghigliottina?" Tra tutte le idee quella sembrava quella meno praticabile e ci penso Bernard a sottolineare i principali difetti "e come pensi di poter far saltare in aria la ghigliottina? Un cannone attirerebbe l'attenzione e non penso che le guardi celo lasceranno portare in giro per la città come se niente fosse. La polvere da sparo è da escludere anche se riuscissimo a metterla sotto la ghigliottina con tutta la folla presente all'esecuzione creare un percorso per la scintilla sarebbe impossibile." Anche questo piano sembrava destinato ad essere un buco nell'acqua fino a quando Michel non si ricordo di Pierre "che mi dite di quel soldato Pierre?" Tutti lo guardarono con aria interrogativa e gli chiesero cosa centrasse Pierre con quello di cui stavano discutendo "se non sbaglio lui è un esperto di orologi e di conseguenza costruisce meccanismi di piccole dimensioni? E se costruissimo un dispositivo a tempo capace di esplodere a un ora designata. Sarebbe un ottimo diversivo e nessuno lo noterebbe." Normalmente un idea del genere non sarebbe ritenuta possibile ma le opzioni si stavano riducendo all'osso cosi chiamarono Pierre e gli chiesero se potesse realizzare un dispositivo del genere "è difficile non solo devo calcolare la giusta quantità di povere da sparo da mettere all'interno di esso ma bisogna che tutti siano puntuali come degli orologi Svizzeri, se capita un imprevisto o ritardano l'esecuzione tutto il piano fallirà. Senza contare che potrebbero esserci delle vittime tra la folla." Questi dettagli erano già stati presi in considerazione dal gruppo ed erano pronti a rischiare il tutto per tutto. Vedendoli cosi determinati Pierre costruì il dispositivo e lo consegno ad Alain anche se era un po' rudimentale aveva garantito che avrebbe fatto il proprio dovere ma che una volta attivato non c'era modo di fermarlo. Ancora una volta il gruppo si riunì per elaborare un piano "allora gente domani ci sarà l'esecuzione di Oscar per ciò dobbiamo elaborare un piano che funzioni. qualcuno ha qualche idea?" Disse Alain mentre osservava ancora una volta la cartina di Parigi. La risposta non si fece attendere perché nella stanza entrarono Olivier e André i presenti erano confusi all'inizio ma poi Bernard spiego il suo piano "so da fonti affidabili che Louis ha ordinato che per Oscar venisse costruita una ghigliottina tutta sua in modo cosi da tenersela come ricordo alla sua villa insieme alla sua testa. Ed è qui che entrano in gioco Olivier e André, come ben sapete Robespierre ha fatto tappezzare la città di manifesti con i nostri volti e di ogni soldato che ha prestato servizio sotto Oscar ma non aveva previsto che avremmo ricevuto aiuto dall'esterno e ciò gioca a nostro favore. André e Olivier si travestiranno da carpentieri e aiuteranno a costruire la ghigliottina e mentre lo faranno cercheranno un punto sicuro dove piazzare il dispositivo. Quando la folla si sarà radunata in piazza io mi confonderò in mezzo ad essa e appena scoppierà il caos ne approfitterò per salvare Oscar." Maria Teresa insisteva a finche potesse venire anche lei, Bernard accettò a patto che non facesse qualcosa di stupido e che si attenesse al piano. La mattina dopo André e Olivier si presentarono alla Piazza della Rivoluzione insieme ad altri due carpentieri e iniziarono i lavori purtroppo a loro non fu affidato il compito di costruire la ghigliottina ma quello di costruire il palco sul quale si sarebbero seduti Robespierre e i suoi due amici. Per non destare sospetti i ragazzi accettarono l'incarico e iniziarono la costruzione "questa proprio non ci voleva, dobbiamo trovare il modo per avvicinarci alla ghigliottina per piazzare la bomba." Disse Olivier nervoso. André stava per rispondergli quando alle sue spalle arrivo Louis che lo spavento "allora come procedono i lavori?" Per un attimo i due ragazzi furono presi dal panico perché pensavano che li avesse sentiti parlare della bomba, ma Olivier riuscì a mantenere il sangue freddo e disse "proseguono bene vostra eccellenza" dalla reazione quasi disinteressata di Louis dedussero che non doveva aver sentito nulla. Ad Olivier venne un idea cosi prima che Louis si allontanasse gli disse "vostra eccellenza avrei delle idee per migliorare il palco sul quale voi e i vostri amici vi siederete. è molto raro che personalità di spicco come voi veniate ad assistere a un esecuzione pubblica per ciò vorrei trattarvi con tutti i privilegi che si addicono a sua signoria e ai suoi amici." Olivier fu cosi cordiale e cosi convincente da attirare l'attenzione di Louis, lo prese in disparte per sentire le sue idee. André capi che quello era solo una scusa per distrarlo cosi prese il dispositivo e senza dare nell'occhio si avvicinò alla ghigliottina in costruzione, nascose il dispositivo in un angolo all'interno del palco ancora in costruzione, stava per andarsene quando un operaio lo vide "ehi tu che ci fai qui?! Questa è zona nostra non voglio più ripetertelo, tu e l'altro avete già la vostra zona." André andò un attimo nel panico cosi cerco di inventarsi una scusa convincente "ho perso il mio martello e sono venuto qui a cercarlo." Fortunatamente li vicino c'era una scatola degli attrezzi che guarda caso apparteneva proprio al carpentiere con cui stava litigando e dentro di essa c'era un martello "a eccolo qui" disse mentre si avvicinava alla casetta. Appena lo vide prendere il martello gli afferrò violentemente il braccio "Ehi! Ladro quello non è il tuo martello è il mio martello!" Per rendere la discussione più convincente André insistette nell'affermare che invece quello era il suo martello. I due iniziarono a litigare tanto da attirare l'attenzione di Louis "ehi che sta succedendo qui!" Il carpentiere gli spiegò tutta la situazione ma prima che gli animi potessero scaldarsi intervenne Olivier "André il tuo martello ce l'avevo io." Il giovane allora si scuso per la sua sbadataggine ma ciò non bastò a impedire a Louis Antoine di fare una ramanzina ai due gruppi "statemi a sentire questa esecuzione deve essere perfetta! Non ammetterò errori di nessun genere da adesso in poi. Se ci sarà un imprevisto o un incidente che rinvierà l'esecuzione di Oscar mi assicurerò personalmente che anche voi andrete a fargli compagnia sulla ghigliottina." Poi si rivolse con tono calmo a Olivier "per quanto riguarda le vostre idee mi avete convinto. Siete libero di applicarle ma fate in modo che il vostro amico non causi più altri incidenti." Detto questo ognuno torno al proprio posto e come sperato una volta terminata la costruzione della ghigliottina il duo fu sollevato del fatto che i loro due nuovi amici non si fossero accorti del dispositivo. La folla stava iniziando a radunarsi e già da lontani si sentirono le loro urla, per le strade c'era ancora gente che si stava dirigendo alla Piazza della Rivoluzione erano talmente tanti da sembrare un fiume in pieno. Maria Teresa e Bernard si erano accostati in un vicolo per rivedere un ultima volta il piano "allora tutto chiaro?" chiese Bernard alla giovane che sospiro "certo è tutto chiaro" ma il giornalista non ne era convinto "capisco che tu voglia vendicarti degli assassini di tua madre e di tuo padre ma quel giorno non è ancora arrivato. Ricordati ci mescoliamo tra la folla e una volta che sarà scoppiato il caos il più vicino di noi prende Oscar e la porta alla bottega di Nicole e da li Luis la porterà con il suo carro alla base." Il piano era piuttosto semplice ma Maria Teresa voleva avere una scusa per chiudere i conti con Robespierre "sei sicuro che l'esplosione basti come diversivo? Forse dovrei attirare l'attenzione delle guardie in qualche modo per tenerle lontane da te e da Oscar." Bernard però le ricordo ancora una volta di non fare di testa sua altrimenti si sarebbe cacciata in un mare di guai. Si unirono alla folla sperando di restare uniti ma proprio come un fiume in piena presto furono travolti dalle persone che li costrinsero a separarsi prima di giungere in piazza. Maria Teresa guidata dalla folla giunse nel luogo dove tempo fa era stato versato il sangue della sua famiglia e in quel momento senti l'odio bruciargli nel petto, si guardo in torno meglio che poteva in modo per scoprire se Oscar era già giunta sul posto ma ad attirare la sua attenzione non fu solo l'enorme lama della ghigliottina ma anche il palco sul quale erano seduti Robespierre, Louis Antoine e il Duca Roland. In un primo momento cerco di resistere alla tentazione della vendetta ma alla fine cedette ad essa, si fece largo a fatica tra la folla in modo da giungere abbastanza vicino al palco, rubo e getto via le chiavi che una guardia portava per costringerla ad allontanarsi dalla sua postazione, elimino furtivamente le due guardie che stavano sul retro del palco per poi estrarre la sua lama per affondarla alle spalle di Robespierre. Ma prima che potesse fare ciò la ghigliottina esplose e per la sorpresa cadde a terra. Robespierre, Roland e Louis rimasero di sasso di fronte allo spettacolo pirotecnico fuori programma, Maria Teresa si rialzo e cerco di affondare la sua lama verso Robespierre ma Louis la vede e con la sua spada deviò il colpo salvandogli la vita. Dopo la sorpresa iniziale Robespierre grido "guardie venite qui questa donna ha attentato alla mia vita" le guardi cercarono di accorrere il più velocemente possibile ma la folla nel panico non li aiutava, Roland capendo ciò si uni a Louis nel fronteggiare l'assassina. Maria Teresa cerco di mettere in pratica gli insegnamenti di Oscar ma la differenza di esperienza che c'era tra lei e i suoi avversari era troppa e per poco non venne sopraffatta, uno dei capitani in sella al suo cavallo vide la giovane duellare contro i due nobili cosi punto il fucile nella sua direzione e sparò colpendola a una spalla, Louis cerco di colpirla al volto per sfigurarla ma fece volare via solo la maschera. Scoperto il volto dell'assassina il trio rimase scioccato ma allo stesso tempo felice nel sapere che si trattava proprio di Maria Teresa "è la principessa Maria Teresa Carlotta di Borbone. Guardie venite e decapitatela." Grido Robespierre. La folla nella piazza stava man mano diminuendo e ciò consenti ad alcuni soldati di prestare soccorso ai tre nobili, vedendo che la situazione peggiorava Maria Teresa non ebbe altra scelta che battere in ritirata "prendetela portatemi la sua testa!" Grido Louis e presto tutti i soldati si lanciarono alla carica. Come gli aveva già anticipato Bernard, Maria Teresa si penti amaramente di aver cercato di assassinare Robespierre e adesso rimasta sola ferita e disarmata doveva trovare un modo per fuggire da Parigi. Anche se il panico nella piazza era diminuito lo stesso non si poteva dire nelle strade di Parigi che erano ancora invase da gente confusa che scappava o che faceva domande ai passanti per scoprire l'origine di quel boato. Anche se ferita per Maria Teresa fu facile nascondersi in un vicolo ma non poteva restare li a lungo per non rischiare di essere scoperta "e cosi la nostra principessa è diventata una fuggiasca." La ragazza nel sentire quelle parole si volto e davanti a lei seduto per terra vide un giovane con una folta barba e tra le mani una fisarmonica, dallo sguardo il musicista capì subito la sua preoccupazione "tempo fa vi avrei segnalato alle autorità senza alcuna esitazione ma adesso non ho alcuna intenzione di farlo" Maria Teresa però non si fidava di lui "non vi sto chiedendo di fidarvi di me. Ma assicurarvi che sto dicendo la verità." All'improvviso si senti la voce di due soldati che si stavano avvicinando, il ragazzo suggerì alla principessa di inoltrarsi nel vicolo e che al resto ci avrebbe pensato lui. Maria Teresa fece come gli era stato chiesto con l'intento di scappare ma non ebbe altra scelta che fidarsi dello sconosciuto quando giunta in fondo si accorse di essere in un vicolo cieco. Quando i soldati si avvicinarono il giovane andò loro incontro "buongiorno signori cosa siete venuti a fare in questo vicolo? Siete venuti a tenere compagnia a un povero musicista solitario?" I due però non avevano tanta voglia di scherzare e andarono subito al punto "alcuni testimoni hanno visto passare di qui una ragazza ferita alla spalla. Tu ne sai qualcosa?" Il ragazzo finse ignoranza ma i soldati non gli credettero cosi lo spinsero a terra e iniziarono a prenderlo a calci "allora ti è tornata la memoria?!" Il ragazzo rispose "vi ho detto solo e soltanto la verità io non ho visto nessuna ragazza passare di qui: Piuttosto che perder tempo a picchiare un povero musicista impotente dovreste andare a cercarla. Ignoro il motivo per cui la state cercando ma se è stata lei a provocare questo caos per le strade di Parigi deve essere una criminale della peggior specie e se vela lasciate scappare coprireste di vergogna sia voi che l'esercito." I due alla fine si stancarono di prenderlo a calci dato che sembrava non avere alcuna informazione utile lo lasciarono li per terra. Quando si allontanarono Maria Teresa gli si avvicinò per prestargli soccorso "mi avete salvato la vita. Ma perché lo avete fatto se sapete chi sono?" Quando fu di nuovo in piedi rispose "perché sono stanco di vedere la gente morire per mano di quel diabolico aggeggio. La mia speranza di vedere Parigi ritornare ad essere la città dell'amore ormai è morta con mio padre, non mi resta nient'altro che la musica con la quale riesco a soffocare il suono di quell'orribile lama che cade e delle grida di paure delle sue vittime. Le strade un tempo piene di rose adesso sono diventate un fiume di sangue e cadaveri, quei selvaggi rivoluzionari si contendono le teste delle vittime come trofei di caccia. Ormai nessuno a Parigi è rimasto abbastanza umano da prestare aiuto a una povera vittima innocente ne tantomeno di sentire le parole di un saggio musicista." Maria Teresa stava pensando a un modo per ripagare il debito nei suoi confronti e gli venne un idea "vi sbagliate su una cosa, a Parigi ci sono ancora delle persone che hanno conservato la propria umanità e che proprio adesso stanno lottando per riportarla al suo antico splendore. Sono certa che le tue parole cosi come la tua musica saranno bene accetti, dopo tutto è il minimo che ti devo dopo quello che hai fatto per me." Il musicista ci penso un attimo ma la risposta era già ovvia di perse. Nonostante avesse giurato di continuare a suonare per le strade di Parigi era stanco di essere preso a calci da ogni guardia che incontrava o di essere incarcerato per delle accuse assurde, più di una volta per miracolo era scampato alla ghigliottina ma non voleva tirare troppo la corda cosi accettò l'offerta. Ora bisognava solo capire come uscire da Parigi senza allertare le guardi, per fortuna il musicista aveva passato anni tra le strade di Parigi e le conosceva come il palmo della sua mano quindi fu facile per loro aggirarsi indisturbati tra i sotto passaggi e i vicoli di Parigi senza incappare nelle pattuglie. Quando le acque si furono calmate i soldati rimasti nella Piazza della Rivoluzione stavano sistemando il disastro causato dall'esplosione, nonostante fosse stata violenta i feriti tra i civili erano pochi ma comunque gravi. Robespierre, Roland e Louis rimasero li a coordinare le operazioni e ad aspettare notizie dai soldati, uno dei tenenti che aveva guidato la caccia ai ricercati torno e si inchinò al loro cospetto "signori purtroppo non abbiamo trovato traccia ne di Oscar Francois de Jarjayes, ne della principessa Maria Teresa Carlotta e nemmeno dei loro complici. Abbiamo raddoppiato la sicurezza dato l'attentato ai vostri danni nessuno entra o esce da Parigi senza autorizzazione." Louis era furioso come non mai "maledizione! Ce l'avevamo finalmente in pugno era nostra e ce la siamo fatta scappare da sotto il naso. Quel maledetto Bernard avrei dovuto ucciderlo quando ne avevo l'occasione." Robespierre cerco di calmarlo "capisco come ti senti. Sono stato uno sciocco ad avere pietà per i figli di Maria Antonietta, la prossima volta che li avrò fra le mani farò in modo che possano raggiungere i loro genitori all'inferno." L'unico a non parlare fu il Duca Roland che al contrario dei suoi due amici aveva capito benissimo che il vento stava cambiando e prima di allora doveva correre ai ripari per l'imminente tempesta che stava per abbattersi su di loro.                     

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora